Orta Nova – Bandiera a mezz’asta e lutto cittadino, dalle 8.00 alle 10.00 di questa mattina, per i funerali, presso il cimitero di Orta Nova, di Andrea Gaeta, il ragazzo freddato a colpi di pistola nella notte tra il 2 ed il 3 settembre scorso in via Saragat ad Orta Nova.
L’ordinanza sindacale, la numero 114 del 9 settembre 2022, è arrivata appunto ieri, con invito a interrompere, nella fascia oraria indicata, le attività in contrasto con l’evento luttuoso.
Rimaste chiuse nella mattinata di oggi, infatti, alcuni esercizi commerciali per l’occasione.
Stando a quanto emerge dal decreto di fermo – visionato da LaPresse – eseguito dai carabinieri a distanza di poche ore dal delitto, avvenuto il 3 settembre scorso nella zona industriale di Orta Nova, Andrea Gaeta sarebbe stato ucciso a colpi d’arma da fuoco davanti alla sua auto, a bordo della quale c’erano quattro ragazzi, da Mirko Tammaro, il 26enne di Orta Nova sottoposto a fermo per l’omicidio e ristretto nel carcere di Foggia.
Il movente dell’efferato omicidio, secondo le ricostruzioni dei militari, sarebbe riconducibile alla gelosia: Tammaro sarebbe stato lasciato dalla fidanzata qualche giorno prima e avrebbe visto la ragazza assieme ad Andrea Gaeta.
La sera del 3 settembre, dunque, Gaeta sarebbe stato visto in un bar di Orta Nova assieme ad alcuni amici, tra i quali la ex di Tammaro. Stando alle loro dichiarazioni, fonte Fanpage.it, Tammaro sarebbe passato ripetutamente con l’auto e nel corso della serata avrebbe tempestato di telefonate la ragazza rivolgendole anche minacce di morte. Il gruppo composto da quattro giovani si sarebbe allontanato dal bar e sarebbe salito sull’auto di Gaeta, superando quella di Tammaro che, subito dopo, avrebbe iniziato a lampeggiare pretendendo che accostasse.
Una volta affiancata l’auto di Gaeta, Tammaro avrebbe invitato il 20enne a uscire dall’abitacolo, avrebbe estratto poi una pistola e premuto il grilletto. Gaeta sarebbe riuscito ad alzarsi, ma dopo essere riuscito ad accendere l’auto, si è accasciato.
Tammaro si sarebbe dunque costituito ai carabinieri e avrebbe poi fatto ritrovare l’arma, una pistola revolver calibro 356 magnum, ai margini della strada statale 26 in agro di San Ferdinando di Puglia (Barletta).