FOGGIA. L’imminente rinnovo del Consiglio Direttivo e dei Revisori dei Conti dell’Ordine dei Medici della provincia di Foggia porta con sé l’inevitabile e più attenta riflessione su numerosi aspetti della professione e su come alcune vicende stiano generando sentimenti e atteggiamenti prima poco noti alla classe medica.
Le figure istituzionali, con gli echi delle loro dichiarazioni, vanno ad esacerbare questo stato di quiescente malessere ormai dilagante, che si palesa in maniera più nitida e forte tra i giovani colleghi, i quali – ormai tormentati da quella sensazione di sconforto – avvertono in concomitanza una sensazione di abbandono anche dell’Ente che dovrebbe rappresentarli e tutelarli.
L’Ordine solo adesso ha manifestato formali posizioni di dissenso, senza negli anni trascorsi aver mai affrontato le problematiche emergenti, essendosi -purtroppo – chiuso tra le proprie mura in maniera autoreferenziale.
Il malcontento è ormai direttamente proporzionale alla crescente richiesta di SALUTE e alla cascata di denunce ed esposti nei confronti dei medici da parte di altri medici e dell’utenza come effetto domino. Nostro compito è INVERTIRE questa pericolosa tendenza che sta mettendo a dura prova la sostenibilità del nostro SSN.
L’Ordine è pertanto chiamato non a compiere atti formali, ma DOVUTI al fine di tutelare i propri iscritti, lasciando alla magistratura l’azione giudiziaria.
L’Ordine che vogliamo è un Ente vicino nei “FATTI” alla figura del medico e alla rappresentanza sindacale, lasciando inequivocabilmente ognuno ai suoi ruoli e lavorando concretamente per la tutela della professione, per l’innalzamento qualitativo della formazione, tale da garantire un comportamento professionale nell’alveo della deontologia che – a malincuore – in questi giorni, nelle varie modalità comunicative a tutti i livelli, sta venendo meno.
Invito tutte le colleghe ed i colleghi medici a considerare il proprio ruolo nella professione e nella salvaguardia di essa, tutelandola, adottando un comportamento etico e degno, manifestando la propria volontà attraverso il CAMBIAMENTO della rappresentanza ordinistica.
L’ORDINE NASCE PER UNIRE LA CLASSE MEDICA E NON PER ESSERE ESPRESSIONE SOLO DI UNA PARTE DI ESSA; l’Ordine è la rappresentanza di TUTTA la categoria, motivo per cui intendiamo promuovere un senso reale e profondo di appartenenza; L’Ordine non può esercitare funzioni di sindacato, atteggiamento espressamente vietato dalla Legge.
Un appello ai medici meno giovani come ai più giovani: scegliamo il “CAMBIAMENTO” di rotta, votiamo “CAMBIAMENTO”. Il tuo voto conta, non lasciare che altri decidano per te!