Foggia. Prima riunione “operativa” del consiglio provinciale dopo l’insediamento dei consiglieri eletti. Nel frattempo proseguono le consultazioni per la vicepresidenza che dovrebbero concludersi sabato. I punti all’ordine del giorno prevedevano la nomina dei tre revisori dei conti, l’approvazione di atti della precedente amministrazione, comunicazioni del presidente, approvazione del piano di razionalizzazione delle società partecipate già passato nel 2015 e modificato nel 2016. Sulla presa d’atto di quest’ultimo emendamento hanno votato a favore 7 consiglieri, 3 si sono astenuti. Pasquale Cataneo, nuovo capogruppo di Forza Italia, ha votato contro. I consiglieri in aula erano 11 e non 12 per l’assenza di Rosario Cusmai.
Cataneo: “L’ente per statuto si occupa di trasporti”
“Ho scoperto stamattina che nella relazione era prevista l’uscita dell’ente da Aeroporti di Puglia che se pure ha un valore simbolico e non economico- spiega il consigliere- rappresenta comunque una scelta strategica rispetto a quello che il territorio sta facendo per l’allungamento della pista del Gino Lisa. E’ una questione su cui tornerò. Lo ritengo un passo sbagliato anche perché all’art. 14 dello Statuto della Provincia è prevista la pianificazione dei servizi di trasporto”. Nominati i tre revisori dei conti di cui solo uno proveniente dalla Capitanata, Ettore Abbenante di Apricena, Maurilio Nicolaci e Cosimo Varvaglione arrivano dalla zona di Lecce e Taranto.
Lo scontro tra Forza Italia e i civici
Dal punto di vista politico si è registrato l’acceso confronto fra Joseph Splendido, eletto nelle liste di Fi e proveniente da una civica, e il coordinatore provinciale del partito Raffaele Di Mauro. Motivo del contendere, la scelta del capogruppo forzista che Splendido riteneva toccasse a lui invece è caduta su Cataneo. Il primo ha comunque ottenuto 200 voti in più ma non è iscritto a Forza Italia il cui tesseramento si è concluso il 31 gennaio scorso. “L’autonomia di Splendido? Non è una novità” scrive Di Mauro in un una nota stampa. Subito dopo le consultazioni elettorali la civica CapitAmata ha tenuto una conferenza stampa in cui già si evidenziava la linea non proprio in armonia con il partito che li ha accolti in lista: “Mi pare pretestuoso- prosegue Di Mauro- rivendicare un consenso personale vasto e diffuso da parte degli amministratori della Capitanata di area centrodestra. Se così fosse avrebbe potuto dar vita ad una lista elettorale per le provinciali. Non si spiegherebbero diversamente l’imbarazzo ed il disappunto che più di un amministratore della nostra area politica mi hanno espresso il giorno dopo la conferenza stampa in cui CapitAmata ha praticamente disconosciuto tutte le intese siglate alla vigilia del voto”. Intese per far confluire i voti di Forza Italia sui rappresentanti della civica.
(A cura di Paola Lucino, Foggia 10 febbraio 2017)
Intervento stampa
di Savino Montaruli*
LA PROVINCIA BAT CON LA VALIGIA IN MANO
Una spersonalizzazione, un sezionamento, uno smantellamento scientifico ed irreversibile quello ai danni dell’Ente Provincia Bat. Un’operazione chirurgica che vede da una parte tantissimi medici legali ad eseguire autopsie sul cadavere per trovarne la causa del decesso e, dall’altra, l’anatomopatologo sempre a prelevare brandelli di tessuti sciupati e maltrattati. Una biopsia il cui esito è noto e consiste nel definitivo smantellamento dell’allattatrice generosa che tanto ha dato senza ricevere nulla in cambio. Fra qualche giorno la Provincia sarà per strada, con la valigia in mano, alla ricerca di un’altra allocazione, che qualcuno vorrebbe ormai fuori dalla città di Andria, come è sempre stato nella pianificazione strategica di taluni “rappresentanti” del territorio.
Un trasferimento apparentemente “forzato” ma che è il risultato di una lunghissima agonia resa ancor più lunga da incapacità e da leggerezze di chi, quando l’uovo è ormai svuotato, non trova più gusto nel succhiare dal buchetto superiore del guscio e sentire che non esce ormai più nulla dopo che moltissime labbra si sono, negli anni, poggiate su di esso per abbeverarsi senza risparmio.
Dopo il definitivo tradimento, con la subdola modifica dello Statuto originario il quale, recependo lo spirito dei fondatori e delle comunità, aveva definito la policentricità dell’Ente con i tre Poli dislocati in modo razionale nei tre cocapoluoghi, il Cerbero sembra ormai avviarsi verso morte definitiva e certa, anche se c’è ancora chi continua a volerlo rianimare per strappargli gli ultimi frammenti di carne e di interiora ancora commestibili.
Siamo certi che il blando e celato tentativo di chi vorrebbe “approfittare” dei problemi strutturali dell’edificio di Piazza San Pio X per paventare trasferimenti della sede istituzionale e legale altrove, in altra città, sarà reso vano dall’autorevole rappresentanza politica ed istituzionale cittadina a tutela della prerogativa della città di Andria. Se poi Luigi Antonucci voglia insistere nel chiedere al suo Sindaco
di proporre di ospitare gli uffici della sede della Bat nella sua città, nell’orto botanico, allora all’amici Gigi dico: facciamo quel cambio tanto atteso e sancito dallo Statuto fondante dell’Ente. Prenditi pure quella sede legale e completa la realizzazione del Polo Istituzionale, con sede legale, giunta e consiglio a Barletta, ma dacci subito, e dico subito, la sede della Prefettura, come anche già previsto nella legge dell’Ente, in modo che ad Andria, con la costruzione della Questura Bat in corso, si realizzi il Polo della Sicurezza, dando seguito all’accordo peraltro già sottoscritto e condiviso dai Sindaci il 28 luglio 2006.
Caro Gigi, forse stai continuando ad interloquire ed a rivolgerti alle persone sbagliate o comunque continui anche tu a dimenticare che dall’altra parte c’è il Popolo, la gente, gli elettori ormai svuotati della loro dignità e del voto stesso; coloro che pensando di dispensare deleghe di democrazia e di partecipazione ma che dispensano, inconsapevolmente nelle ormai rare occasioni di chiamata al voto, benefici e vantaggi a chi poi li dimentica il giorno dopo. Aprire il dibattito, aprire le porte, i portoni e i cancelli e confrontarsi sul campo: questo chiede la gente.
La maggior parte delle decisioni assunte da questo Ente nel corso di questi suoi lunghissimi anni di esistenza sempre in stato di convalescenza non sono state gradite ai cittadini della Bat ed ignorarlo o peggio non saperlo non fa bene alla politica né al mondo istituzionale e non fa neanche bene a quel timido tentativo di riavvicinamento che il mondo dei nominati vorrebbe provare a ricucire. Il tessuto e talmente sfrangiato che ricomporlo è diventato praticamente impossibile.
No, tutto questo non è accaduto per caso. No, non è stato un caso se oggi stiamo parlando di un Ente ammazzato dissanguato e della Politica che non c’è e che non si fa più.
Andria, 11 febbraio 2017
*Presidente UNIBAT