Manfredonia. “Riprendendo le perizie e gli atti processuali – poiché la parte della famiglia che rappresento (i sigg.ri Matteo Rignanese e Michela Potenza,ndr), non si è mai rassegnata all’affermazione dell’unica responsabilità – ho avuto incarico di valutare la possibilità di presentare un’istanza di riapertura del procedimento penale correlato alla morte di Giusy Potenza. Questi al fine di colmare i vuoti che erano stati lasciati 20 anni fa in ordine alla responsabilità per l’omicidio della ragazza”.
E’ quanto dice a StatoQuotidiano.it l’avvocato Innocenza Starace del Foro di Foggia.
“In particolare, i consulenti dell’epoca, prof. Caldara e prof. Carrieri, avevano già dato indicazioni di proseguire con approfondimenti tecnici, specificando anche la loro natura. Poiché attualmente i mezzi tecnologici potrebbero consentire questi approfondimenti, a differenza di 20 anni fa, si sta valutando la possibilità di presentare alla procura di Foggia un’istanza di riapertura del procedimento penale”.
FOCUS
“Giusy è morta massacrata da un uomo più grande di lei, un uomo di cui si era fidata. Ancora oggi, nonostante le indagini di allora, non sappiamo bene cosa sia successo. Sappiamo solo che Giusy sarebbe laureata e forse avrebbe fatto pratica con me come avvocato“. Così a StatoQuotidiano.it l’Avvocato Innocenza Starace, ricordando la 14enne Giusy Potenza, uccisa il 12 novembre del 2004.
Si ricorda come per i fatti risulterebbe attualmente detenuto nel carcere di Lucera, Giovanni Potenza.
Difesi dall’avvocato Innocenza Starace, due familiari di Giusy sono parti civili nel procedimento del 2004 contro l’uomo, classe 1977, cugino di secondo grado della vittima, con procedimento a carico dello stesso definito il 26 luglio 2006, con sentenza emessa dal GUP del Tribunale di Foggia Dott.ssa Lucia Navazio con la condanna di Giovanni Potenza alla pena di anni 30 di reclusione oltre alle spese per il risarcimento delle parti civili.
In seguito, la Corte di Assise di Appello di Bari, Dott. Aldo Napoleone Presidente, con sentenza del 06.11.2007 aveva confermato la sentenza di primo grado unitamente alle statuizioni civili, condannando Giovanni Potenza al pagamento delle ulteriori spese legali. La Corte di Cassazione I Sezione Penale aveva in seguito confermato la sentenza e le statuizioni civili, condannando il Potenza all’ulteriore pagamento delle spese legali.
L’avvocato dei familiari di Giusy resta “convinta anche del coinvolgimento di altre persone nell’omicidio“, sottolineando che “molti elementi emersi durante il processo portarono già all’epoca dei fatti a ipotizzare la presenza di complici, non solo dal punto di vista giudiziario, nonostante la pesante condanna“.
Come riporta La Repubblica di Bari, secondo l’avvocato Starace, si trattò di “un omicidio perpetrato a seguito di un atto di violenza sessuale contro la quattordicenne“.
tutti a chiedere revisione di processi ….. mo
Finalmenteeeeee. Non è stata fatta abbastanza giustizia . Questa revisione fa felice tutti in particolare noi mamme con figlie femmine che al tempo la morte di Giusy ha ferito profondamente anche i nostri cuori. Un plauso a l’avvocato Starace.