Manfredonia. CON recente determina dirigenziale, è stato approvato lo schema di contratto di concessione all’A.S.E. SpA della gestione del mercato ittico all’ingrosso di Manfredonia. La gestione del personale del Comune, in servizio nel mercato, sarà determinata attraverso l’adozione di “ulteriori provvedimenti”.
Focus partecipata in house ASE SpA. L’Ase SpA è una società partecipata in house (in quote totalitarie, 100%) del Comune di Manfredonia ed oltre ad occuparsi del servizio di igiene urbana sul territorio del Comune sipontino, di Zapponeta e anche su Vieste, cura la gestione e manutenzione del verde pubblico sempre a Manfredonia. Ad oggi l’organigramma societario dell’Ase Spa è composto dall’Amministratore Unico dr. Francesco De Feudis (succeduto a Giuseppe Dicembrino), dal direttore Ing. Giuseppe Velluzzi (al quale va correlato tra l’altro l’impianto di produzione compost nell’ex DI/46), con collegio sindacale composto dal presidente dr. Gelsomino Giovanni Pio, dal dr. Mele Nicola (Sindaco Effettivo) e dal dr. Carbone Adriano (Sindaco Effettivo).
Ritornando alla gestione del mercato ittico, la Giunta comunale aveva già espresso atto di indirizzo per l’affidamento all’ASE – in via sperimentale fino al 31.12.2015 – con deliberazione n. 105 del 22/04/2015. Il tutto “secondo un contratto di affidamento predisposto dall’ufficio competente, affinché si desse seguito all’implementazione delle attività svolte presso il mercato ittico, come gestite direttamente dal Comune di Manfredonia”.
“Concessione assegnata in due fasi”. Nella concessione all’A.S.E. S.p.A. della gestione del servizio di mercato ittico all’ingrosso di Manfredonia – come riportato nell’atto a firma del dirigente del IV Settore del Comune – si terrà conto delle seguenti linee di indirizzo: “la concessione viene assegnata in due fasi: una fase 1 (dal 28/09/2015 al 31/12/2015) in cui il servizio sarà svolto alle stesse condizioni attuate dal Comune“. “Una fase 2, in continuazione della precedente fase sperimentale, per il periodo dal 1/1/2016 e per la durata di un anno, con verifiche periodiche da parte del Comune di Manfredonia per accertare il corretto svolgimento delle attività, secondo quanto previsto dal presente contratto in questa fase; durante questa fase il Concessionario avrà la facoltà di rivedere canoni e contratti in essere, per ottimizzare la gestione, con facoltà del Comune prorogare di un ulteriore anno l’affidamento in questione, ovvero affidarla definitivamente“.
“I servizi oggetto della concessione dovranno essere svolti dal Concessionario mediante organizzazione definita dallo Stesso e secondo l’esercizio d’impresa e nel rispetto delle disposizioni contenute nel Regolamento per il mercato ittico all’ingrosso, adottato con deliberazione di Consiglio comunale n. 112 del 03/08/1994, per quanto ancora in vigore; l’attività prevalente consisterà nella commercializzazione del prodotto ittico conferito quale mercato all’ingrosso. La Commercializzazione sarà retta dal principio della contrattazione mediante asta pubblica. Potranno essere esercitate anche altre attività complementari e funzionali al servizio tra le quali quelle relative alla promozione del prodotto ittico locale ed alla sua certificazione di qualità od altri enti competenti. Il Concessionario potrà assumere, nell’ambito della struttura in concessione, purché compatibile con l’oggetto della concessione e nel rispetto della relativa normativa, ogni iniziativa utile alla migliore valorizzazione del “prodotto mare” ed alla promozione del settore della pesca; il Concessionario, nei limiti ammessi dalle disposizioni dell’Autorità Portuale, potrà a sua volta assegnare a terzi vani, locali e spazi concessi dal Comune nell’ambito della presente procedura, non essenziali alla gestione del servizio in concessione e da adibirsi allo svolgimento
di attività connesse e complementari al Mercato Ittico ed in conformità con quanto consentito dalla citata Autorità”.
“Ase dovrà garantire al Comune quota di compartecipazione pari al 20% diritti riscossi”. “Nelle fasi sperimentale 1 e 2 il Concessionario non dovrà versare canoni di concessione. Il Concessionario dovrà garantire al Comune una quota di compartecipazione corrispondente al 20% dei diritti riscossi dal Concessionario, al netto di tutti i costi sostenuti, opportunamente rendicondati. Il versamento della quota di compartecipazione dovrà essere effettuato entro 30 giorni dalla chiusura del bilancio di esercizio relativo all’anno 2016; per il periodo della fase 1, relativo all’avvio della nuova gestione, il personale comunale attualmente in servizio presso il mercato ittico rimane assegnato per la naturale affiancazione. L’eventuale necessità di utilizzo anche per il periodo della fase 2 potrà avvenire se dichiarato necessario e richiesto dal Concessionario; entro il 31 luglio 2016 il Concessionario presenterà all’Amministrazione comunale un piano industriale, con relativa relazione programmatica, e contemporaneamente potrà proporre al Comune, che ne vaglierà le possibilità attuative, i provvedimenti, le modificazioni e le iniziative necessarie a valorizzare e promuovere il prodotto ittico locale, favorendone la certificazione di qualità; il Concessionario dovrà dotarsi di specifico piano di organizzazione relativo al funzionamento del mercato ittico, coerente con il suo progetto di gestione, che dovrà essere sottoposta a valutazione; gli oneri relativi alle utenze di acqua, energia elettrica, telefono, etc. saranno a carico del Concessionario; i conferenti dovranno versare, come diritto d’asta, una percentuale del 6% su tutto il prodotto venduto all’asta, da versare al Concessionario a mezzo della cassa del mercato; sarà facoltà dell’Amministrazione comunale rideterminare tali percentuali”.
IL FALLIMENTO DEL COGEMIM. Come emergente dal bilancio di esercizio chiuso al 31.12.2012, la società Co.Ge.M.I.M. (precedente gestore del mercato ittico) era stata messa in liquidazione in data 04.11.2012 ed ha cessato la propria attività il 10.12.2012; il Co.ge.m.i.m. Soc. Coop. in Liquidazione è stato dichiarato fallito con sentenza n.1/14.01.2014 della sez. fallimentare del Tribunale di Foggia. Al 31 dicembre 2012, le perdite del citato consorzio sono risultate pari a 1.212.626 euro, con debiti pari a 1.443.184 euro. Alla stessa data del 31.12.2012 l’attivo del Consorzio è risultato pari a 223.307.00 euro (321.079 euro al 31.12.2011).
Relativamente al fallimento, 4 le udienze che si sarebbero svolte finora nella sezione fallimentare del Tribunale di Foggia: il 15 maggio 2014 l’adunanza dei creditori per l’esame dello stato passivo, il 23 ottobre 2014, il 05 marzo 2015 la prima udienza di verifica, il 25 giugno 2015 l’udienza delle domande tardive.
Nelle precedenti udienze si sarebbero registrate una domanda di Equitalia, una surroga dell’Inps per un credito di un dipendente con nessuna novità sostanziale rispetto a quanto già stabilito in seguito all’udienza del 15 maggio 2014 relativa all’esame dello stato del passivo del Cogemim, con il Giudice delegato dott. Francesco Murgo – Curatore del fallimento l’avv. Nicoletta Fabiano di Foggia – che aveva disposto “l’ammissione del credito in chirografo per l’importo di €. 321.083,24 derivante dalla convenzione sottoscritta con il Comune di Manfredonia dalla fallita e relativa ai canoni annuali; l’ammissione della somma di €.107.348,37 per il rimborso delle spese relative alla somministrazione dell’energia elettrica anticipata dal Comune di Manfredonia ma a carico della fallita come evidenziato nella detta Convenzione e successivo ingiunzione di pagamento emessa ai sensi del R.D. 639/10; la non ammissione del credito in via chirografaria per la somma di €. 26.426,40 pagata al Liquidatore del Consorzio a titolo di compenso non deliberato dall’assemblea, trattasi di somma versata al liquidatore dal detto Comune a fronte di delibera per attività liquidatoria comunque non ancora conclusa e, come detto, compenso mai deliberato dall’assemblea della fallita”. Al contempo era stata già disposta l’ammissione al passivo del credito in chirografo della Banca Popolare di Milano (tesoreria COGEMIM) per una somma pari a 611.249,11 euro.
Da raccolta dati, disposta complessivamente l’ammissione al passivo dei chirografi per un totale di 1.053.998,76 euro, con esclusione di una somma pari a 44.160,32 euro.
Rinviata al prossimo dicembre 2015 l’udienza relativa all’atto di citazione. Mentre delle verifiche sarebbero state svolte nello scorso marzo 2015 dai militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Manfredonia all’interno della struttura del mercato ittico di via Lungomare Nazario Sauro, il 22 aprile 2015 si era svolta l’udienza relativa all’atto di citazione con il quale la Curatela del Fallimento ‘Consorzio gestione mercato ittico Manfredonia soc.coop. in liquidazione’ ha chiesto la condanna di 16 persone – dal Presidente al vice-presidente e consiglieri del CdA, sino al liquidatore – che hanno già ricoperto una carica nel COGEMIM di Manfredonia “in solido tra loro, al pagamento, in favore della Curatela del Fallimento ‘Consorzio Gestione Mercato Ittico Manfredonia soc.coop. in liquidazione’, in persona del curatore Avv. Nicoletta Fabiano, della somma di euro 591.099,78 o di quella maggiore o minore che sarà ritenuta di giustizia, a titolo di risarcimento del danno causato alla massa dei creditori ed alla procedura concorsuale, unitamente agli interessi maturanti e maturandi dalla domanda sino all’effettivo soddisfo (..)”. Alcune delle 16 persone che sono state chiamate a comparire dinanzi al Tribunale ordinario di Foggia non si sarebbero costituite tanto per il decesso di alcuni convenuti quanto per una residenza differente rispetto a quella indicata nell’atto di notifica. Da qui il rinvio ai primi di dicembre del 2015 per lo svolgimento dell’udienza.
Per ipotetici reati penali correlati al fallimento del Cogemim da ricordare come, ai sensi dell’art. 33 della legge fallimentare, il curatore ha presentato al giudice delegato – nei sessanta giorni dalla dichiarazione del citato fallimento – “una relazione particolareggiata sulle cause e circostanze del fallimento, sulla diligenza spiegata dal fallito nell’esercizio dell’impresa, sulla responsabilità del fallito o di altri e su quanto può interessare anche ai fini delle indagini preliminari in sede penale”. Come previsto ai sensi di legge, “se si tratta di società, la relazione deve esporre i fatti accertati e le informazioni raccolte sulla responsabilità degli amministratori e degli organi di controllo, dei soci e, eventualmente, di estranei alla società”. Inoltre “il giudice delegato ordina il deposito della relazione in cancelleria, disponendo la secretazione delle parti relative alla responsabilità penale del fallito e di terzi ed alle azioni che il curatore intende proporre qualora possano comportare l’adozione di provvedimenti cautelari, nonché alle circostanze estranee agli interessi della procedura e che investano la sfera personale del fallito”. “Copia della relazione, nel suo testo integrale, è trasmessa al pubblico ministero”. “Il curatore, ogni sei mesi successivi alla presentazione della relazione di cui al primo comma, redige altresì un rapporto riepilogativo delle attività svolte, con indicazione di tutte le informazioni raccolte dopo la prima relazione, accompagnato dal conto della sua gestione”.
Attesa dunque per le ipotetiche disposizioni della Procura di Foggia che solitamente arriverebbero entro 12/16 mesi dalla consegna (avvenuta nel febbraio 2014) della relazione da parte del Curatore fallimentare.
LA DIFESA DELL’EX PRESIDENTE DEL COGEMIM NUNZIO STOPPIELLO
g.defilippo@statoquotidiano.it@riproduzioneriservata
Quel mercato è la migliore struttura che il comune di Manfredonia possiede intendo migliore riferito al suo potenziale economico ma ancora una volta il comune si fa i conti sbagliati e frena la crescita.Dovete disciplinare gli sbarchi e annullare il contrabbando che si adopera sui moli, inoltre aste parallele al mattino del tutto illegale che dire di più……….Baghdad.
È ricomparsa il mago Otello con il gioco delle tre carte.Sindaco tu pensi di aver passato la palla?Ti sbagli questa mossa non è stata degna di te.Così perdi consensi il mercato non ha bisogno di cambi di allenatore bensì di fatturato.Interpella la gente giusta e fatti consigliare.Eliminare gli sprechi all interno è fondamentale.Chi utilizza i locali deve pagare fitto spese e tare e vedrai il baraccone va avanti da se.Salutiamo sindaco.
Io nel mercato faccio asta e pago e dovete servirmi e riferirmi no che devo spendere i pesci a terra da solo devo portare i pesci in bilancia da solo stare attento ai pesci ecc ecc perché pago se io non ho servizi?È vero faccio l asta e allora fatemi pagare solo la percentuale agli Astatori.O no?
Io so solo che se il mercato non decolla la categoria andrà sempreindietro sicuro.
Il ghiaccio la stanno un sacco di soldi se lase si prende il ghiaccio si rende conto di quandoi salari so possono pagare da là specialmente di estate e nei mesi più caldi a partire da fine marzo fino a ottobre tutto denaro non fatturato.