Fisco e salari. Il calcolo della perdita dal 1980 al 2009: prendendo come riferimento la retribuzione media annua lorda Istat (Contabilità nazionale) di 26.867 euro, calcoliamo la pressione tributaria attuale (30,08%) in 8.082 euro, escludendo quindi la pressione contributiva, mentre nel 1980 la pressione (17,85%) corrispondeva a prezzi costanti [2009] a 4.796 euro. La differenza di 3.285 è il risultato dell’aumento della pressione tributaria e corrisponde a 274 euro al mese. Tale differenza, se cumulata nei 29 anni considerati, produce una perdita complessiva di reddito disponibile
di 52.680 euro. Moltiplicando la perdita cumulata ogni anno per il numero di lavoratori dipendenti di riferimento, si calcola un ammontare complessivo di circa 870 miliardi di euro rimasti nelle casse dell’erario.
L’EVASIONE in Italia è il quasi il doppio di quella di Paesi come la Francia, la Germania e il Regno Unito mentre è quasi quattro volte quella presente in Austria, Irlanda e Olanda. Il sommerso dell’Italia è superiore del 60% alla media dei Paesi dell’Ocse tanto che il nostro Paese raggiunge circa il 27% del valore aggiunto dell’economia sommersa. In Italia ci sono circa 3,4 milioni di lavoratori e lavoratrici irregolari su cui le imprese non pagano tasse e contributi. Di questi circa 800 mila fanno un doppio lavoro come evidente in nero. In Italia al fisco viene nascosto circa il 17 – 18% del Pil reale: 230 – 245 miliardi.
L’OCCUPAZIONE IN CAPITANATA – • Il tasso di disoccupazione in provincia di Foggia è del 15,4%, superiore di circa sei punti in percentuale rispetto alla media nazionale (9,5%). • Per la componente femminile il tasso di disoccupazione è del 24,7%, superiore di ben undici punti in percentuale rispetto alla media nazionale (13,0%).• Il tasso di disoccupazione maschile è dell’ 11,6%, rispetto ad una media nazionale del 7,3%. I dati sulla disoccupazione non colgono il forte effetto scoraggiamento acuito dalla crisi in corso: l’indice statistico prende in esame esclusivamente le persone in cerca di lavoro, mentre sono sempre più – soprattutto tra i giovani e quanti in età avanzata sono espulsi dal mercato del lavoro – quelli che non cercano attivamente un’occupazione anche se sono disponibili a lavorare. Un tasso di disoccupazione ricalcolato inserendo tale categoria porta la percentuale oltre il 25%.
Tasso di disoccupazione
Disoccupazione (prime 3 province)
Enna 15,9%
Foggia 15,4%
Palermo 14,6%
In tal senso più significativi e nel contempo drammatici i numeri riferiti al tasso di occupazione in Capitanata.
Tasso di occupazione
Occupazione (ultime 5 province)
Agrigento 41,4%
Enna 41,3%
Siracusa 41%
Foggia 40,6%
Crotone 39,6%
Tasso di occupazione femminile
Occupazione (ultime 3 province)
Caserta 18,6%
Foggia 18,6,%
Crotone 18,3%
Valore medio 35,0%
Tra i più colpiti dalla crisi i lavoratori precari.
Missioni di lavoro interinale avviate in provincia di Foggia – II trimestre 2008 / II trimestre 2009, II trimestre 2008 II trimestre 2009 variazione
Numero missioni 320 152 -52.5%
Lavoratori coinvolti 327 248 -24.2%
LA CASSA INTEGRAZIONE – Per quanto la provincia di Foggia non presenti tassi di industrializzazione pari ad altri territori italiani, i numeri delle Cig ordinarie e straordinarie attivate nel 2009 sono ugualmente drammatici, e colpiscono tutti i settori produttivi indifferentemente dalle dimensioni aziendali. Le ore complessive di cassa integrazione ordinaria nel 2009 sono state oltre 3,5 milioni, quelle straordinarie circa 324mila. Rispetto al 2008, gli incrementi corrispondenti sono stati del 184% e del 49%.
Totale ore 2008 Totale ore 2009 Differenze Diff. %
CIGO 1.234.719 3.509.501 +2.274.782 184.23
CIGS 216.657 323.970 +107.113 49.39
I settori più colpiti
Settori 2008 2009 2008 2009
Legno 2.863 39.180 – 5.500
Alimentari 20.379 123.114 42.508 58.409
Meccanica 122.491 1.714.073 33.688 56.708
Chimica 46.876 110.342 – 144
Edile 67.502 123.382 47.582 74.232
TOTALI 1.234.719 3.509.501 216.857 323.970
Salari in crisi a causa della CIG: persi 14 milioni di euro. Se si considera una retribuzione netta mensile prima della crisi di 1.430 euro, e quella di un lavoratore con un mese di cassa integrazione a zero ore pari a 762 euro, sviluppando il monte ore di CIG registrato in provincia di Foggia nel 2009 (base mensile: 173 ore lavorate), viene fuori che i lavoratori e le lavoratrici della provincia di Capitanata hanno subito un taglio dei salari pari a oltre 14 milioni di euro. Soldi sottratti all’economia provinciale con inevitabile ricadute sui consumi e sull’indebitamente delle famiglie.