IL PRESIDENTE dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale, Ugo Patroni Griffi, ha annunciato di aver “affidato la gestione del mercato ittico, situato sul Molo di Tramontana del porto commerciale di Manfredonia, alla società cooperativa Produttori Ittici Manfredonia, a valle di una procedura comparativa finalizzata all’affidamento in concessione dell’area demaniale marittima che si estende su una superficie di quasi 13 mila metri quadri”.
LA NOTIZIA, attesa da anni, è stata accolta con moderata soddisfazione non solo dagli ambienti interessati della marineria sipontina, ma anche dai settori economici e finanziari, dall’intera popolazione manfredoniana, atteso che il mercato ittico costituisce il perno fondamentale di un sistema economico da sempre pilastro dell’economia cittadina e oltre. Si pone termine ad una vicenda burrascosa barcamenatasi fra mille difficoltà, contraddizioni, brusche fermate e timide ripartenze che hanno avuto il solo esito di stremare un settore economico e una categoria finita ridimensionata di oltre due terzi, e di accumulare debiti inverosimili in gran parte affibbiati agli ignari e incolpevoli cittadini.
VICENDE complesse oscure nelle quali è intervenuta anche la Magistratura, e in odore di “infiltrazioni mafiose” come evidenziato nel provvedimento ministeriale di scioglimento dell’amministrazione comunale e nelle conseguenti interdittive. A determinare tanto “interessamento” per una attività semplice e pacifica, indubbiamente la sua valenza economica che gli esperti fanno ammontare a 40-50 milioni di euro l’anno che aumenterebbero di cinque volte al dettaglio e al netto di dispersioni varie.
UNA PODEROSA attività industriale cui è mancato, come attestano le varie fasi della vicenda, una dirigenza in grado di interpretare le evoluzioni del settore e dunque assicurare quelle tecniche organizzative che avrebbero non solo garantito la razionale gestione del settore ma anche promosso i possibili sviluppi. Questi anni di sbandamento della categoria ha indubbiamente maturato delle riflessioni che si spera tornino preziose per questa ennesima e si spera decisiva ripresa avviata dall’Autorità portuale proprietaria dell’immobile. “Finalmente scriviamo – afferma Patroni Griffi – la parola fine su una vicenda complessa e intricata. Proprio la complessità della procedura, determinata da una molteplicità di fattori burocratici coesistenti, ha determinato diverse fasi di stallo. Adesso si volta finalmente pagina. La flotta peschereccia sipontina, una delle più grandi di tutto l’Adriatico, avrà ora l’opportunità di mettere in atto piani strategici sinergici, a mare e a terra, per poter tenere testa al difficile equilibrio tra produzione e burocrazia; di essere in condizioni di parità con le altre marinerie organizzate e di intessere dialoghi proficui con le istituzioni nazionali e comunitarie”.
L’AFFIDAMENTO alla cooperativa Produttori ittici “è avvenuta – annota Patroni Griffi – a scorrimento della graduatoria stilata dalla Commissione di valutazione, attesa l’esclusione della società risultata prima classificata in quanto non adempiente, e naturalmente osservando tutte le norme in materia di anticorruzione, trasparenza e incompatibilità”.
💰💰💰👅👅👅👅👅 sempre e solo al sevizio del potente di turno.
Facciamo lo stesso giochetto dell’altra volta?
Accumuliamo un debito…. poi facciamo subentrare l’ASE, così il debito viene diviso x tutti i cittadini e poi assorbiamo tutti i dipendenti della cooperativa e convertiamo la loro mansione in operatore ecologico.
Mai un cenno su questa vicenda………..