Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) esprime forte preoccupazione per i recenti episodi di violenza nella zona della Macchia Gialla a Foggia, dove le cosiddette baby gang continuano a colpire le fasce più fragili della popolazione, in particolare gli anziani.
Secondo il CNDDU, non si tratta solo di fatti di cronaca, ma di violazioni dei diritti fondamentali alla sicurezza, alla libertà di movimento e alla dignità della persona, sanciti dalla Costituzione e dai principali strumenti internazionali.
La scuola, affermano i docenti, non può restare spettatrice: deve trasformarsi in un presidio educativo, civico e giuridico, in grado di prevenire la devianza minorile attraverso educazione alla legalità, mediazione dei conflitti e responsabilizzazione dei giovani.
Il Coordinamento sottolinea che videosorveglianza e repressione non bastano: la vera prevenzione nasce dalla cultura e dall’educazione. I docenti diventano così osservatori attivi e facilitatori del dialogo, aiutando gli studenti a sviluppare consapevolezza civica e comportamenti responsabili.
Fondamentale, secondo il CNDDU, è la collaborazione tra scuole, famiglie, enti locali, servizi sociali e forze dell’ordine, per costruire percorsi integrati che garantiscano sicurezza e tutelino i più vulnerabili. Ogni episodio di violenza, come quello di Pantanella, è visto come un campanello d’allarme che segnala fragilità sociali ed educative.
Il Coordinamento ribadisce che la formazione civica e giuridica dei giovani è uno strumento indispensabile per rafforzare la cittadinanza attiva e trasformare le conoscenze in pratiche quotidiane di convivenza e rispetto.
“La scuola non è un semplice osservatore, ma uno strumento di trasformazione sociale, capace di formare cittadini consapevoli, responsabili e rispettosi dei diritti altrui”, ha dichiarato il presidente del CNDDU, professor Romano Pesavento, confermando l’impegno del Coordinamento in percorsi educativi e iniziative di sensibilizzazione per contrastare la violenza minorile e promuovere coesione sociale.