Lo spirito che ha animato l’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale nella stesura dell’odg è l’affermazione del principio che quello del trasporto efficiente è uno dei diritti fondamentali dei cittadini; i collegamenti veloci sulla linea adriatica sono una priorità per lo sviluppo della Puglia e dell’intero Mezzogiorno, attraverso l’interconnessione con le reti appenninica e ionica; la Puglia è tra le regioni più evolute nel Mezzogiorno e necessita di infrastrutture ferroviarie più moderne che oltre a collegarla all’Europa siano in grado di supportare la tenuta economica e lo sviluppo; l’Alta Velocità ferroviaria adriatica è un obiettivo strategico per le Regioni del Centro-Sud e del Nord adriatico interessate.
L’ammodernamento della dorsale orientale della rete ferroviaria italiana, dallo scalo hub di Bologna al Salento, è sotto ogni evidenza cruciale – si legge nel testo dell’ordine del giorno – e va sollecitamente superata l’anacronistica strozzatura dei 38 chilometri di binario unico in Puglia e Abruzzo (37 tra Lesina ed uno nei presi di Ortona); la mobilità ferroviaria tra il Mezzogiorno, il Centro-Nord e l’Europa – inoltre – è parte necessaria delle reti intermodali internazionali e che la tratta dal Salento al capoluogo emiliano è un segmento rilevante del Corridoio Adriatico, uno dei progetti di rete integrata europea di trasporti che valorizzerà i collegamenti transadriatici via mare, su gomma e rotaie tra l’Europa e il Mar Nero.
Negli ultimi anni in Puglia quasi il 30% dei trasporti su gomma si è spostato su rotaie, incrementando il traffico sui binari e giustificando l’opportunità di investire sui collegamenti ferroviari; anche il traffico ferroviario passeggeri verso il Salento e Lecce – città candidata, insieme alla lucana Matera a Capitale Europea della Cultura nel 2019 – è suscettibile di notevoli incrementi in ragione della crescente attrattiva turistica esercitata dalle due città e dai rispettivi territori.
Redazione Stato