Il Comitato Festa Patronale, presieduto da Lino Troiano, ha reso noto il programma delle manifestazioni civili e religiose che si terranno in città.
Domenica 6 febbraio 2011
ore 17.30: presso l’auditorium di Palazzo Celestini proiezione del film/documentario ‘San Lorenzo Maiorano santo europeo’, a cura del direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi, Alberto Cavallini; seguirà la conversazione/dibattito a cui interverranno l’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Michele Castoro, il sindaco di Manfredonia Angelo Riccardi e il presidente Comitato Festa Patronale, Lino Troiano.
Lunedì 7 febbraio 2011 – ore 8.00: sparo dei mortaretti e giro per le vie della città del Concerto bandistico ‘Città di Manfredonia’, diretto dal m° Giovanni Esposto; ore 10.30: parrocchia San Lorenzo Maiorano-chiesa Cattedrale, messa pontificale celebrata dall’arcivescovo Michele Castoro in concelebrazione con i sacerdoti della città; ore 12.00: processione con la statua di San Lorenzo Maiorano lungo il seguente itinerario: chiesa Cattedrale, via Arcivescovado, corso Roma, piazza Marconi, corso Manfredi, via Campanile, corso Roma, chiesa Cattedrale; ore 14.30: presso lo stadio ‘Miramare’ di Manfredonia, 1° Trofeo di calcio categoria allievi ‘San Lorenzo Maiorano. Squadre partecipanti: ASD ‘Manfredonia football 1932’, US ‘Matinum’, GSR ‘Castriotta’ e Polisportiva ‘G. Salvemini’; ore 18.30: in piazza Papa Giovanni XXIII, spettacolo musicale con i ‘Turbo’, cover band di Vasco Rossi. Durante lo spettacolo ci sarà l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria ‘Festa Patronale’; ore 20.30: in spiaggia Castello, spettacolo dei fuochi pirotecnici terra-cielo-mare.
PROFILO – San Lorenzo Maiorano (Costantinopoli, … – Siponto, 7 febbraio ca. 545) è venerato dalla Chiesa cattolica come santo e patrono della città di Manfredonia, insieme a San Filippo Neri e alla Madonna di Siponto e dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo. Chiamato anche “Patrono dei Forestieri” dai cittadini sipontini, viene festeggiato dalla Chiesa il 7 febbraio, giorno della sua morte (il dies natalis).
Agiografia – La sua storia è frutto di racconti legati alla tradizione agiografica, visto che non si hanno altre fonti della vita del santo. In particolare il racconto è tratto da due Vitae di autore anonimo, scritte secoli dopo la morte del santo, che a volte contrastano tra loro. Nel 491 una delegazione sipontina, vista la morte del vescovo Felice, partì per Costantinopoli per chiedere la nomina di un nuovo pastore per la Chiesa locale. L’imperatore Zenone di Bisanzio designò Lorenzo, un suo parente. Questi partì per Roma, portando con sé le reliquie di santo Stefano e sant’Agata, e qui venne consacrato vescovo da papa Gelasio I (492-496). Divenuto vescovo di Siponto, Lorenzo legò il suo nome all’apparizione dell’arcangelo Michele sul monte Gargano.
LA LEGGENDA – La leggenda racconta che nel 490 un signorotto di nome Elvio Emanuele smarrì sul monte il suo più bel toro. Lo ritrovò in una caverna detta “delle magie”, poiché vi era vissuto un sedicente mago, e non potendo trarlo fuori, decise di ucciderlo lanciando una freccia, ma questa inspiegabilmente tornò indietro. Il pastore sconvolto corse dal vescovo Lorenzo che gli consigliò di trascorrere tre giorni pregando e digiunando. Al terzo giorno l’arcangelo Michele apparve in sogno a Lorenzo invitandolo ad aprire la grotta al culto cristiano. Lorenzo tuttavia non ascoltò la volontà dell’arcangelo poiché era ancora vivo in quella grotta il culto pagano.
Due anni dopo la città venne assediata dal re barbaro Odoacre. La città era ormai allo stremo quando il vescovo chiese al re barbaro, ed ottenne, tre giorni di tregua per la popolazione. Ed ecco che l’arcangelo ritornò in sogno al vescovo dicendogli che avrebbe aiutato i sipontini se avessero attaccato i barbari. Scaduta la tregua, i sipontini attaccarono e durante la battaglia incominciò una tempesta di grandine e sabbia che si rovesciò sui barbari i quali, spaventati, fuggirono. Come atto di ringraziamento Lorenzo guidò una processione fino al Monte Gargano, senza tuttavia osare entrare nella grotta. Ancora indeciso il vescovo riferì l’accaduto al Pontefice che ordinò di occupare la grotta e consacrarla dopo un digiuno di tre giorni. Per la terza volta l’arcangelo fece visita al vescovo e gli disse che non era necessario consacrare il luogo poiché era stato già consacrato dalla sua presenza. E così finalmente il vescovo si recò in processione con tutti i sipontini verso il Monte e dedicò la grotta all’arcangelo Michele il 29 settembre 493. Qui poi egli fece edificare una chiesa che divenne meta ininterrotta di pellegrini per i secoli successivi.
I miracoli – Si racconta che Lorenzo ottenne l’intercessione di san Michele per respingere l’incursione dei padani a Siponto. Egli avrebbe avuto il dono della profezia e annunciò l’imminente guerra con i Goti [senza fonte]. Volle un incontro con Totila, questi gli mandò un cavallo selvaggio che non obbediva a nessuno, ma ancora inspiegabilmente Lorenzo lo domò e ottenne che Siponto venisse risparmiata dalla distruzione. La leggenda vuole che san Lorenzo abbia portato con sé da Costantinopoli l’icona della “Vergine Maria di Siponto” attuale compatrona della città di Manfredonia; l’immagine venne incoronata il 28 agosto del 1955 dal Cardinale Roncalli, divenuto poi Papa Giovanni XXIII.
Reliquie – Nel 1620, in seguito all’invasione turca perpetrata ai danni di Manfredonia, i resti del vescovo Lorenzo furono trafugati e bruciati. Si salvò solo un braccio che oggi è conservato nella Cattedrale di Manfredonia intitolata a San Lorenzo Maiorano.
(Fonte bibliografia: wikipedia.it)
Redazione Stato