Un testo che è possibile leggere anche in un giorno, ma con pause (obbligate). Perchè il testo di Avallone è è uno di quei romanzi veri, che dalla prima pagina ti legano subito ai personaggi, come se li conoscessi da sempre, e combatti con loro nelle battaglie della vita quotidiana (e Anna e Francesca, ma anche i rispettivi genitori o i fratelli o gli amici, lo fanno continuamente, in una lotta perenne per la vita. O alla ricerca di una felicità fittizia e materiale).
I SOBBORGHI DIMENTICATI DELLO STIVALE -Sullo sfondo, ma neanche poi tanto, una Piombino, ed in particolare un quartiere, che diventa l’emblema delle città industriali e dei sobborghi popolari, a volte troppo dimenticati nel contesto nazionale di un’Italia che mira all’Europa ma che è fatta ancora di spiagge sporche assediate da chi non ha soldi per andare in vacanza, di feste di paese attese come l’evento dell’anno, di famiglie intere patriarcali con il capofamiglia inglobato nella sua intera esistenza dall’unica grande fabbrica della città, odiata ed amata al tempo stesso, nella quale si riflettono tutti gli operai.
ANALISI – Bisogna apprezzarne la redenzione nonostante i tanti mali: dopo tutto, c’è ancora la voglia di andare avanti, la speranza che qualcosa cambi, ma soprattutto la volontà di fare in modo che ciò possa accadere. E’ qualcosa di confortante che ti alleggerisce un po’ di tutto quello che hai letto fino a quel momento, che comunque non va via ma è come se ti aiutasse a digerire una realtà scomoda che tutti vogliamo inconsciamente rifuggire.
Scheda
Editore: Rizzoli
Pubblicazione: 01/2010
Numero di pagine: 356
TRAMA – Nei casermoni di via Stalingrado a Piombino avere quattordici anni è difficile. E se tuo padre è un buono a nulla o si spezza la schiena nelle acciaierie che danno pane e disperazione a mezza città, il massimo che puoi desiderare è una serata al pattinodromo, o avere un fratello che comandi il branco, o trovare il tuo nome scritto su una panchina. Lo sanno bene Anna e Francesca, amiche inseparabili che tra quelle case popolari si sono trovate e scelte. Quando il corpo adolescente inizia a cambiare, a esplodere sotto i vestiti, in un posto così non hai alternative: o ti nascondi e resti tagliata fuori, oppure sbatti in faccia agli altri la tua bellezza, la usi con violenza e speri che ti aiuti a essere qualcuno. Loro ci provano, convinte che per sopravvivere basti lottare, ma la vita è feroce e non si piega, scorre immobile senza vie d’uscita. Poi un giorno arriva l’amore, però arriva male, le poche certezze vanno in frantumi e anche l’amicizia invincibile tra Anna e Francesca si incrina, sanguina, comincia a far male.
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