“Ancora una volta, un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso” è il commento di Flavio Romani, presidente nazionale di Arcigay. “E’ l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori – continua Romani -. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie”. “I partiti politici prendano finalmente atto di questa sentenza – conclude -e adeguino i loro programmi e le loro prospettive ad una realtà che orami non può essere lasciata senza tutele e normative”.
Per l’associazione radicale Certi Diritti si tratta di “un altro passo avanti verso la parità”. “Questa posizione non è nuova da parte dei giudizi italiani – scrive in una nota il segretario Yuri Guaiana -, ma è molto importante che vi sia stato un riconoscimento da parte della Corte di Cassazione. Chiediamo ai candidati al prossimo parlamento di prendere nota di questa sentenza, e di agire di conseguenza, facendo sì che Camera e Senato la smettano di non guardare alla realtà dei fatti e comincino invece a operare solo sulla base della stessa”. “La Cassazione torna a far felici le famiglie gay e lesbiche – agguinge Andrea Maccarrone, presidente del Circolo Mario Mieli – spazzando via le odiose ed intollerabili menzogne di quanti continuano ad usare impropriamente la Costituzione per negare i diritti alle coppie formate da persone dello stesso sesso”.
“La sentenza storica non potrà essere ignorata o mistificata – conclude Maccarrone – e seppellisce in un colpo solo l’ignoranza della politica d’accatto che ripete strumentalmente falsità sulle famiglie omogenitoriali”. Un commento arriva anche da Adriano Bartolucci Proietti, presidente nazionale di Gaycs. “La stagione dei diritti per tutti è oramai alle porte del nostro Paese – dice Bartolucci Proietti – e le istituzioni dovranno affrontare e risolvere ogni forma di deficit. E’ ora di cambiare, è ora di riconoscere l’equiparazione di ogni dirittoanche quello di crescere i figli, a ogni tipo di coppia, anche gay”. Lo riporta il sito gay.it.
Redazione Stato
Regione-Territorio Cassazione, si' a coppie gay con figli
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Da: avv. Eugenio Gargiulo (eucariota@tiscali.it)
Per la Cassazione, un minore può crescere in modo sano ed equilibrato anche in una famiglia “gay”!
Consiste in un vero e proprio pregiudizio affermare che un minore possa crescere in modo non equilibrato in una famiglia omosessuale. Lo ha affermato la Corte di Cassazione con la recentissima sentenza n. 601, depositata l’11 gennaio 2013 , e che apre di fatto alla possibilità di affidamento di minori anche a coppie gay. Nel caso di specie gli ermellini hanno respinto il ricorso di un uomo di religione musulmana che si era opposto all’affidamento di suo figlio alla sua ex compagna che era andata a vivere con un’altra donna.
La Corte ha confermato la legittimità dell’affidamento del minore alla madre e ha precisato che crescere in una famiglia omosessuale non può avere ripercussioni negative sullo sviluppo del minore se questo non viene provato con dati scientifici.
La prima sezione civile ha così respinto la doglianza dell’uomo in quanto basata su un mero pregiudizio indimostrato e cioè che crescere in una famiglia omosessuale sia di per se dannoso per il minore senza che di questo vi sia alcuna prova. Secondo la Corte, nel ricorso si dà per scontato ciò che invece è tutto da dimostrare, ossia che il minore possa essere danneggiato dal vivere in quel contesto familiare.
Già alcune associazioni parlano di “sentenza storica”. “Ancora una volta, – si legge dal sito dell’Arcigay – un tribunale italiano da ragione alla famiglia composta da persone dello stesso sesso. Non solo, negli anni scorsi, la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione hanno dichiarato il matrimonio omosessuale perfettamente compatibile con la nostra Costituzione, ora la Corte di Cassazione ribadisce quello che ripetevamo da tempo e cioè che un bambino cresce in un a famiglia di mamma e mamma o di papà e papà esattamente allo stesso modo di un bambino che cresce in una famiglia uomo-donna. E’ l’amore che cresce un figlio o una figlia, non l’orientamento sessuale dei genitori. Quello di oggi è un pronunciamento istituzionale storico che da un assist formidabile alla futura maggioranza per legiferare finalmente per il matrimonio tra persone dello stesso sesso e la piena uguaglianza delle famiglie”.
Foggia, 14 gennaio 2013 Avv. Eugenio Gargiulo