Barletta. Le diffide, sanzioni amministrative e persino le sospensioni e chiusure delle attività a carico di alcuni locali pubblici del centro storico di Barletta ma anche di altre zone cittadine, se da un lato fa registrare il silenzio delle cosiddette Associazioni rappresentative sulla carta, dall’altro registra la presa di posizione di Associazioni di rappresentanza reale. Ad intervenire sull’argomento è il Presidente UniPuglia, Savino Montaruli, il quale ha dichiarato: “il limite tra la normale attività di verifica e di controllo e l’accanimento pregiudizievole è molto sottile e se da un lato apprezziamo la meritoria opera di verifica e di controllo da parte delle Forze dell’Ordine preposte, dall’altro non possiamo non raccomandare di tenere conto che siamo in un contesto difficilissimo di crisi d’impresa e le nostre città, tra le quali anche quella di Barletta, continuano a registrare dati drammatici in relazione alla disoccupazione e posizionamenti sempre in cima alla classifica nazionale delle cose brutte e cattive ed in fondo per quelle buone e belle. Le attività commerciali a Barletta, in particolare quelle della somministrazione di alimenti e bevande, scontano i disagi e le conseguenze dell’assenza di politiche serie di sviluppo e di concertazione. Una situazione pesantissima aggravata da incertezze e crisi istituzionale; dal venir meno dell’affidabilità politica ed amministrativa e da un clima di fortissima tensione sociale. Tutto questo, è ovvio, non giustifica la trasgressione di regole che comunque vanno pur riviste e rivisitate con il coinvolgimento di tutti e non solo dei soliti vecchi accondiscendenti e silenti. Disturbo alla quiete pubblica? Ebbene su questo bisognerebbe aprire tutto un paragrafo molto puntuale e soprattutto un capitolo su “CHI” decide a Barletta, come lo fa ed ascoltando quali esigenze e quali forme di rappresentanza.
Disporre la sospensione di attività che tentano di attrarre clientela anche attraverso la messa a disposizione gratuita di un servizio aggiuntivo qual è quello dei concertini e della musica d’ambiente potrebbe davvero risultare oltremodo penalizzante e distruttivo, vista la precaria condizione economica che tutto il mondo delle imprese barlettane sta vivendo. Anche l’estrema intolleranza rispetto ad occupazioni avvenute con qualche tavolino e qualche sedia rappresenta il limite estremo di accanimento a fronte delle situazioni di caos che, in tal senso, vengono vissute in città vicine come ad Andria ed a Trani o addirittura a Bisceglie dove neppure esiste una pianificazione in tal senso. Non ci è dato sapere quale sia il Programma di Sviluppo dell’Amministrazione comunale attuale, sempre escludente, autoreferenziale, prepotente ed intollerante; sempre alla ricerca di equilibri ed ormai in piena campagna elettorale per le imminenti elezioni regionali. Sappiamo di sicuro che gli assordanti silenzi parlano e parlano ad alta voce mentre la voce dei poveri esercenti multati per aver scostato una sedia ad di fuori della linea inviolabile della burocrazia non la sente e non l’ascolta nessuno. Abituarsi a tanto è davvero difficile e può accadere solo in questo territorio abbandonato, martoriato e umiliato in tutto il Paese.
Barletta, 7 febbraio 2020 – Area Comunicazione UniPuglia
Quando vuoi ti chiarisco perché sono partite le sanzioni.Pino Centaro