Roma. Il 12 ottobre 2015 inizia la privatizzazione di Poste Italiane, che verrà realizzata attraverso un’Offerta, rivolta ai risparmiatori italiani, ai dipendenti del Gruppo Poste Italiane e ad Investitori italiani e internazionali da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze, di azioni della società corrispondenti a poco meno del 40% del capitale sociale. Il Mef accoglie con soddisfazione l’approvazione da parte della Consob del Prospetto Informativo del collocamento che rappresenta dopo 16 anni la prima quotazione (IPO) di una società controllata direttamente dal Tesoro. Si tratta di una operazione fondamentale del programma di privatizzazioni del Governo, che ha l’obiettivo di rafforzare la Società, rendere più efficienti i servizi resi ai cittadini, potenziare il mercato dei capitali e reperire risorse finanziarie da destinare alla riduzione del debito.
La quotazione di Poste Italiane rientra nella stagione di riforme che il Governo sta attuando e rappresenta un ulteriore segnale ai mercati di un significativo cambiamento in atto.
In conformità con quanto disposto dal DPCM del 16 maggio 2014, il modello di privatizzazione che è stato definito assicurerà la presenza di un azionariato diffuso e la stabilità dell’assetto azionario, anche tenendo conto del servizio di pubblica utilità che Poste Italiane svolge e dei piani di investimento, sviluppo e innovazione digitale che l’Azienda ha avviato.
I DETTAGLI DELL’OFFERTA.
– L’Offerta ha ad oggetto un quantitativo massimo di n. 453 milioni di azioni ordinarie, poste in vendita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, corrispondente al 34,7% del capitale sociale della società (le azioni cedute dal Ministero potranno raggiungere il 38,2% del capitale della società in caso di esercizio integrale dell’opzione greenshoe) e sarà realizzata attraverso un’Offerta Pubblica in Italia rivolta al pubblico indistinto e ai dipendenti del Gruppo Poste ed un contestuale Collocamento Istituzionale
– L’Offerta Pubblica rivolta al pubblico indistinto ed il Collocamento Istituzionale avranno inizio il prossimo 12 ottobre 2015 e termineranno il 22 ottobre 2015; l’Offerta pubblica riservata ai dipendenti avrà inizio il prossimo 12 ottobre 2015 e terminerà il 21 ottobre 2015.
– L’intervallo di valorizzazione indicativa del capitale economico della Società è compreso tra un minimo non vincolante di Euro 7.837 milioni ed un massimo vincolante per la sola Offerta Pubblica di Euro 9.796 milioni, pari ad un minimo non vincolante di Euro 6,00 per Azione ed un massimo vincolante per la sola Offerta Pubblica di Euro 7,50 per Azione.
Redazione Stato Quotidiano
L’offerta del MEF di azioni del Gruppo Poste Italiane , rivolta ai risparmiatori italiani, ai dipendenti stesso gruppo e ad Investitori italiani e internazionali – corrispondenti a poco meno del 40% del capitale sociale – ufficialmente ha l’obiettivo di “rafforzare la Società, rendere più efficienti i servizi resi ai cittadini, potenziare il mercato dei capitali e reperire risorse finanziarie da destinare alla riduzione del debito”, in realtà è una grande balla perché i veri motivi sono altri. Il vero obiettivo è fare cassa per consentire al Governo Renzi di far quadrare i conti, evitare i “richiami” della Commissione europea e “finanziare” le sue promesse elettorali. L’offerta pubblica, che parte domani lunedì 12, vede coinvolte nell’operazione grandi banche d’affari come: Banca Imi, BofA Merrill Lynch, Citigroup, Mediobanca, UniCredit, Credit Suisse, Goldman Sachs, JpMorgan, Morgan Stanley e Ubs. Banche che hanno fatto la storia della finanza di questi ultimi anni….