Statoquotidiano.it, Manfredonia, 8 MARZO 2023 – Un consiglio comunale unito nel difendere Manfredonia.
Questo è trasparso nella giornata di ieri, 7 marzo 2023, nell’aula consiliare di Palazzo San Domenico a Manfredonia, dopo la convocazione da parte della Presidente del Consiglio Comunale di Manfredonia, Giovanna Titta, di un consiglio monotematico sugli indirizzi da assumere per la questione progetti industriali di insediamento nell’area ZES – Ex Enichem.
Uno spettro che si aggira per il Gargano, sulle sue coste, e che, date alcune premesse, sembra rivestirsi di quel manto di morte che aveva coperto la città nel 1976.
E’ toccato al Vicesindaco Giuseppe Basta aprire le danze, in qualità di Assessore alla transizione ecologica, che ha illustrato la proposta della società SEASIF per la rifunzionalizzazione del porto alti fondali, ponendo l’attenzione sulle banchine A1,A2 e A5 (questa già opzionata da Energas), l’utilizzo dei nastri trasportatori per la movimentazione di 800mila tonnellate annue di prodotto non meglio specificato.Si tratterebbe di una attività di servizi, in conto deposito, con:
- Stoccaggio di 55mila metri cubi di gasolio per autotrazione nell’isola 5, facente parte dell’area SIN (Siti di Interesse Nazionale) e triste teatro della tragedia dell’Enichem.
- Lavorazione di 2 milioni di tonnellate annue di minerali come bentonite e polimetalli. Questo progetto prevederebbe anche la lavorazione termica dei suddetti materiali, con produzione di ingenti acque di scarico.
Il tutto verrebbe affiancato da una centrale elettrica di 400 megawatt (raddoppiabili a 800). Il sito di questa ingente industria sarebbe però proprio l’area ex Enichem, rientrante nei predetti SIN, e la sua realizzazione dovrebbe tenere conto della stato di bonifica del sottosuolo, avviando, pur non previste per legge, le VIIAS (Valutazione Integrata dell’Impatto Ambientale Sanitario dell’inquinamento atmosferico).
Il Vicesindaco ricorda poi come il progetto si rifarebbe a controlli derivanti da leggi obsolete e che i benefici occupazionali derivanti dall’installazione di questa industria siano relegati al semplice periodo di realizzazione della stessa, che necessiterebbe di sole 25 unità altamente specializzate dal momento della sua messa in funzione.
Il Vicesindaco porta all’attenzione dell’assise, dopo le digressioni tecniche, che Manfredonia risulta essere una delle città con il più alto tasso di tumori, è che il lavoro non deve prescidere dalla salute del territorio.
Dopo la spiegazione del Consigliere Gaetano Prencipe (Molo 21), uno dei proponenti il consiglio monotematico, su quanto fosse importante la trattazione del tema dopo aver ricevuto informalmente una relazione tecnica e dopo un analogo consiglio monotematico tenutosi a Monte Sant’Angelo.
Il Consiglio Comunale di Manfredonia, unito, esprime le sue enormi preoccupazioni per un progetto su cui si proiettano più luci che ombre, e su cui l’unità con il confinante Comune di Monte Sant’Angelo risulterebbe di vitale importanza: la Consigliera Maria Teresa Fabrizio (Strada Facendo)ricorda il disastro del 1976 e le relative conseguenze, poertando all’ attenzione di quanto il progetto SEASIF sia stato modificato nel tempo e alcuni progetti siano stati secretati; rinnova il suo NO ad investire in progetti obsoleti, come Energas, per proiettare il territorio verso un turismo culturale e balneare.
La Consigliera Liliana Rinaldi (Forza Italia) ricorda lo stato attuale della situazione nelle aree industriali interessate, lo stato di bonifica non avanzato e ribadisce la sua contrarietà ad un progetto con solo contro e niente pro.
La Consigliera Sara Delle Rose (Io voto Gianni) allerta su quanto siamo spettatori ignari di iniziative di pseudo industrialismo, dal forte impatto ambientale e che Manfredonia vuole progetti diversi, non scollegati tra loro, che non si deve più scegliere tra salute e lavoro. Viene poi fatto un appello all’amministrazione di Monte Sant’Angelo, per difendere i giovani che vedono nella pesca e nel mare una risorsa.
Il Consigliere Massimo Ciuffreda (Progressisti DEM) chiama a difendere l’area in comune con Monte Sant’Angelo, fermare il campanilismo, dare seguito alla delibera di giunta per l’APPEA per portare industrie ecocompatibili ed interpellare gli organi del Governo nazionale per conoscere lo stato di bonifica dell’area e nominare un commissario per il SIN.
La Consigliera Maria Teresa Valente (CON Manfredonia) afferma che non esiste un vero progetto, di cui si ha una relazione di 33 pagine per un investimento da mezzo miliardo di euro, definendo Favilla, presidente della SEASIF, quasi sconosciuto, scortese nel non presentarsi alla città e nel non presentare il progetto.
Il Consigliere Michele Iacoviello (Molo 21) chiede a gran voce che non si contino più il numero dei morti, e che questo progetto, anche se affermato da qualche politico di Monte, non combatterà l’impoverimento demografico.
Il Consigliere Francesco Schiavone (Progetto Popolare) ricorda che il nostro territorio è ricco di bellezza morfologica, biodiversità e menti pensanti e che serve maggior approfondimento sul progetto. “Siamo più consapevoli del passato – afferma – e giuriamo che non ci sarà nuova Enichem.”
Il Consigliere Gianluca Totaro (Movimento 5 Stelle) afferma che la città di Manfredonia interessata allo sviluppo delle aree zes, essendo la stessa hub record per il commercio della componentistica transizione ecologica, ma che suddetto sviluppo debba arrivare seguendo gli indirizzi sviluppo identitario del Sud. “Parlare di confini non esiste, bisogna trovare una convergenza con Monte Sant’Angelo e avviare un dialogo con il Governo.”
Il Consigliere Giovanni Sventurato (Strada Facendo) ricorda lo scempio avvenuto sul territorio e nonostante tutto, dopo 50 ci sono ancora rischi, sospetti e silenzi, affermando che la città guarda ad uno sviluppo partecipato, responsabile, duraturo e sostenibile. Il capogruppo Sventurato ci tiene poi a precisare il rispetto della sovranità ma altresì bisogna rispettare la legge per lo sviluppo dell’area.
Il Consigliere Marco Di Bari (Forza Italia) riporta la richiesta del Consigliere Adriano Carbone, il quale aveva chiesto l’allargamento del consiglio monotematico ai consiglieri di Monte ma vedendosi l’invito rispedito al mittente, preoccupandosi per la posizione difensiva del Sindaco D’Arienzo. Di Bari inoltre ricorda nuovamente che bisogna considerare lo stato di bonifica dell’area ex Enichem, non ancora completa.
Il Consigliere Vincenzo Di Staso (Forza Italia) riporta invece le ombre legali (o meglio illegali) che aleggerebbero sul progetto: un’area ZES con molte agevolazioni, un verbale dell’aprile 2021 dell’ASI in cui risulterebbe un interesse della Regione Puglia per il progetto, chiedendo di accelerare l’istruttoria di procedimento per SEASIF, holding con sede a Nicosia, capitale di Cipro, la quale possiederebbe la Terminal Geochem e la Terminal 107 DCM srl, entrambe operanti a Manfredonia, almeno dai siti delle società. 40mila euro di capitale sociale per la prima, di cui 800 euro investiti da Favilla, e 10mila euro per la seconda, (per un progetto da centinaia di milioni) entrambe con sedi a Foggia ma di cui nessuno sa niente. Il capogruppo di Forza Italia porta inoltre all’attenzione dell’assise un documento del 27 luglio 2022, un atto di sottomissione con Terminal Geochem dell’Autorità di Sistema Portuale, per l’utilizzo delle attrezzature dell’area: 89mila euro per un anno di utilizzo, pur con esercizio in perdita di una società, e la stipula di una polizza fideiussoria di ben 165.584 euro, avuta da una società svedese segnalata in varie black list online come NON AFFIDABILE. Una concessione antimafia avuta in tempi record e atto di sottomissione pubblicato su un quotidiano sportivo nazionale. Inoltre la società che dovrebbe bonificare l’area avrebbe l’intenzione di vendere terre inquinate dopo la relazione tecnica di un ingegnere che lavorerebbe per Eni. Tutto questo, per i malpensanti (come afferma Di Staso) potrebbe essere forse un pretesto per arrivare solo al bunkeraggio di combustibili ?
Infine il Consigliere Gaetano Prencipe (Molo 21) afferma di aver fatto una lettera aperta agli amministratori di Monte per portare attenzione al tema del progetto. L’ex sindaco ricorda come le ZES siano state salutate positivamente per gli incentivi, ma che i progetti e le aziende debbano seguire gli indirizzi della regione su linee di sviluppo come le filiere agroalimentari per dare vantaggio ad un tessuto produttivo già esistente. “Manfredonia deve essere presente nei tavoli di queste decisioni importanti per il territorio, per far si che vi sia uno sviluppo sostenibile e serio” afferma Prencipe.
L’ultima parola la prende il Sindaco di Manfredonia, Ing. Giovanni Rotice. “Il Porto di Manfredonia è cresciuto grazie agli operatori locali. Nel 2021, quando fu fatto l’incontro con SEASIF, nessuno alzò un dito per dire NO e nel tavolo di dicembre Manfredonia non è stata invitata – dichiara il primo cittadino – E’ ora che Manfredonia e Monte Sant’Angelo devono camminare e pensare insieme, deve nascere una forte sinergia per puntare all’obiettivo di un sano sviluppo di un’area che non può essere etichettata da confini. Dobbiamo svolgere il prima possibile un consiglio monotematico tutti assieme, un incontro pubblico che veda allo stesso tavolo Manfredonia, Monte Sant’Angelo, ASI e Autorità di Sistema, trovando una direzione comune che possa salvaguardare l’ambiente e lo sviluppo economico. Sta solo a noi cambiare la rotta di tutto ciò che è successo fino ad oggi.”
Alla fine del Consiglio viene approvato all’unanimità un documento, portato all’ordine del giorno e sottoscritto dai vari capigruppo, che impegna gli amministratori sipontini a vigilare sulle iniziative interessanti l’area ZES ex Enichem e a trovare una via, in comune con Monte Sant’Angelo, per un sano sviluppo della suddetta zona.
Deliberazione del Consiglio Comunale del 7 marzo 2023
A cura di Piercosimo Zino, Manfredonia 08 marzo 2023
E pensare che il Sindaco di Monte S. Angelo qualche giorno fa diceva in consiglio comunale che doveva leggere il progetto definitivo prima di prendere posizione! Credo che dopo aver ascoltato gli interventi di Di Staso e Prencipe non ci sia più bisogno di aspettare ulteriore documentazione da parte di Seasif per capire che Favilla non è il genere di imprenditore che conviene far venire qui!
P.S. Ho paura che qualcuno, nella fretta di non perdere l’ennesimo treno per lo sviluppo del nostro territorio, faccia finta di non vedere la MEGA FREGATURA che si nasconde dietro il MEGA PROGETTO DI SEASIF!!
Non ho letto la dichiarazione della consigliera Fresca Giulia, perennemente assente.
Manfredonia Nuova ritiene di dare delle spiegazioni ai cittadini che hanno votato la loro rappresentante che non rappresenta nessuno. Ci avete appioppato una truffa? Chi abbiamo votato? Se avete voce in capitolo verso la vostra capogruppo fatela venire a lavorare in consiglio comunale e non continuate a prendere in giro i cittadini.