Manfredonia. In una bella calda giornata di primavera, tra clima di campagna elettorale e crisi economica, abbiamo ripercorso i passi dell’uguaglianza ricercando instancabilmente negli sguardi e nelle parole degli uomini e delle donne l’espressione dei dubbi e dei desideri.
” SECONDO LEI SAREBBE POSSIBILE PROPORRE UNA LEGGE TIPO QUOTE ROSA, IN TUTTI GLI AMBITI LAVORATIVI?”
Questa è una delle domande poste ai nostri/e cittadini/e, le cui risposte raccolgono spunti di riflessione interessanti, chi pensa che sia giusto che attraverso la legislazione finalmente si possa dare pari opportunità sul serio per accedere a tipologie di lavoro dove soprattutto da noi al sud, gli uomini e le donne sono fortemente discriminati/e. Oppure chi pensa che le quote rosa per esempio siano una discriminazione nella discriminazione, perché in un paese civile non dovrebbe esistere una norma oppure una legge che imponga l’inserimento di una percentuale di presenza femminile per esempio in ambito politico e lavorativo, “SAREBBE GIUSTO VALUTARE IL MERITO A PRESCINDERE DAL GENERE” .
Appunto dovremmo avere una morale ed un etica del vivere civile, che non ci portino a dover studiare delle leggi nel 2024 che vadano a tutelare ed integrare le donne in ambito lavorativo, piuttosto partire dal principio di autodeterminazione per affermare ciò che siamo ed in base alle competenze ed inclinazioni naturali seguire il percorso lavorativo che si desidera, senza essere denigrate derise e sentirsi dire “VAI A LAVARE I PIATTI” com’è accaduto ad una nota giornalista barese.
ABBIAMO COME SPECIE UN NOME ED UN COGNOME ESSERE UMANI, AFFINCHÉ IMPARIAMO AD ESSERE COME VERBO ED UMANI COME AGGETTIVO.
Angelica Murgo
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