“Un assoluto privilegio avere tante agevolazioni per studiare” Giampiero che oggi di agevolazioni alle imprese si occupa per conto di un’agenzia regionale.
28 “Gli anni più belli della nostra vita”. Dopo 25 anni si ritrovano i “ragazzi del collegio dell’Andro” a Poggiofranco
Esattamente il lunedì 8 gennaio di 28 anni fa si inaugurava il collegio dell'Andro
Esattamente il lunedì 8 gennaio di 28 anni fa si inaugurava il collegio dell’Andro. Proprio per questa occasione, alla fine dell’anno appena trascorso un bel gruppo di amici cinquantenni, sparsi per l’Italia (qualcuno si trova anche all’estero) si incontrava a Poggiofranco per compiere un salto nella loro storia personale intersecata con quella di ciascuno di loro.
Sono proprio loro i ragazzi della prima ora del collegio Dell’Andro di via Camillo Rosalba; i “cugini” dei ragazzi del Cum di via Amendola, di quelli della Casa della Studente di Largo Fraccacreta, o del Fresa, ovvero del Petrone.
Il Dell’Andro ha rappresentato tanto, tutto per loro, anche se il sacrificio per realizzarsi compiutamente ha richiesto molto tempo. Ma tutto è partito da lì.
Oggi sono avvocati, dipendenti di enti pubblici, funzionari, docenti, dirigenti d’azienda, medici, nel 1996 erano i 600 studenti fuori sede assegnati a questo collegio dall’Ente per il diritto allo studio (oggi ADISU) per cominciare l’avventura di universitari lontano dai propri paesi di origine.
Provenivano da Corigliano, Nova Siri, Cariati in Calabria, da Banzi, Tolve, dal Vulture in Basilicata, dalla provincia di Foggia, Lecce e da tanti altri paesi lucani e calabresi e pugliesi.
È proprio nei pressi del loro amato collegio di Poggiofranco hanno deciso di rincontrarsi dopo oltre 25 anni (incontro rinviato causa covid più volte) presso la nota Pizzeria/Trattoria “Piccole Ore”.
“Ricordo ancora quell’8 gennaio 1996, quando prendemmo possesso delle nostre stanze, peraltro nuovissime con i materassi nel cellophane; il “Dell’Andro” fu inaugurato quel giorno all’indomani della chiusura della vecchia residenza ex Hotel delle Nazioni. Per me rappresentava l’unica occasione per poter studiare fuori casa con serenità: avevamo un alloggio nella sede dell’Università, un tesserino mensa a costi bassissimi o gratuitamente se titolari di borsa di studio. E pertanto il sacrificio delle nostre famiglie – e ricordo quello della mia premurosa madre vedova da tempo, che aveva investito tutto su di me – si completava proprio con l’intervento degli enti per il diritto allo studio, ultimo baluardo di un ascensore sociale ormai in panne.” Pasquale De Rosa oggi avvocato e docente di scuola superiore che è stato il promotore di questo incontro.
“Questa esperienza da fuori sede, prima esperienza fuori casa la ricordo con affetto, io ho avuto una grande forza di volontà per non deludere le aspettative dei miei genitori. Provenivo da una famiglia umile e numerosa, il collegio è stato luogo di confronto con miei coetanei ma anche garanzia per affrontare serenamente gli studi. Miriana Carparelli, comandante polizia municipale.
“Il collegio ha rappresentato la condivisione di esperienze e preoccupazioni tra “fratelli” che frequentavano facoltà diverse e provenivano da paesi diversi con un reciproco arricchimento. Giusy Francioso, funzionario agenzia dogane e Sandro Cardone, bancario.
“Sono stati gli anni più belli della mia vita. Grazie al collegio ho avuto la possibilità di studiare: ho fatto un triplo salto avanti!” Teresa Delfino, responsabile aziendale (e anche moglie di un suo compagno di collegio).
Oggi, questa reunion ha il sapore di quegli anni di formazione, riscatto sociale, degli affetti di vita e della condivisione di esperienze che sicuramente, al di là dei titoli, ci hanno reso persone migliori, e racchiude le sensazioni, gli entusiasmi ma anche le paure di quei ragazzi di un tempo verso una strada incognita che oggi ci è apparsa loro all’orizzonte, così conclude l’avv. Pasquale De Rosa che oggi vive a pochi km dal collegio.
FOTOGALLERY