Prosegue lo speciale di Stato Quotidiano sulle donne candidate alle regionali e sui temi di genere, di cui si va progressivamente arricchendo. Chiara D’Errico, 36 anni, architetto di Vieste, è candidata con Italia Viva, Scalfarotto presidente. L’appello ai giovani è anche quello all’impegno diretto in politica
“Secondo il Rapporto SVIMEZ 2019, negli ultimi dieci anni ben 2 milioni di persone hanno abbandonato il sud, di cui la metà aveva una media di 30 anni ed un quinto erano laureati. Escludendo quelli che sono partiti per libera scelta, possiamo dire che la stragrande maggioranza è stata costretta ad abbandonare il sud ed anche la nostra Puglia.
Abbiamo quindi perso alcune tra le migliori menti e risorse che tanto avrebbero potuto fare per la crescita del sud e in particolare della nostra regione. Io vorrei che nella mia regione ci si occupasse meno di immigrazione e molto più di emigrazione e che si ponessero (finalmente) la formazione, le competenze ed il principio meritocratico al centro della propria azione. Perché compito della politica non può essere quello di elargire facili promesse o assunzioni, ma creare i presupposti affinché le migliori risorse umane restino nella nostra regione, si formino e trovino quelle condizioni (in termini di buone infrastrutture e servizi efficienti) tali per poter crescere e far crescere anche il proprio territorio.
Proprio per questo, l’unica arma a cui i giovani devono sapere di poter ricorrere per potersi affermare ed affrontare le grandi sfide globali di oggi (dall’agricoltura al manifatturiero, dalle nanotecnologie al turismo), deve essere la formazione e non la logica della raccomandazione. L’aver fatto le mie prime esperienze lavorative in realtà molto diverse dalla mia, a Bolzano prima e Padova poi, mi hanno portata a capire che solo se si è preparati e si è in grado di lavorare in team, allora si è molto più che apprezzati, anche se vieni dal sud, perché è il mercato a selezionarci. Personalmente credo che se ancora oggi, che siamo nel 2020, ci troviamo costretti a sperare in quello che sarebbe dovuto essere un ovvio e normale modus operandi da parte della pubblica amministrazione, in parte sia anche dovuto alla pressochè assenza di donne e della loro pragmaticità nel ricoprire ruoli di primo piano nella pianificazione e gestione del territorio regionale.
Ed anche noi giovani per troppo tempo ci siamo colpevolmente autoesclusi dall’avere un ruolo attivo in questo senso, permettendo così alla politica di limitarsi a dare solo risposte a brevissimo termine. Dal palco privilegiato che ho, in quanto candidata, vorrei esortare tutti i giovani pugliesi ad essere “imprenditori di se stessi” puntando tutto sulla qualità e sulla formazione e a credere nelle potenzialità enormi ed ancora inespresse della propria terra”.
Architetto come fa a dire certe cose, proprio in Puglia, proprio nella circoscrizione dove è candidata?
Parlare meno di immigrazione e più di emigrazione?
Da questo comprendo che voi di Italia viva in provincia di Foggia esonerate geograficamente borgo mezzanone. Complimenti! Così si fa! Mettiamo la polvere sotto il tappeto.
Immigrazione ed emigrazione sono due cose ben distinte ed entrambe devono essere parimenti trattate.
Per fortuna come ministro del sud c’è provenzano, a proposito di svimez che ha citato, e nn scalfarotto.