Manfredonia, 10 settembre 2020. “AVEVAMO già dal 2017 allocato in un capannone dell’ASE sito nell’area industriale di coppa del vento sulla strada per Foggia, l’impianto per la selezione dalla raccolta rifiuti urbani, di cartone, vetro e plastica con tanto di autorizzazione a procedere della Regione Puglia. Improvvisamente e inspiegabilmente nel 2018 la stessa Regione Puglia ci ha ritirato l’autorizzazione, bloccando un processo sul quale contavamo molto per la riduzione dei costi aziendali”: Franco Barbone, amministratore unico di ASE, l’azienda servizi ecologici in house del comune di Manfredonia, esprime “perplessità e preoccupazione per la iniziativa del comune di Monte Sant’Angelo di voler realizzare nella piana di Macchia, sui terreni bonificati dell’ex stabilimento Enichem, impianti “destinati – recita la determina del dirigente della Regione – al trattamento e recupero di vetro, plastica, carta e cartone rivenienti dalle raccolte differenziate di RSU, per la produzione di materie prime secondarie”. A parte la genericità del “progetto” che andrebbe dettagliato non solo dal punto di vista tecnico, è evidente e inspiegabile, l’atteggiamento contraddittorio della Regione Puglia. Naturalmente l’azienda – rivela Barbone – ha attivato una serie di azioni legali tuttora in corso per venire a capo di una situazione tanto assurda quanto pericolosa”.
PER LA CRONACA, la ragione per la quale la Regione Puglia ha ritirato l’autorizzazione già concessa all’ASE, sarebbe da ricercarsi nella presunta presenza in zona della famosa “gallina prataiola”. Una presenza immaginaria dal momento che mai nessuno ha visto (a parte nei libri di ornitologia) e tantomeno catturato quell’uccello della famiglia delle otarie tirato fuori ogni qual volta c’era da bloccare qualcosa. Una barzelletta che si ripete.
MA FACEZIA non è certamente la questione degli impianti di trattamento dei rifiuti e della loro localizzazione. A tal proposito c’è uno studio riguardante più in specifico l’impiantistica per il trattamento dei rifiuti organici, nel quale i due autori, gli ingegneri Ilario Robusto e Salvatore Palmisano, dimostrano, attraverso una serie di dati, analisi, confronti, che Manfredonia e tanto meno Macchia, non possono essere sedi di nuovi impianti per il trattamento di rifiuti. Tale studio è pubblicato sul Burp Regione Puglia (vol. II del 12.11.2013). Come mai, si chiedono a Manfredonia, di quelle indicazioni la Regione e dunque i suoi rappresentanti istituzionali, non ne hanno tenuto conto?
“UN RICHIAMO a quello studio Robusto-Palmisano, obbligato – osserva l’Associazione Manfredonia Nuova – dal momento che, da quanto reso noto, non si capisce esattamente cosa si vuol fare a Macchia, con quali strumenti e chi dovrebbe realizzare e gestire quegli impianti”. Sono aspetti di una questione che ritorna da un passato che ha prodotto danni materiali e morali grevi di dolori immensi dai quali Manfredonia non è ancora fuori. In questo contesto ruolo ambiguo – rileva Manfredonia Nuova – sta giocando Eni Rewind proprietaria dell’area dello stabilimento ex Anic-Enichem, che ha smentito di aver presentato un progetto di impianto di trattamento della plastica, ma ha offerto al comune di Monte Sant’Angelo l’area dell’isola 12 sul quale realizzare l’impianto. I fumi dell’arsenico evidentemente offuscano la verità e promuovono gli intrighi.
A cura di Michele Apollonio
ma è stato fatto un bando per lo smaltimento di rifiuti ase???? A chi smaltisce l’organico ase??? A chi smaltisce la plastica il vetro carta e indifferenziata???? Può darsi anche mi mi sbaglio.. ma secondo me bisogna fare un gara d’appalto… visto che è un municipalizzata… (come e successo per le assunzioni)
Questo sta a dimostrare che è sempre più urgente attivare l’iter per la rettifica dei confini tra Monte Sant’Angelo e Manfredonia. Allora chi sarà il primo politico o associazione che prenderà a cuore questa situazione fino a risolvere, una volta per tutte, la questione?
i nostri dirigenti della spazzatura cosa fanno in giro a dire –
@Pasquino:
Ma se resta ancora un totale mistero la ragione della cessione di Macchia a Monte da parte di Manfredonia oltre un secolo fa (le teorie sono tante, ma nessuna confermata al 100%), mò pretendi di rivedere i confini?
Figuriamoci