Foggia, 10 febbraio 2021. Concorso nel reato continuato di induzione indebita a dare o promettere utilità (di cui all’articolo 319-quater c.p..) Questi i principali reati imputabili a 4 indagati agli arresti domiciliari su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia.
I provvedimenti cautelari personali, eseguiti dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari, hanno visto coinvolto il Consigliere comunale in carica Bruno Longo (centrodestra), un funzionario del Comune di Foggia, addetto al “servizio informatico, telematico, telefonico ed innovazione tecnologica”, un medico in pensione, particolarmente inserito nel tessuto politico-sociale della città di Foggia, nonché un’imprenditore dauno operante nel settore informatico.
Da quanto apprende StatoQuotidiano.it dalle comunicazioni ufficiali degli inquirenti, il provvedimento costituisce l’epilogo di complesse indagini che hanno consentito di acquisire un grave compendio indiziario a carico dei soggetti.
Ciò a seguito dell’esecuzione, da parte delle Fiamme Gialle baresi, di intercettazioni telefoniche e ambientali, di mirate indagini finanziarie e della disamina dei tabulati telefonici e dei dati estrapolati dagli smartphone di taluni indagati nonché della documentazione amministrativo-contabile acquisita presso il Comune di Foggia.
In particolare, nel corso delle articolate attività investigative, è stato accertato che i quattro soggetti attinti dalla misura cautelare hanno indotto il rappresentante legale di una s.r.l con sede a Campobasso, esercente l’attività di servizi connessi alle tecnologie informatiche, consegnare loro denaro per un importo accertato di circa 35 mila euro in tre tranche, nel 2018-2019, quale contropartita del pagamento di tre fatture emesse dalla sua società nei confronti del Comune di Foggia.
Nello specifico, l’imprenditore molisano si è determinato in tal senso pur di vedersi pagate talune prestazioni rese al Comune di Foggia, in relazione a un appalto per il servizio informatico di archiviazione dati, che si era ggiudicato nel marzo del 2017, avente durata annuale e successivamente prorogato, senza alcun idoneo atto autorizzatatorio, per altri 18 mesi (per un valore complessivo di circa 371 mila euro).
Tra l’altro secondo il G.I.P. Del Tribunale di Foggia, i destinatari della misura, tutti collegati in vario modo all’amministrazione comunale, “progettavano di continuare nella loro attività estorsiva nei confronti dell’imprenditore molisano o di altra persona meno refrattaria del primo a consegnare il denaro”.
(A cura di Ines Macchiarola per StatoQuotidiano.it, 10 febbraio 2021 – ines.macchiarola@pecgiornalisti.it)