Foggia, 09 settembre 2020. Amore spassionato per la musica, Carmen Battiante – candidata alle regionali con ‘Cittadini Pugliesi’, Mario Conca presidente – scrive alla ‘Regione delle donne’ un intervento molto diretto, senza filtri di politichese.
“Nell’affannoso quotidiano, tra un concerto ed una lezione, tra le ricerche sul maestro Giordano e il mio amato studio, mi chiedo: ‘Ma davvero è questa la vita?’. Di una cosa sono certa, non nasciamo per noi. Il senso è negli altri, in ciò che puoi fare per le persone, nella tua esistenza che può modificare l’esistenza degli altri. La mia storia è come tante altre: una passione sconfinata per la musica che mi porta a diventare pianista, direttore di coro e orchestra, oltre che, parallelamente, specializzarmi nell’insegnamento con un percorso post-laurea in Didattica della musica. Il mio sogno professionale si completa quando riesco ad ottenere la tanto ambita cattedra in Conservatorio. Attualmente sono titolare presso il Conservatorio di Cosenza della cattedra di Psicologia e Pedagogia musicale, discipline che, se nella fase iniziale ho mal sopportato da artista musicista, oggi considero artefici della mia parte più sensibile nei confronti della natura umana, migliorandomi notevolmente anche nel mio spirito di artista.
Il bisogno di materializzare emozioni alimenta la mia creatività, spingendomi anche verso la composizione di alcuni brani musicali, oltre ad intraprendere una (modesta) carriera direttoriale. Mi innamoro del personaggio Giordano, immaginandolo adirato per l’irriconoscenza della sua terra rispetto alle sue “figlie” tanto amate: le opere. Questo sentimento mi ha spinto a pubblicare i suoi diari, presentati anche al Museo della Scala di Milano, a ritrovare le sue opere inedite per eseguirle e a collezionale l’impossibile.
Tanti altri i ruoli che ricopro: direttore artistico della Fondazione Musicalia dei Monti Uniti e di un’Accademia Musicale foggiana “A. Chénier”, direttore scientifico di un Centro per ragazzi diversamente abili “Associazione Note a Margine”, nella quale ho creato un’orchestra.
Allora perché la politica? Per migliorare quella vita. L’ho sempre seguita, la politica, non la tollero per quello che è diventata, ma non voglio cadere nel tranello della mia istintività, rischiando così di usare le parole di tutti, seppure a volte sacrosante. Ciò che mi ha spinto ad intraprendere la strada della politica è l’impossibilità di riuscire ad aiutare gli altri. Per chi come me tocca ogni giorno le difficoltà di tante famiglie, si sente fortemente frustrato. Il mio progetto parte sicuramente dalla cultura, non intesa solo come fruizione dell’opera d’arte (musica, arte, danza, ecc.), ma come educazione e formazione della persona.
Ritengo non servano le forze dell’ordine, o fare le multe, per il rispetto dell’ambiente, di animali, di persone, sono operazioni artificiali per terrorizzare, serve educare all’amore. Utopistico e romantico? No, scientifico! Studio la neuroplasticità cerebrale ormai da anni e l’uomo può (anzi deve) essere programmato, dopotutto è ciò che accade a tutti in base a ciò che viene trasferito dalla famiglia d’origine.
Tutti devono avere le stesse opportunità di crescita, personale e professionale, nella vita. Come? Per me la risposta è la Scuola, attraverso la stessa formazione. Questo è il momento più formativo e democratico nella nostra vita. Quindi trovo necessario ed urgente che un percorso di acculturazione e formazione sia programmato dettagliatamente per obiettivi, in cui convergano tutti i progetti culturali di tutti gli altri enti ed agenzie educative (parlo di Regione, Provincia, Comune, Associazioni, Parrocchie, ecc.). Gli spettacoli non sono altro che la parte conclusiva, anche a breve e medio termine, di un percorso formativo e non l’unico e solo obiettivo, come tutti pensano. Dopotutto è attraverso un certo tipo di percorso che si diventa capaci di apprezzare l’opera d’arte.
Altro obiettivo è il sociale. Purtroppo in un termine così generico c’è l’intero disagio umano e animale! Alla base di tutti i problemi c’è sempre la cultura, ma visti i tempi troppo lunghi è necessario intervenire con urgenza per poter affrontare il quotidiano. L’inciviltà è in come trattiamo gli animali e il nostro ambiente. La disumanità per come abbandoniamo i nostri anziani e bisognosi, non curiamo i nostri diversamente abili, distruggiamo la sanità (altro argomento tanto spinoso…). Tanti miliardi spesi, ma continuiamo ad avere gente senza terapie, senza casa, senza lavoro.
Le soluzioni? Innanzitutto tavoli tecnici con gente esperta nei diversi settori, capace di analisi reali e di trovare in tempi celeri soluzioni ai problemi, magari perché già risolti in altri territori. Ricordiamoci che la Puglia è ricchissima e che non sfruttiamo quasi nulla del suo potenziale: i prodotti unici della nostra terra, che potrebbero diventare dei brand in tutto il mondo, e il turismo sono solo un esempio di potenziale non sfruttato. Per non parlare della nostra storia… ogni paese ne racconta una meravigliosa quanto sconosciuta. E’ necessario creare un circuito virtuoso che parta innanzitutto dal lavoro (conseguenza soprattutto del passaggio precedente) ed i finanziamenti per questo non mancano.
Manca invece la volontà politica di far crescere il nostro territorio, ed in particolare quello della Capitanata che di fatto è poco considerata. Concludo dicendo che questa volontà nasce dall’esigenza di pochi di detenere potere e denaro. La cultura e il benessere sociale li porterebbe inevitabilmente al macero. Per loro meglio restino, perpetui, ignoranza e bisogni”.