Roma. Da “Elezioni, elezioni” della Lega al “Ciao, ciao” del Pd durante il giorno della fiducia delle Camera al governo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
“Sono molte le sfide che ci attendono a partire dalla prossima sessione di bilancio, che dovrà indirizzare il Paese verso una solida prospettiva di crescita e di sviluppo sostenibile, pur in un quadro macroeconomico internazionale caratterizzato da profonda incertezza”. Lo scopo principale è “evitare l’aumento dell’Iva e avviare un alleggerimento del cuneo fiscale”.
Tra i punti affrontati nel discorso di Conte: lavoro e sud, Scuola e famiglia al centro: intervento su asili nido, Italia “smart nation”, Infrastrutture, Ponte Morandi tragedia indelebile, Ambiente, ricostruzione zone terremotate, valorizzare turismo e patrimonio culturale, Riforma fiscale, taglio dei parlamentari, riforma elettorale, autonomia differenziata, sanità, acqua pubblica.
Voteranno a favore del nuovo esecutivo il Movimento, il Pd e “Liberi e Uguali”. Contro, invece, la Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Intanto Fratelli d’Italia e Lega, oltre a dire no alla fiducia al governo, hanno espresso la loro contrarietà al nuovo esecutivo con una manifestazione in piazza Montecitorio alla quale però non ha partecipato Forza Italia
Governo, DIT: “Anche noi in piazza Montecitorio, con Meloni e Fitto, per chiedere elezioni subito” | ||
Dichiarazione del gruppo regionale di Direzione Italia (Ignazio Zullo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola). “Non una prova di forza, ma di democrazia! Questa è la piazza di Montecitorio che oggi ha ribadito il proprio NO al Governo nato da un ‘Patto di Poltrone’, più gradito alla Francia e alla Germania che agli italiani. “Accanto a Giorgia Meloni, Raffaele Fitto e Fratelli d’Italia siamo scesi in piazza a Roma anche noi perché prima o poi questo pasticciato e improvvisato Governo dell’inciucio andrà a casa e il centrodestra dovrà essere unito e coeso per assumersi la responsabilità di dare al Paese un Governo stabile e duraturo, che nasce dalle urne e non nelle chiuse stanze romane ed europee”. |