MANFREDONIA (FOGGIA), 09/02/2023 – ““Inqualificabile comportamento politico del sindaco di Manfredonia”, “Rotice? Traditore”, “Rotice non sa ascoltare”, “Il comportamento del Sindaco è a dir poco pazzesco”, “Questa è la finta destra, loro sono i signori della pagnotta”.
È bene ricordare che i commenti sopra riportati non sono stati rivolti al sindaco di Manfredonia da parte delle opposizioni, ma sono dichiarazioni e commenti dei massimi esponenti cittadini, provinciali, regionali e nazionali di Forza Italia, ossia il partito di maggioranza che lo sostiene a Palazzo San Domenico. Nella settimana successiva alla competizione elettorale delle provinciali, che hanno visto la sconfitta del candidato di centrodestra Nicola Gatta, proprio grazie al contributo del Sindaco Rotice, la città di Manfredonia è restata ferma, in balia delle onde, nell’attesa di una risoluzione fra il partito di maggioranza e il suo sindaco.
Tali dichiarazioni sono risultate, ad oggi, solo schermaglie politiche, risolte, come ampiamente prevedibile, con qualche contentino a Forza Italia per lo smacco subito, unito a un comunicato del Sindaco Rotice che riconduce, inverosimilmente, quanto accaduto alla normale dialettica politica, con l’unico a farne le spese, almeno così pare, il Capo di Gabinetto (di fatto) del Sindaco. Ebbene, è evidente, anche a chi spesso non vuole vedere, che la risoluzione di questa crisi lascia sul tavolo un interrogativo politico centrale: che cosa unirà e terrà ancora assieme questa sgangherata maggioranza di Palazzo San Domenico?
Potremmo tranquillamente rispondere che sarà solo la gestione del potere e degli interessi (o indennità che dir si voglia) a unire una maggioranza che finora ha fallito in più circostanze, come confermato ultimamente, seppur tardivamente, l’ex assessore Angelo Salvemini in una conferenza stampa, nella quale ha riproposto anomalie e illegittimità già segnalate in questi mesi dalle forze di opposizioni. Mentre, per quanto riguarda l’affaire Engie, evidenziamo che chi ha conoscenza di una notizia di reato è tenuto, specie se trattasi di un amministratore pubblico, a denunciare l’accaduto anche alle autorità competenti.
È ormai sotto gli occhi di tutti che la città è ferma su se stessa, anzi indietreggia, in balia delle onde di una maggioranza che pensa di più all’esercizio del potere che all’interesse della nostra comunità. Speriamo vivamente che il Sindaco ritrovi veramente l’unità della sua maggioranza per cominciare a lavorare per la nostra amata comunità; in mancanza, si dimetta subito (entro il 24 febbraio), cessando questo teatrino veramente inenarrabile, consentendo alla città di esprimersi in primavera, al fine di evitare un nuovo commissariamento. La città non può più aspettare”. Lo riporta il movimento politico Molo 21.
Anziché aprirsi una crisi politica, hanno preferito la colla alle poltrone, alla riscossione del 27.Ci sono gli assessori Pennella e Trotta mai eletti ,provenienti da scelte di partito che subito hanno rinnegato per la modica cifra di 3000 euro al mese come indennità. Come potrà mai crescere e rinascere questa città se viene prima il portafoglio??
@Prima il 27: anche l’assessore Libero Palumbo non è mai stato eletto e anzi, appartiene ad un movimento politico inesistente nel dibattito pubblico cittadino e che non svolge nessuna assemblea o attività politica pubblica. La colla però è la stessa di Trotta e Pennella.
Ma il capo politico di Molo 21 non era Gaetano Prencipe, ormai diventato evanescente come i fantasmi di Palazzo San Domenico?
Ogni volta che rilasciano comunicati, lui non c’è mai,
Ah già, scusate, la famosa foto scattata assieme a Super Gianni e alla sua banda di dilettanti allo sbaraglio a bordo dell’Amerigo Vespucci è la risposta a tutto
Anno caciato il vero sindaco mentre Pecorella faceva il Sindaco mister self pensa agli interisi suoi