MANFREDONIA (FOGGIA) – “Come anticipato in campagna elettorale la proposta indegna del Presidente del Parco nazionale del Gargano di trasformare l’Oasi Lago Salso in una riserva statale è arrivata alle fasi finali con la comunicazione del Ministero al Comune.
Questo è un tentativo di “scippare” ai cittadini di Manfredonia il loro patrimonio indisponibile: l’Oasi Lago Salso.
Questo furto colpisce proprio i cittadini, non il Comune di Manfredonia.
I terreni dell’Oasi sono vincolati da USO CIVICO e non possono essere trasferiti, per la loro natura, nemmeno allo Stato.
Il Parco vuole, invece, trasformarla in una RISERVA STATALE.
È importante precisare che una Riserva Statale (Integrale o Orientata) non prevede alcuna considerazione per le attività umane: turismo, agricoltura, diventano vietate.
L’Oasi, essendo parte del Parco Nazionale e delle aree Natura 2000, non necessita di ulteriori vincoli, ma di una gestione competente che attragga finanziamenti per mantenere e ripristinare gli ambienti umidi (compresa la parte idraulica che lasciata a se stessa in pochi anni si interrerrà completamente) e rendere l’area nuovamente UTILIZZABILE dai cittadini di Manfredonia e FRUIBILE dai turisti.
Noi verdi sosteniamo da anni la necessità di istituire una ASBUC (Amministrazione Separata dei Beni di Uso Civico), che deve comprendere anche altri beni demaniali come il bosco Cavolecchia, Sciali o le Paludi di Siponto.
Abbiamo chiesto alla nuova amministrazione di:
1) Far rispettare al Parco la sentenza del TAR Puglia del 2022 che obbliga il Parco a restituir i terreni al nostro Comune.
2) Avviare la creazione di una ASBUC in grado di gestire efficacemente l’Oasi, attirando finanziamenti anche per svilupparla a fini turistici.
Ora chiediamo di salvare l’Oasi dalle grinfie di quel Presidente indegno del suo nome e che ha governato in questi anni il Parco senza Direttivo e senza alcuna visione”.
Quindi, anche i polder ritornerebbero nella disponibilità dei cittadini di Manfredonia? E u Babbett lu sèpe? Utopia !