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Assalti a furgoni nel Gargano per un valore di 350mila euro: 4 arresti (FOTO – NOMI)

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Maggio 2020
Foggia // Gargano //

Foggia, 09 maggio 2020. Alle prime luci dell’alba, ad Orta Nova, i Carabinieri delle Compagnie di San Giovanni Rotondo e San Severo, coadiuvati da altro personale del Comando Provinciale di Foggia, dell’11° Reggimento Carabinieri “Puglia” di Bari, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Puglia” e del 6° Nucleo Elicotteri di Bari, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, nei confronti di 4 persone, ritenute responsabili  di rapina aggravata, sequestro di persona e porto abusivo di armi, in relazione ai due assalti ai furgoni che trasportavano sigarette rispettivamente avvenuti il 26 settembre 2019, in agro di San Nicandro Garganico, e il 21 novembre 2019, in agro di San Giovanni Rotondo. Nei due “colpi” i rapinatori erano riusciti ad impossessarsi di sigarette e tabacchi vari per un valore di circa 100.000 euro nel primo, e di circa 150.000 nel secondo.

L’attività investigativa ha consentito in tempi brevi di individuare i membri della banda criminale e di recuperare:

  • il furgone utilizzato per il trasporto dei tabacchi per la rapina del 26/09/2019;
  • i mezzi utilizzati per la rapina del 21/11/2019.

Lo scrupoloso studio dei filmati estratti dal sistema di videosorveglianza dei furgoni rapinati e di quelli acquisiti dalle telecamere presso un’autofficina di Orta Nova, individuata come base logistica del gruppo criminale, ha portato all’accertamento delle fasi di preparazione, conservazione ed occultamento dei mezzi utilizzati per le rapine, mentre i servizi di osservazione e le articolate attività tecniche, hanno consentito di acquisire importante materiale probatorio nei confronti degli arrestati.

Le immagini acquisite dalle telecamere installate sui mezzi rapinati hanno, inoltre, messo in evidenza che l’assalto ai furgoni è avvenuto nell’indifferenza dei passanti che, per la condotta violenta dei rapinatori, armati e travisati, hanno comprensibilmente preferito allontanarsi il prima possibile, ben guardandosi però, in modo meno giustificabile, dall’allertare le Forze dell’Ordine su ciò che stava accedendo proprio sotto i loro occhi.

Momento cruciale per le indagini è stato l’individuazione dell’autofficina alla periferia di Orta Nova, dove i mezzi venivano preparati per gli assalti ai furgoni che trasportavano TLE.

Nel cortile antistante, infatti, il 22 novembre scorso, quindi giorno successivo alla rapina a San Giovanni Rotondo, i Carabinieri nel corso di un servizio di osservazione avevano notato un furgone che, identico per modello e colore, presentava le stesse caratteristiche di quello utilizzato il giorno prima per caricare i tabacchi (danni sulla carrozzeria e sul paraurti posteriore, scolorimento di alcune lettere del modello del mezzo), immortalato durante le fasi della rapina dal sistema di video sorveglianza presente sul furgone rapinato.

Solamente la targa era diversa.

Convinti che il mezzo presente in officina fosse lo stesso utilizzato nel corso della’ultima rapina, i militari, d’accordo con la Procura della Repubblica, avevano allora proceduto al controllo sia del furgone che dell’intero locale, recuperando così:

  • all’interno del furgone la targa utilizzata nel corso della rapina;
  • la Volkswagen Bora utilizzata per spingere il furgone rapinato per alcuni chilometri, fino ad un capannone abbandonato dove era poi avvenuto il trasbordo dei tabacchi.

Ancora una volta il binomio formato dalle investigazioni “tradizionali” e da quelle “tecniche” si è rivelato vincente.

Le immagini catturate dalle telecamere posizionate nei pressi dell’ autofficina hanno infatti consentito di identificare le persone che si erano  avvicendate su quei mezzi nelle fasi immediatamente precedenti e successive alla seconda rapina. Le intercettazioni telefoniche ed ambientali, la localizzazione di mezzi e l’analisi dei tracciati di tabulati telefonici e celle agganciate, hanno corroborato e messo a sistema gli elementi di prova a carico degli odierni arrestati. Tali riscontri hanno quindi consentito agli investigatori delle due Compagnie di San Severo e San Giovanni Rotondo di redigere un’informativa conclusiva congiunta che, elaborata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, è sfociata nella richiesta di misura cautelare poi emessa dal GIP del Tribunale, ed  eseguita nelle prime ore di oggi.

1. SANTORO Vincenzo, cl. ’68, custodia cautelare in carcere.
2. CARBONARO Michele, cl. ’69, custodia cautelare in carcere.
3. PALUMBO Alessandro, cl. ’83, custodia cautelare in carcere;
4. RUSSO Donato, cl. ’83, custodia cautelare arresti domiciliari.

fotogallery enzo maizzi, 09.05.2020

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