FOGGIA, 06/10/2022 – «Oh, mamma mia. Che brutta storia!». Il professor Valerio Giaccone, esperto in sicurezza degli alimenti all’università di Padova, ne ha vista davvero tante. Compreso il caso di infezione da Listeria, il batterio che si trova nei formaggi a latte crudo e nella carne tritata (è di questi giorni il caso del batterio-killer ritrovato nei wurstel di pollo).
Ma sul recentissimo caso delle dieci persone intossicate nel Napoletano per aver mangiato delle mandragora, scambiandola per spinaci, non riesce a capacitarsi: «Sì, è vero, è possibile scambiare la mandragora per lo spinacio, anche perché può capitare che alcune piante velenose si mescolino a quelle normali. Ma episodi del genere possono accadere se si va per campi, in cerca di erbette. Ma non in un negozio, dove, se non sbaglio, è accaduto tutto questo».
Un altro probabile indizio è rappresentato dalla ormai scarsa conoscenza della forma reale delle piante. «Gli spinaci li conosciamo al massimo sotto forma di cubetti surgelati, già preparati dalle grosse aziende: come dire, il nostro occhio non è più abituato a riconoscere certe importantissime differenze tra una pianta e l’altra. Ad ogni modo, io ricordo sempre ai miei studenti che il nostro ruolo è occuparci soprattutto della insicurezza alimentare. E di cose strane in giro se ne vedono, eccome», conclude Giaccone. (corriere)