Trani – Il dolo dell’imputato era diretto a commettere il delitto di omicidio accompagnato dalle lesioni permanenti al viso della vittima.
È quanto si legge nelle motivazioni depositate lo scorso 20 maggio dal Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Trani, dott. Domenico Zeno, con riferimento al tentato omicidio e allo sfregio del volto della giovane ragazza marocchina F.Z.K., difesa dall’Avv. Simona Aduasio.
I fatti risalgono all’estate del 2021, quando l’imputato, marito della vittima e anch’egli di nazionalità marocchina, accoltellò la moglie 23enne, sfregiandole il volto in maniera permanente.
Continua la sentenza: «La descrizione di quanto accaduto da parte della vittima trova immediato riscontro, sin dal primo intervento della polizia, sulla scena del delitto che si palesava ai loro occhi. Sangue copioso nel punto dove la vittima subiva il maggior numero di coltellate, altro sangue che segnava il trascinamento del corpo per la casa, altro sangue sugli utensili, sulle forbici usate dall’imputato per tagliare i capelli alla K., apprestandosi a tagliarle la faccia (. . .) La perdita di sangue era stata così grave, le ferite così profonde, che la paziente veniva ammessa al pronto soccorso in stato di perdita di coscienza e con l’impiego di sacche trasfusionali per procedere all’intervento di chirurgia plastica in ospedale».
Per questi fatti il G.U.P. del Tribunale di Trani ha pronunciato, in primo grado, sentenza di condanna alla pena di 10 anni di reclusione e al risarcimento in favore della donna sfregiata, con riconoscimento della provvisionale immediatamente esecutiva di € 50.000 sul maggior danno da quantificarsi in sede civile.