Orta Nova – Scuola primaria via Scarabino tornata da lunedì 5 dicembre con riscaldamenti funzionanti, e i bambini nuovamente tra i banchi.
Statoquotidiano ha incontrato la dirigente dell’Istituto Comprensivo S. Pertini, di cui la scuola di via Scarabino fa parte, per chiedere chiarimenti sulla questione.
Nei giorni precedenti, il 2 dicembre per l’esattezza, la scuola di cui si scrive era stata chiusa e le lezioni sospese, perché era stato rilevato un problema di malfunzionamento dei termosifoni.
“AL FREDDO E AL GELO!”, aveva titolato il consigliere di opposizione Antonio Di Carlo dalla sua pagina Facebook in un suo post, giungendo alle seguenti conclusioni:
“Ancora una volta questa amministrazione dimostra la propria incapacità nel prendersi cura delle scuole e degli studenti, nonché nel saper fare programmazione. Siamo solidali con i genitori che in questi giorni hanno mandato i loro figli a scuola con il rischio che beccassero un accidente! Speriamo che la situazione possa risolversi al più presto!”.
La risposta dell’Amministrazione Lasorsa non si è fatta attendere, in un post a firma dell’assessore ai Lavori Pubblici che spiegava la situazione sull’accaduto.
“I tecnici del Comune” si legge nel messaggio “sono intervenuti a meno di 24 ore dalla segnalazione della dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo “I.C. Pertini”, cui il plesso di via Scarabino afferisce, effettuando un sopralluogo all’esito del quale è emersa la necessità di sostituire un esteso tratto delle condutture principali dell’impianto, risultate inservibili perché vecchie e corrose dalla ruggine”.
Nello stesso post, presente anche una sottolineatura nei confronti delle parole usate dal consigliere di opposizione:
“Purtroppo, ancora una volta siamo costretti ad assistere a un indegno teatrino da parte della minoranza che non perde occasione per fare sterili polemiche”.
Le parole della preside Mazzamurro sull’accaduto:
“Sono venuta a conoscenza del guasto e mi hanno avvisata che i genitori venivano a prendere i figli a scuola.
Le docenti mi avevano segnalato che il riscaldamento non funzionava. Ho, quindi, avvisato immediatamente il Comune, ente proprietario dell’edificio, proprio per metterlo al corrente del fatto che c’era probabilmente qualche guasto”.
La situazione allo stato attuale risulta risolta?
“Certamente.
Prima di tutto, mi fa piacere evidenziare che il servizio richiesto al Comune è arrivato tempestivamente. È stata ricercata la causa del guasto (che non è semplice trovare nell’immediato) dalla prima segnalazione e si è scoperto che non arrivava la necessaria pressione che consentisse all’acqua di scorrere regolarmente per riscaldare gli ambienti.
Si è ritenuto opportuno, quindi, chiudere la scuola per 1 giorno, il 2 dicembre, al fine di iniziare i lavori di scavo e riparazione delle tubazioni.
Devo fare un elogio agli uffici comunali competenti per essere intervenuti ed aver lavorato anche la sera e sabato e domenica, cosa non semplice. Anche perché le tubazioni trovate erano arrugginite e vetuste. Queste sono state sostituite, la pressione è arrivata e adesso funziona tutto regolarmente”
La Ds poi ha tenuto a fare la seguente precisazione:
“Voglio cogliere l’occasione per sottolineare che, parlare di freddo e gelo in autunno e in questa latitudine, con più di 20° nei locali scolastici che accolgono in media 25 bambini e loro insegnanti, mi sembra un’esagerazione, tanto più che il governo ha indicato in modo tassativo, con il nuovo decreto sui riscaldamenti, giorni, ore di funzionamento e temperature che devono essere non superiori a 19°”
Le sue riflessioni sull’accaduto.
“Io direi che, piuttosto che fare sempre come siamo abituati noi italiani, cioè a lamentarci sempre, dovremmo soffermarci ogni tanto ad elogiare chi si dà da fare per risolvere i problemi.
Voglio fare arrivare questa voce: siamo in un territorio dove, per quello che vedo io, si lavora.
Noi, come scuola in tale territorio, ci confrontiamo anche con le istituzioni e mi sento di dire che, quando ci rivolgiamo a loro, le troviamo sempre presenti e pronte a rispondere, per quanto è possibile, alle esigenze della scuola.
So che sono oberati, che il loro è un lavoro grande da sostenere mentre il personale è numericamente ridotto”.
Abbiamo, inoltre, chiesto chiarimenti alla preside Mazzamurro sulle voci di chi sostiene che i bambini sono messi nella condizione di pulire i banchi da soli o che vengono messi nei corridoi durante le pulizie.
“Queste voci non sono degne di risposta.
Informo che il personale provvede alle pulizie prima dell’ingresso dei bambini a scuola e dopo la loro uscita dalla scuola stessa. Ogni collaboratore ha in carico un numero di ambienti da pulire e sistemare e, se non rispetta questo incarico, deve risponderne.
Le stesse docenti, in più, segnalano eventuali mancanze e noi interveniamo per risolvere.
Posso aggiungere che gli unici bambini che escono nell’atrio o in cortile, sorvegliati dalle insegnanti, sono quelli del tempo pieno che, dopo la mensa, fanno pausa ricreativa”.
Quali sono, le abbiamo quindi chiesto, le problematiche che ritiene più urgenti nella scuola, qui ad Orta Nova?
“Io, in realtà, ho trovato una buona situazione generale ed una scuola che è stata ristrutturata, in più interventi. Certo ci sono aspetti ancora da definire.
Arrivata lo scorso anno ad Orta Nova, ho notato in tale comune un’attenzione verso la scuola che è degna di nota.
Vede, in Italia l’edilizia scolastica presenta grossi problemi.
Io vengo da esperienze al nord e posso dire che lì ho trovato edifici assolutamente da ristrutturare. Mi ritengo, quindi, soddisfatta della realtà che ho trovato qui.
Inoltre, l’Istituto Pertini ha vinto diversi fondi, a domanda, con alcuni dei quali potremo implementare i lavori in corso e valorizzare la scuola ulteriormente.
Tra i fondi che le dicevo, potrei fare riferimento agli Edugreen, ambienti e laboratori per l’educazione e la formazione alla transizione ecologica (stiamo intervenendo sulle aree verdi e sulla sostenibilità ambientale); o, anche, ai PON e fondi FESR con cui rifaremo tutti gli ambienti di apprendimento per l’Infanzia corredandoli di tutte le tecnologie richieste oggi per la fascia di età 0-6 anni.
In altre parole, stiamo facendo tutti gli sforzi necessari ed opportuni per arrivare a rendere quanto più possibile accogliente la scuola per i ragazzi. Dopo la fase di stasi portata dalla pandemia, vogliamo soprattutto ridare nuove prospettive ai ragazzi affinché ritornino a guardare al futuro con occhi di speranza e con fare propositivo.
Le critiche devono essere costruttive, non demolitive.
Dobbiamo crescere bene insieme e valorizzare il nostro territorio e non lanciare la pietra o puntare il dito perché non si è mai contenti dell’altro”