“Un approfondimento tecnico-scientifico necessario – ha spiegato Amati – per comprendere le questioni relative dunque allo spiaggiamento della Posidonia e al suo eventuale corretto riuso e per valutare se sia necessario intervenire con linee guida e norme aggiuntive per governare il fenomeno”.
Gli interventi hanno messo in luce gli aspetti ambientali legati all’esistenza nel nostro mare delle praterie di Posidonia: in particolare l’Arpa ha sottolineato come, nonostante il processo di degradazione dei residui di alghe sulle spiagge produca odori sgradevoli, “i cumuli svolgano la funzione naturale di rete, intrappolando la sabbia e contenendo il fenomeno dell’erosione della costa”. Un’azione importante, che rischia di essere compromessa anche dal fatto che, nel momento in cui si procede invece alla sgombero degli arenili, si corre il rischio di portare via anche i sedimenti sabbiosi.
Alla questione della rimozione della Posidonia, si lega quello dello smaltimento: il materiale organico può essere conferito in discarica (con il limite del 20% del peso totale dei rifiuti conferiti), ma Arpa, Cnr e Lic hanno prospettato soluzioni alternative, come quella di trasformare le alghe in compost da utilizzare sia a livello vivaistico che nella coltivazione. “Stiamo collaborando ad un progetto europeo per la raccolta sostenibile della Posidonia – ha spiegato Parente del Cnr – che prevede in primis la separazione della sabbia e successivamente lo stoccaggio temporaneo e i rivoltamenti dei cumuli di alghe per abbattere la carica di sale, in modo da consentire il compostaggio. I risultati sono stati molto soddisfacenti, con prestazioni superiori a quelle di altri compost”.
Da tutti la sollecitazione ad elaborare una programmazione annuale di interventi, dal momento che il problema della Posidonia “non può essere affrontato in maniera emergenziale”. Dall’assessorato è giunta una precisazione: “La Puglia – ha spiegato Vitofrancesco – ha adottato dal 2006 la Gestione integrata che equivale ad una pianificazione delle misure da attuare, per evitare interventi che successivamente si rivelino dannosi. In questa prospettiva, la Regione ha stabilito, nel 2011, che i Comuni elaborassero il Piano comunale delle coste, ma ad oggi nessuno lo ha presentato. Se ciò venisse fatto, la questione della Posidonia potrebbe essere inserita nella filiera del ciclo naturale del ripascimento delle coste. Ciononostante – ha anunciato – a settembre è stato convocato un tavolo tecnico sulla questione, e per il quale mi propongo come coordinatore”.
In attesa della pianificazione, Amati ha insistito sulla necessità di intervenire al più presto: “Il primo treno da prendersi è quello del Piano dei rifiuti in discussione in questi giorni, prevedendo norme stralcio sullo smaltimento in discarica della Posidonia”. “Proseguendo nel lavoro di ascolto e di approfondimento della Commissione, e per evitare il rimpallo di responsabilità tra Regione e Comuni”, il presidente Pentassuglia ha auspicato “che si possa creare un percorso condiviso tra politica, mondo scientifico e operatori del settore per trasformare la Posidonia da problema a risorsa”.
Redazione Stato
Spiaggiamento posidonia, Amati: “Servono rigorose linee guida sul riuso”
La migliore gestione delle coste non può prescindere dalla pulizia degli arenili e dal riuso della posidonia spiaggiata, che è funzionale a contenere, tra le altre cose, i fenomeni di erosione delle coste basse. La particolare quantità di questa risorsa vegetale che la natura deposita sulle nostre spiagge (100/150.000 metri cubi, rappresentanti il 5/6% dei rifiuti prodotti dalla nostra regione) ha bisogno, in attesa di una programmazione generale e integrata, di linee guida che stabiliscano la sua natura di rifiuto da non sprecare, possibilmente sancita attraverso l’approvando Piano regionale dei rifiuti. In questo senso, la V Commissione procederà nei prossimi giorni ad approfondire l’argomento, per verificare la fattibilità dell’iniziativa amministrativa.”
Lo dichiara il Consigliere regionale Fabiano Amati, all’esito della riunione della V Commissione consiliare, convocata dal Presidente Donato Pentassuglia sull’argomento “Spiaggiamento Posidonia ed eventuale riuso”, nel corso della quale sono stati ascoltati in audizione il Servizio regionale Demanio, l’Autorità di Bacino, l’ARPA, il Laboratorio di ingegneria delle coste (LIC) e il CNR.
“Lo spiaggiamento della posidonia – dice Amati – è argomento di notevole rilievo per le sue implicazioni geologiche e turistiche, al cospetto di una dinamica meteo-marina costantemente in mutazione. Non sfugge, naturalmente, il grave impatto sul turismo e sulla qualità dei servizi alla balneazione di tale fenomeno, che tuttavia non può declinare in favore di una mera rimozione, soprattutto giustificata dai cattivi odori che la fase di degradazione restituisce.
Per queste ragioni mi sembra indispensabile procedere, sia pur provvisoriamente, ad emanare apposite linee guida (ad integrazione delle varie ordinanze sulla balneazione che già prevedono prescrizioni utili), che abbiano l’ambizione di allargare al massimo il riutilizzo della posidonia a scopi di lotta all’erosione (per esempio attraverso l’insabbiamento, utile a formare una rete di protezione dalle mareggiate della sabbia).
La diffusione di tale pratica orientata al massimo riuso sarebbe inoltre utile a determinare un notevole risparmio; se infatti si assume la quantità massima – come detto – comunicata dal CNR (150.000 metri cubi annui), il ricorso a sistemi di stoccaggio tradizionali di questo rifiuto speciale (sia pur con esagerata generalità, perché tutto dipende dal mancato riuso, dai singoli contratti comunali di smaltimento e dalla particolare salinità del prodotto) determina un costo orientativo di 100 euro a tonnellata, raggiungendo quindi un costo di discarica, altrettanto orientativo, pari a 7.500.000 euro.
Con rigorose linee guida sul riuso si sancirebbe, quindi, l’emancipazione della posidonia dalla gamma dei rifiuti speciali, il suo utilizzo per importantissime opere di difesa del suolo e un notevole risparmio. A tacere d’altro, un grande passo in avanti”./comunicato
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