”Sarebbe innanzitutto interessante scoprire come mai a Foggia si è sempre detto: “fare salasso” per indicare la piacevole azione di marinare la scuola, ma comunque sia, rimane un ricordo che più o meno tutti hanno dentro e che più o meno tutti raccontano con piacere e nostalgia.
Diciamo che il primo salasso era una specie di iniziazione del giovane studente da parte di qualcun altro più scaltro, solitamente più grande, e la prima esperienza serviva, non tanto a saltare la lezione in classe, quanto a poterla raccontare successivamente ai propri compagni.
Gli altri salassi, una volta preso il liscio, erano più o meno studiati, meno improvvisati e più programmati ed erano senz’altro legati alla propria impreparazione per un compito in classe o per una interrogazione (….)”
fonte, articolo completo, continua a leggere su manganofoggia.it – Titolo originale La magia del “salasso” a scuola – a cura di Alberto Mangano
Non solo a Foggia, il salasso era molto praticato a Manfredonia..il classico salasso avveniva dalla primavera in poi. La destinazione principale era la pineta di Siponto ma anche la grotta dei Monaci e gli uliveti che portavano alla zona “Pace”. Il pallone era d’bbligo, donzelle a salassare rarissime, mente i maschietti erano tanti, una nazionale piuttosto che una Ms fumata in dieci..che bei tempi.
Mi scuso se sono uscito un pò f.t., il treno cui accenna il sig. Mangano era un mito per i foggiani, manco immaginate come amassero siponto e Manfredonia, specialmente siponto negli anni 50/60/70/80…
Vero, il più scaltro era l’istigatore, era colui che decideva la meta del salasso era colui che portava il mangiadischi nello zainetto, era colui che ti iniziava anche a fumare la prima sigaretta. Ma non c’era cattiveria o deviazione mentale anche quando insieme aiutavama S.Giuseppe fantasticando sulle gambe affusolate di una prof .
Bar della posta for ever… un cappuccino per 8 persone sedute