Appuntamento annuale con la classifica del Censis per le università italiane. Fra i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti) per l’edizione 2019-2020, l’ateneo di Foggia è posizionato al 2° posto, come lo scorso anno, dopo Camerino, che primeggia. L’Università del capoluogo, con un punteggio pari a 82,2,è incalzata, in terza posizione, dall’Università di Cassino, che totalizza 82,0 punti.
La quarta e la quinta posizione sono occupate quest’anno dalle Università della Basilicata e dell’Insubria che, con incrementi distribuiti nella gran parte degli indicatori, riescono a conseguire i punteggi complessivi di 81,3 e 80,5, risalendo ciascuna di due posizioni nella classifica. La penultima e l’ultima posizione sono occupate rispettivamente dall’Università del Sannio e dall’Università del Molise.
Nel rapporto sugli atenei si registrano anche altri dati come, per il quarto anno consecutivo, un incremento delle immatricolazioni: +1,3% rispetto all’anno accademico precedente. Sono 47 su 100 i diciannovenni che hanno deciso di intraprendere un corso di studi di livello terziario, preferibilmente appartenente al gruppo disciplinare economico e a ingegneria industriale e dell’informazione, che hanno assorbito le quote più elevate di immatricolati (rispettivamente, il 15,5% e il 12,5% del totale) (tab. 1 e fig. 1).
La distribuzione delle immatricolazioni non è però omogenea sul territorio nazionale. Sono cresciuti, rispetto all’anno precedente, gli immatricolati negli atenei del Nord (Nord-Ovest +3,2% e Nord-Est +4,1%), mentre sono diminuiti negli atenei del Centro (-1,2%) e del Sud (-0,1%).
La flessione negli atenei del Mezzogiorno si inquadra all’interno di un fenomeno tradizionale: la elevata percentuale di studenti meridionali in mobilità extra-regionale. Nell’ultimo anno più del 23% di essi è andato a studiare in una regione diversa da quella di residenza, a fronte dell’8,5% dei colleghi settentrionali e del 10,8% di quelli residenti nelle regioni centrali.
Foggia 08 luglio 2019