Monte Sant’Angelo, 1921 – Un giorno qualunque di 104 anni fa, in una piccola grotta di Monte Sant’Angelo, nasceva Angela, destinata a diventare parte della ‘greatest generation’. La sua è una storia che parla di sacrificio, coraggio e resilienza, qualità che ancora oggi risplendono nei suoi occhi vispi e nella sua forza d’animo indomita. Cresciuta in una famiglia povera, Angela si trovò presto a dover affrontare la durezza della vita. Nonostante le difficoltà economiche e gli ostacoli, frequentò la scuola fino alla quarta elementare.
Anche se venne bocciata, imparò a leggere e scrivere, abilità che si rivelarono preziose negli anni a venire, soprattutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu grazie a queste conoscenze che poté scrivere numerose lettere di conforto e speranza ai soldati impegnati al fronte, richieste venute dalle mogli e mamme del paese.
Nel 1939, in un periodo segnato da grande incertezza e difficoltà, Angela sposò Girolamo nella chiesa della Madonna della Libera, accanto al Santuario di San Michele. Fu un matrimonio umile, ma carico di amore e speranza.
La coppia diede alla luce sette figli, ma purtroppo, due di loro morirono in tenera età, un dolore che Angela portò con sé per tutta la vita.
La guerra portò altre sfide quando Girolamo fu fatto prigioniero dai tedeschi, lasciando Angela a gestire la famiglia da sola. Dopo la fine della guerra, nel 1953, Angela e la sua famiglia si trasferirono a Manfredonia in cerca di un futuro migliore. Tuttavia, il coraggio di Angela non si fermò qui: decise, per qualche giorno, di raggiungere il marito in Germania, nonostante non conoscesse la lingua. Fu un’impresa che dimostrò una volta di più la sua determinazione e il suo amore per la famiglia. Nel 1989, Angela dovette affrontare una delle prove più dure della sua vita: la morte del marito Girolamo.
La mancanza del suo compagno di vita fu un colpo duro, ma Angela non si perse d’animo. Con la stessa forza che l’aveva sempre contraddistinta, continuò a gestire la famiglia, rimanendo il fulcro di affetto e sostegno per i suoi cari.
A 99 anni, un’altra sfida si presentò quando si fratturò il femore, il che la portò a trasferirsi a Borgo Mezzanone, presso una delle sue figlie. Anche in questa nuova fase della vita, Angela non perse il suo spirito. Ogni sera si reca in chiesa, una routine che mantiene viva la sua fede e il suo senso di comunità. Nonna Angela è molto più di una semplice anziana signora: è un simbolo di forza, determinazione e amore incondizionato. La sua vita è un mosaico di esperienze che raccontano di grandi sacrifici e di infinite vittorie quotidiane. Ogni giorno, il suo esempio ci ricorda l’importanza di affrontare la vita con coraggio e dignità, di non arrendersi di fronte alle avversità e di mantenere sempre viva la speranza.
A nonna Angela, che con i suoi 104 anni continua a ispirare chiunque abbia il privilegio di conoscerla, un augurio speciale per tanti altri giorni di serenità e gioia. La tua storia ci insegna che la vera grandezza sta nella semplicità e nella forza dei piccoli gesti quotidiani.
Angela Vitulano