“MI AUGURO per il bene degli abitanti di Carpino che l’eliporto con stanziamento di 350mila euro, annunciato dal governatore uscente Emiliano con pompa elettorale e posa della prima pietra, non faccia la fine di quello di Manfredonia annunciato con il relativo finanziamento di 650mila euro nell’ormai lontano 2016 e mai realizzato con il beneplacito dello stesso Emiliano, del consigliere regionale di Manfredonia Paolo Campo, degli amministratori di Manfredonia i quali imperterriti continuano a fare promesse che non manterranno mai come appunto l’eliporto”. Raffaele (Lello) Castriotta, candidato alle regionali per Fratelli d’Italia, è un fiume in piena nel rinfacciare al governo regionale di centrosinistra i “vuoti a perdere” collezionati dal governatore uscente e dai suoi sostenitori.
“In primo luogo quelli di Manfredonia essi stessi dei vuoti a perdere e non lo dico io, ma – richiama – i suoi ex compagni: fra di loro fanno a gara ad evidenziare le nullità reciproche”.
L’ESEMPIO del mancato eliporto a Manfredonia, uno dei tanti peraltro, è emblematico di come e quanto Manfredonia sia stata penalizzata, emarginata dal governo regionale di Emiliano il quale a cuor leggero ha dichiarato a Carpino: “Per 5 anni ci siamo alzati, tutti i giorni, con un’idea chiara di quello che volevamo fare e – afferma – l’abbiamo realizzata”. Probabilmente i manfredoniani non si sono accorti che da qualche parte del territorio cittadino “è stato realizzato” l’eliporto. Così come è stato realizzato, sempre con l’immaginazione, il “metrò del mare” tra Manfredonia e il Gargano con relativo stanziamento della spesa, o il fantomatico progetto del “treno-tram” Manfredonia-Foggia per il quale erano disponibili 50 milioni di euro: ne sono stati spesi un paio per realizzare la cosiddetta “stazione fantasma Manfredonia ovest” rivelatasi un madornale “vuoto a perdere”, il monumento all’incapacità dei governanti del tempo da Bari a Manfredonia, di un minimo di razionalità e attenzione al bene comune. Per non parlare della sanità, dell’ospedale San Camillo De Lellis, un buco nero senza limiti.
MA AL DI LA’ delle considerazioni rivenienti dalla constatazione di fatto delle delusioni e dei misfatti accumulati, la domanda di fondo è: tutti quei soldi previsti e stanziati per quelle opere non realizzate, che fine hanno fatto? Sono state sbandierate – denuncia esasperata la gente – opere avveniristiche e sovvenzioni milionarie che non sono rimaste probabilmente neanche nelle intenzioni di chi le ha proposte. Senza contare le tante opportunità arrivate ma perse per ragioni che devono ancora essere chiarite e sulle quali pendono gravissime responsabilità (contratto d’area, porto, comparti edilizi, fallimento amministrativo, eccetera). La desolante realtà è questa.
UNA REALTA’ oggettiva che pone Manfredonia in una situazione socio-economica difficile da ricomporre, rimettere in piedi e della quale pare non si rendano conto taluni personaggi che, o direttamente o indirettamente, si fanno beffe riproponendosi con le medesime ingannevoli promesse.
Michele Apollonio
Non fidatevi di CAMPO E SOPRATTUTTO EMILIANO