Statoquotidiano.it, Foggia, 9 ottobre 2021. “Il Parlamento europeo vigilerà sull’utilizzo dei fondi e gli impegni assunti dal governo italiano per ridurre i divari territoriali, di genere e generazionali.
L’avvio dell’indagine è giunto grazie alla Petizione UE urgente 0515/2021, supportata dalle numerose firme raccolte dal Movimento per l’Equità Territoriale anche a Foggia e presentate alla Commissione Petizioni a Bruxelles il 15 luglio scorso – afferma Pasquale Cataneo componente della segreteria e del direttivo nazionale – ed è stata avanzata dall’on. Piernicola Pedicini, vice presidente M24A-ET, e dal primo cittadino di Acquaviva delle Fonti Davide Carlucci della Rete dei Sindaci “Recovery Sud”. La notizia è stata pubblicata oggi dal Mattino di Napoli.
L’istanza alla Commissione petizioni UE, con tanti cittadini sottoscrittori, è stata preceduta da rilevanti azioni di protesta e proposte territoriali promosse dal M24A-ET e giunte innanzi al Parlamento italiano ma senza esito positivo. Invece l’iniziativa presentata davanti a quello europeo è stata accolta ed è rimasta aperta dando vita all’indagine. La validità degli argomenti esposti negli atti presentati e discussi nella petizione riguardanti l’iniqua impostazione del PNRR italiano e in cui sono riportati le risultanze di uno studio pubblicato dal Movimento sulla ripartizione dei fondi del Next Generation EU in Italia, a fine luglio 2020 e mai posto in discussione. Con tale studio al Mezzogiorno, applicando i criteri UE utilizzati per le risorse agli stati membri, spetta il 70% e non il 40% previsto dal governo italiano, peraltro indefinito e quindi farlocco!
Di seguito riportiamo uno stralcio dell’odierno articolo del quotidiano napoletano, anche se il puntuale e preciso giornalista Marco Esposito che lo ha scritto, INSPIEGABILMENTE non ha citato anche il Movimento, cioè chi ha promosso e partecipato fattivamente alla presentazione della Petizione in UE. “L’Europa vuole veder chiaro sul Pnrr e sugli impegni del governo italiano per il Mezzogiorno. Il Parlamento europeo, infatti, non soltanto ha giudicato «ricevibile» la petizione presentata da 500 sindaci meridionali per il rispetto dell’obiettivo del riequilibrio territoriale, ma ha chiesto alla Commissione europea «di condurre un’indagine preliminare» sull’oggetto della petizione, e cioè sul rischio che «l’uso delle risorse del Next Generation Eu all’interno del Pnrr italiano» porti una ulteriore «divaricazione economica, sociale e territoriale ai danni del Mezzogiorno d’Italia», come si legge nella petizione 0515/2021. La lettera è firmata da Dolors Montserrat, europarlamentare spagnola del Partito popolare europeo e presidente della Commissione per le petizioni. È indirizzata a Davide Carlucci, sindaco di Acquaviva delle Fonti e portavoce della Rete dei 500 sindaci del Recovery Sud, Rete che si ritroverà proprio nella cittadina in provincia di Bari il 16 e 17 ottobre.”
Continuando nell’articolo il giornalista campano afferma che al Mezzogiorno, come aveva sottolineato da subito il premier Mario Draghi quando ha illustrato il Pnrr, è destinato il 40% delle risorse territorializzabili, cioè una somma stimata in 82 miliardi di euro mentre il sindaco Carlucci a tal proposito sottolinea una condivisibile dichiarazione: «Quei miliardi sembrano una cifra enorme ma non lo sono perché il meccanismo dei finanziamenti messi a bando rischia di avvantaggiare i più dotati Comuni del Nord. Come posso io, con 54 dipendenti, competere con Feltre che a parità di abitanti ne ha 125? Come può Andria, con 290 dipendenti, competere con Piacenza che ne ha 630?».
Proprio ieri come Circolo Tavoliere Monti Dauni di Foggia, con una nostra nota stampa, abbiamo proprio posto l’accento su come i primi bandi sui fondi PNRR, per gli asili nido (700 mln €) e il miglior utilizzo della risorsa idrica in agricoltura (1600 mln €), NON RISPETTANO il 70% (e nemmeno il 40% previsto dall’attuale governo), E CHE ADDIRITTURA ALLARGANO I DIVARI tra macroaree italiane ANZICHE’ RIDURLI.
E di Foggia e della Capitanata chi cura i legittimi interessi? Per tornare infatti alla nostra realtà locale sulla fondamentale questione tutto tace. Sembra che la sperequazione di trattamento per gli asili nido e per l’acqua in agricoltura sia distante e non interessi la maggior parte della Comunità foggiana. Purtroppo le nostre richieste in merito, reiteratamente, fatte ai rappresentanti istituzionali del territorio per discutere e analizzare anche le proposte progettuali, con una visione di sviluppo sinergica e integrata, che come Movimento abbiamo inserito in nostro piano, presentato ai Governi Conte II e Draghi, ed inviate, al Ministero del Sud e della Coesione territoriale, sono cadute nel vuoto.
Nessuna risposta a e-mail e PEC. Solo qualche voce volenterosa ha risposto e con la quale iniziato una collaborazione, non ci sono stati sussulti o manifestazioni di interesse. Nonostante ciò abbiamo organizzato, lo scorso 02 ottobre, un evento pubblico al Teatro del Fuoco di Foggia con la presenza dell’On. Pedicini discutendo di “Il Meridione e l’Europa: storie, geografie e attualità delle disuguaglianze” che ha visto la partecipazione anche del consigliere regionale Antonio Tutolo.
“Ringraziamo tutti i foggiani che in Capitanata hanno dato fiducia al Movimento per l’Equità Territoriale di Capitanata sottoscrivendo a fine giugno e agli inizi di luglio scorsi la petizione UE 0515/2021 – – che ha dato vita all’indagine avviata dall’Unione Europea. Il M24A-ET ha organizzato gazebo in Capitanata per la raccolta delle firme ed è stato presente a Bruxelles con il referente Pasquale Cataneo il giorno della discussione in aula. Un primo risultato è giunto ed ora – affermano dal Circolo tavoliere Monti Dauni di Foggia- andiamo avanti e rafforzeremo le azioni e le sollecitazioni. Noi non demordiamo. E’ in gioco il futuro del nostro territorio e ci auguriamo che, come chi ci ha dato fiducia sottoscrivendo la petizione, ci siano altri cittadini e amministratori, soprattutto i Sindaci e i consiglieri, che si uniscano a noi per condurre insieme questa battaglia. Insieme e con perseveranza i risultati arrivano. Da oggi Bruxelles è più vicina al Mezzogiorno e alla Capitanata di quanto non sia l’Italia e Roma.”