Disastro colposo e omicidio colposo. Sono questi i reati ipotizzati nel fascicolo aperto dalla Procura di Bologna sull’incidente nella centrale idroelettrica di Bargi, sul lago di Suviana, nell’Appenino tosco-emiliano. Del caso si stanno occupando il Procuratore capo Giuseppe Amato e il pm Flavio Lazzarini.
3 operai morti accertati, 4 dispersi per i quali ci sono sempre meno speranze e 5 feriti ricoverati con ustioni.
Verifiche sul collaudo e sui subappalti, l’ipotesi dell’errore umano. Rabbia dei sindacati contro il lavoro che uccide ancora: ‘Non si sa per chi lavoravano le vittime’.
Lo riporta l’Ansa.
LE RICERCHE
Le ricerche dei quattro dispersi della centrale di Suviana sono riprese alle otto di sera, dopo una giornata passata a ristabilire le condizioni di sicurezza per permettere l’intervento dei Vigili del fuoco. Per farlo è stata messa in sicurezza una condotta che rischiava, in caso di rottura di una valvola, di far travolgere i soccorritori dall’acqua
Il presidente, l’amministratore delegato, tutto il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale di Enel holding “esprimono il più profondo cordoglio ai famigliari delle vittime e solidarietà per tutte le persone coinvolte nel tragico evento di Suviana e sono vicini ai colleghi di Enel Green Power”. Lo si legge in una nota del gruppo. “Ringraziano inoltre il corpo dei Vigili del Fuoco, le forze dell’ordine, la protezione civile e i soccorritori tutti per l’opera che hanno prestato e continuano a prestare in queste ore”, conclude la nota.
LA TESTIMONIANZA
“Ho visto la fiammata e poi il fumo, ho sentito lo scoppio. Io tutto bene ma purtroppo è successo questo”. Questo il racconto che un superstite della strage di Suviana, Pierfrancesco Firenze, ha fatto alla moglie, Emilia Ferdighini, accorsa sul luogo della tragedia. “Era fuori con altri due suoi colleghi. Hanno visto questa fiammata e poi il fumo, ha sentito uno scoppio. Era un po’ sotto choc: si conoscono un po’ tutti qua”, aggiunge la donna.
Lo riporta l’Ansa.