Manfredonia. SVOLTOSI ieri, martedì 6 ottobre 2015 e lunedì 5 presso l’auditorium C. Serricchio di Palazzo dei Celestini, il corso di formazione gratuito per assistenti domiciliari, legato al progetto Home Care Premium promosso dall’INPS, in collaborazione con le cooperative ASSEL (assistenza e lavoro) ONLUS di Avellino e la cooperativa Socrate di Benevento.
Il progetto Home Care Premium permette a dipendenti pubblici attivi o in pensione non autosufficienti e ai loro parenti di primo grado, di usufruire di un contributo mensile in denaro per poter assumere un assistente familiare (prestazioni prevalenti), oppure di avvalersi delle prestazioni di OSS (operatori socio-sanitari) e, nel caso di beneficiari minorenni, anche educatori professionali. Inoltre è possibile ricevere pasti a domicilio e aiuto nel trasporto dei disabili (prestazioni complementari). Completano questa innovativa proposta di welfare uno sportello sociale aperto quotidianamente per informare gli utenti e uno per consulenze legali gratuite. Il progetto è finanziato con il fondo attività sociali dell’INPS, in cui ogni dipendente versa lo 0,35% dei contributi!
Nel 2015 gli utenti assistiti nell’Ambito territoriale di Manfredonia (che comprende anche i comuni di Monte S. Angelo, Mattinata e Zapponeta) sono stati 114, di cui 109 anziani e 5 minori, scelti da una graduatoria stilata in base all’ISEE e al grado di non autosufficienza del soggetto (valutazione sociale non sanitaria). Gli operatori coinvolti sono stati invece più di 150 di cui 136 assistenti familiari, 17 OSS e 4 educatrici professionali, tutti regolarmente assunti, facendo del progetto Home Care Premium anche un mezzo di contrasto al lavoro nero. Agli operatori coinvolti nel progetto Home Care Premium, ma anche alle famiglie dei beneficiari e agli assistenti familiari esterni che ne hanno fatto richiesta, si rivolgeva il corso di formazione delle giornate di lunedì e martedì: due giorni di lezioni frontali sui vari aspetti dell’assistenza domiciliare, ma non sono mancati momenti di dibattito fra i partecipanti, consigli e piccole dimostrazioni pratiche da parte dei relatori. Presenti anche l’assessore alle politiche sociali Antonella Varrecchia ed il presidente della cooperativa ASSEL, Raffaele d’Elia. Fra gli interventi quello di Maria LeonardaCiuffreda, assistente sociale responsabile del servizio sociale professionale del comune di Mattinata, ha illustrato i cambiamenti legislativi degli ultimi 15 anni in materia di servizi sociali che vanno tutti verso una maggiore domiciliarizzazione e omogeneizzazione dei servizi nel medesimo Ambito territoriale, in modo tale che a tutti gli utenti vengano garantite le medesime prestazioni a prescindere dal comune di residenza. La domiciliarizzazione dei servizi diventa fondamentale per categorie di persone più fragili e abitudinarie come gli anziani, i minori e i disabili, perché la propria casa è molto di più delle quattro mura di un appartamento, è il luogo della propria storia e dei propri affetti-ha affermato la Ciuffreda. “Il nostro Ambito territoriale ha inoltre un bassissimo numero di anziani e minori in istituto, poiché si caratterizza per un contesto culturale basato sulla solidarietà, è opportuno quindi che il welfare incentivi e integri ciò che la famiglia dà!”.
Infatti spesso è importante per il benessere dell’assistito integrare la presenza della famiglia con un aiuto esterno, più neutro e professionalizzato in modo da contrastare l’emarginazione e l’isolamento del nucleo familiare e definire meglio i ruoli di ciascuno nella vita del disabile-ha affermato Alessia Piacente, assistente sociale coordinatrice del progetto HCP e moderatrice degli incontri. Questo può essere inoltre un buon modo di arricchire le scarse possibilità occupazionali di un territorio come il nostro. L’intervento della psicologa SamantaDentico, ha invece illustrato le caratteristiche che dovrebbe avere una buona relazione d’aiuto, come quella che si instaura fra assistente, assistitoe famiglia di quest’ultimo. L’utente si aspetta da chi lo assiste coinvolgimento emotivo, capacità di ascolto, stima e fiducia. Una buona relazione, fondata su questi pilastri è fondamentale per instaurare una comunicazione efficace, in mancanza della quale l’assistente verrà percepito dall’assistito come un elemento di disturbo. La gastroenterologa Maria Maddalena Squillante, esperta in medicina nutrizionale ha fornito elementi di dietoterapia e ha parlato della dieta, adattata alle esigenze del singolo paziente come importante fattore reversibile su cui intervenire per prevenire e curare alcuni sintomi secondari di certe patologie e alcune conseguenze della non autosufficienza, come le piaghe da decubito e l’aumento di peso.
Le relazioni più “tecniche” relative alla vestizione e all’igiene personale del non autosufficiente e del suo ambiente di vita sono state affidate a Tiziana Gagliardi, operatore socio-sanitario esperto, che ha fornito anche qualche piccola dritta pratica su come aiutare nei movimenti una persona allettata o comunque con scarse capacità motorie. Ha precisato inoltre come la pulizia degli ambienti debba essere un mezzo per aumentare il benessere e la qualità della vita dell’assistito, non il fine ultimo e unico dell’assistenza domiciliare, come molte volte accade. La cura del non autosufficiente infatti deve avere un approccio olistico, cioè favorire il benessere globale, fisico ma anche sociale e psichico del soggetto.
Il progetto Home Care Premium si concluderà il prossimo 30 Novembre, l’auspicio degli intervenuti al corso di formazione è che da progetto sperimentale, diventi un’attività ordinaria annuale dell’INPS.
(A cura di Annapina Rinaldi – aprinaldi@alice.it)