Foggia. ”Bene fa l’avvocato Michele Vaira a dichiarare, a mezzo stampa, che “la risposta del Ministero (all’interrogazione parlamentare), in realtà si limita ad informare il deputato Segoni dello stato di avanzamento del complesso iter per la bonifica del sito” perché l’iter deve essere stato veramente molto complesso visto che ha avuto inizio il 20 giugno del 1948 dopo la richiesta di bonifica fatta dal Prefetto di Foggia l’11 giugno 1948 con un telegramma. Purtroppo l’esistenza dello stabilimento Chimico Militare è stata negata per molti decenni tant’è che la zona, dove sono i resti dello stabilimento, è stata messa sotto sequestro l’8 giugno 2009 perché “apparentemente adibita a deposito di rottami metallici e inerti contenenti amianto allo stato friabile”. Eppure non ci voleva molto per sapere cosa nascondevano quei ruderi perché, come si legge nella risposta al Prefetto di Foggia del 1948, è scritto esplicitamente che “esistono sotto le macerie apparecchi contenenti quantità considerevoli di yprite e fosgene” e specifica anche che “i menzionati aggressivi, per il modo col quale vennero effettuate le distruzioni dai tedeschi, hanno inquinato, oltre le parti contenenti gli impianti, anche le macerie dei fabbricati crollati”.
Per quanto riguarda la “tempistica” dell’IPZS nell’accollarsi le bonifiche è far sapere all’avv. Vaira che l’interrogazione era stata presentata ben prima del 25 settembre, il 10 settembre per la precisione, e c’è da domandarsi cosa aspettava il Ministero dell’Ambiente a informare la popolazione. Per chiarire la tempisticadei lavori di bonifica invitiamo la Prefettura a dare notizie su quando è stata effettivamente avviata la procedura che porterà alle bonifiche e, rendere pubblici gli atti delle conferenze dei servizi svolte e future. Sarebbe un segno tangibile che, pur continuando a lavorare in silenzio, si vuole informare la popolazione e renderla consapevole di cosa e successo e cosa si intende fare. E’ vero, lo ammettiamo, era in corso la campagna elettorale in cui nessuno di noi era candidato nella competizione, e neanche questo ci ha distratto o fermato ma è utile ricordare che da mesi avevamo acceso i riflettori su quei ruderi cercando documenti all’Archivio di Statoe acquisendo le analisi delle acque disposte dall’IPZS e in possesso dell’Amministrazione Comunale. Forse è stata quest’attività che, dopo 67 anni ha rimesso in moto il meccanismo che porterà alla bonifica del sito?
Non ci aspettiamo risposta alla domanda, si tratta sicuramente di fortuite coincidenze, ma ci aspettiamo che saltino fuori tutti gli altri documenti che stiamo cercando, in primo luogo quello contenente le istruzioni dettagliate impartite alle truppe tedesche che hanno materialmente distrutto con esplosivo la fabbrica. Queste istruzioni, secondo voxpopuli, raccomandavano di eseguire la demolizione prestando attenzione a che i gas non si dirigessero verso le truppe alleate per evitare ritorsioni dovute all’utilizzo di gas nervini vietati, anche allora, dalle convenzioni internazionali. Invitiamo la Prefettura a farsi portavoce delle istanze di trasparenza e adoperarsi affinché tutti i documenti, ovunque siano custoditi, siano messi a disposizione della comunitàcompreso, se esiste ancora, l’inventario delle “scorte di magazzino” e dei “prodotti finiti” elaborati durante il funzionamento dell’opificio.
Un’ultima nota, l’accostamento del sito contenente residuati bellici, per loro natura destinati alla guerra chimica, al cartello indicante il “comune denuclearizzato” ha la sua ragione d’essere perché esiste un reparto specializzato nella guerra, ovviamente a fini difensivi, nucleare – batteriologica – chimica, il 7° reggimento difesa NBC Cremona, reparto nato dalla riconfigurazione del preesistente 7° reggimento artiglieria pesante campale “Cremona” ed è su carta intestata della “direzione generale artiglieria” la risposta del ministero data nel 1948.Confidiamo che sia questo il reparto interessato alle operazioni di bonifica dal Ministero della Difesa”.
(08 settembre 2015 – Vincenzo Rizzi, Marcello Sciagura, Francesco P. Gentile, Marino Talia, Giorgio Cislaghi)