Detti Uffici sono quotidianamente frequentati da centinaia di cittadini che necessitano di vaccinazioni, di visite per il rilascio o rinnovo di patenti, di certificazioni per il rilascio di porto d’armi e ancora molte altre incombenze, pertanto, la situazione sopra descritta non può più essere consentita”.
A tal riguardo Marmo considera che “da tempo è stato raggiunto un accordo – con atto transattivo pienamente efficace da tempo – tra la Direzione Generale della ASL BT ed il Comune di Andria per l’utilizzo del plesso comunale “Aristide Gabelli” quale sede degli Uffici del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica del Dipartimento di Prevenzione della ASL BT. Ciò nonostante, la Direzione Generale della ASL BT continua a mantenere gli Uffici del Servizio Igiene in detti locali fatiscenti e privi di requisiti igienico-sanitari, necessari in tutti i pubblici uffici, ed in particolar modo in questo che si occupa prevalentemente di igiene. Ancor più grave è che, la situazione transitoria sarebbe sopportabile, ma non è stato avviato alcun adeguamento del nuovo sito, perché tutte le pratiche si affossano in direzione amministrativa”.
L’interrogante indi osserva che “ in molti, tra i responsabili di varie strutture della Asl, anch’esse logisticamente carenti, si stanno agitando per accaparrarsi quella sede che non può che essere assegnata agli uffici e ambulatori di cui sopra, così come concordato con l’atto di transazione Asl-Comune”.
Pertanto egli chiede al presidente della Regione ed all’assessore alla Salute: “1) se sono a conoscenza di questa grave carenza di ordine igienico sanitario e strutturale in cui versa l’edificio che ospita gli Uffici del Servizio Igiene della ASL BT di Andria; 2) se ritengono necessario intervenire presso la Direzione Generale della ASL BT, per sollecitare finalmente il trasferimento degli Uffici del Servizio Igiene della ASL BT di Andria, nella sede messa a disposizione dall’Amministrazione comunale di Andria, previo adeguamento della stessa, ed evitare così la chiusura coatta, attraverso l’emissione di apposito decreto sindacale a causa della inagibilità e della carenza dei necessari requisiti igienico-sanitari”.
Redazione Stato