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Suicidio Cerignola, Scalfarotto: omofobia, basta con mondo alla rovescia

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
9 Luglio 2015
Capitanata //

Cerignola – “Notizie come quella di Cerignola, vicino Foggia, dove una persona omosessuale con alle spalle una crudele storia di emarginazione e di bullismo omofobico, si è tolta la vita, sono ormai intollerabili per un paese civile.” Lo dichiara Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme del Governo Renzi, oggi al suo undicesimo giorno di digiuno per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sull’assenza nel nostro Paese di norme a riconoscimento e tutela dei diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e trans. “Ancora più intollerabile è che questo avvenga” prosegue il sottosegretario “in un mondo alla rovescia, dove le vittime sono dimenticate nel silenzio e nell’oscurità e le colpe e i colpevoli agiscono con la protervia di chi si sente protetto, blandito, silenziosamente incoraggiato.” “Non è forse un mondo alla rovescia” si chiede l’esponente Pd “un mondo dove si insabbia la legge contro l’omofobia, dove si attacca il lavoro dell’UNAR contro la discriminazione, dove in un’aula parlamentare si urla che insegnare inclusione e rispetto significa mettere le mani sui bambini e dove il sindaco appena eletto di una città patrimonio del mondo come Venezia mette all’indice 49 libri di favole per l’infanzia?”.

“L’inferno di discriminazione, di diritti negati, di umana sofferenza in cui vivono tanti nostri concittadini, solo a causa della propria omosessualità” conclude Scalfarotto “è prodotto e alimentato da questo rovesciamento della realtà che usa come paravento ideologie frutto della stessa fantasia di chi le combatte e confessioni che, come invece dimostra il messaggio che giunge da chi vi esercita responsabilità apicali, predicano tutt’altro insegnamento. Chiedo dunque a tutti gli indecisi, i silenti, i pigri, di scuotersi; perché ognuna di queste vite spezzate pesa come un macigno sulle coscienze di tutti.”

FRATTAROLO (“CHANGES”): NON LASCIAMO CHE DOPO L’ARCOBALENO TORNI IL BUIO. La tragedia di Cerignola, dove un quarantenne omosessuale, con alle spalle una storia di emarginazione, intolleranza e bullismo, si è tolto la vita, deve far riflettere. L’associazione foggiana “Changes”, tramite il suo presidente Lorenzo Frattarolo, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Non lasciamo che dopo l’arcobaleno del Pride, del fiume gioioso che ha invaso le strade di Foggia meno di una settimana fa, torni il buio della solitudine. Dobbiamo accendere i riflettori sulla zona d’ombra del nostro vivere sociale, quelle nelle quali, magari prendendo a pretesto una fede, si professa e si pratica discriminazione nei confronti di altri esseri umani.” “La somma dei pesi che il suicida di Cerignola ha dovuto sopportare” continua il presidente di Changes “e che già in precedenza lo aveva indotto a tentativi di suicidio, è stata senz’altro aggravata dall’atteggiamento omofobo tenuto nei suoi confronti dalla sua città e dalla sua stessa famiglia.” “Antonio –è questo il nome della vittima- è ormai al di là di ogni odio e di ogni riparazione” conclude Frattarolo “ma noi abbiamo il dovere di pensare ai tanti Antonio a cui il nostro pregiudizio, la nostra miopia e la nostra ferocia impongono un calvario simile al suo. Difendiamo l’arcobaleno e la sua gioia.”

Redazione Stato

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