Come riferisce il sindacato Coosp: “l’uomo divideva la cella con un altro recluso, quando alle 04,30 circa di questa notte scorsa è scattato l’allarme ed il poco personale di polizia penitenziaria – 15 poliziotti di servizio in tutto il carcere che contiene quasi 611 di cui 28 donne più un bambino minore reclusi – immediatamente recatosi sul posto ha subito attivato le procedure d’urgenza ed il ricovero in infermeria dell’istituto dove non hanno potuto
fare altro che accertare il decesso. In tarda mattinata il medico legale ha ispezionato il cadavere e le condizioni dell’ubicazione”.
“In Puglia i detenuti sfiorano la soglia delle 4.000 persone ristrette contro i 2.400 posti letto nelle undici strutture penitenziarie al collasso quali Taranto, Lecce, Foggia e Bari. In Puglia la polizia penitenziaria e’ pari a 2.448 unita’ ma per i servizi necessari ed i turni imposti da ccnl servirebbero altre 600 unita’ ma l’amministrazione centrale non sembra interessata alle carenze degli organici del corpo tanto che un singolo agente e’ costretto a vigilare dai 50 alle 140 detenuti, piu’ reparti detentivi contemporaneamente e le situazioni di criticita’ nelle carceri sono all’ordine del giorno”.
“Il Coo.s.p. – coordinamento sindacale penitenziario – si dichiara preoccupato per quanto accade e per la attuata vigilanza dinamica che riapre a distanza di un trentennio i reclusi dalle celle per otto ore nella giornata, consentendo questi di stare fuori cella nei propri reparti detentivi”. “Manca la polizia penitenziaria a Taranto 80 unita’, a Lecce 170 unita’, a Bari 60 unita’, a Foggia 85 unita’ e le richieste piu’ volte avanzate dal coo.s.p. fino ad oggi non hanno trovato sostegno e conforto dipartimentale”.
“Per il coosp servono ulteriori 8.000/12.000 unita’ con provvedimenti d’emergenza”, dice Domenico Mastrulli, segretario generale nazionale coo.s.p..
Redazione Stato