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REFERENDUM “Dialogo aperto: il confronto tra Regione Puglia e Governo sulla gestione idrica”

La Regione Puglia si impegna affinché l'acqua rimanga di proprietà pubblica, come confermato dalla decisione degli italiani nel referendum

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
11 Maggio 2024
Manfredonia // Politica //

In risposta alle notizie diffuse riguardo alle iniziative del Governo nazionale relative alla legge regionale “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”, il presidente della Giunta regionale della Puglia e il vicepresidente nonché assessore alle risorse idriche desiderano fornire la seguente dichiarazione:

La Regione Puglia si impegna affinché l’acqua rimanga di proprietà pubblica, come confermato dalla decisione degli italiani nel referendum. La legge regionale approvata il 15 marzo scorso dal Consiglio regionale pugliese mira a proteggere la gestione dell’acqua pubblica, affidandola a tutti i Comuni della Puglia, per dare attuazione concreta alla volontà di oltre 26 milioni di italiani espressasi nel referendum popolare del 2011 a favore dell’acqua come bene pubblico. Tale legge mira anche a valorizzare Acquedotto Pugliese, un’importante realtà industriale di dimensione europea, oggi interamente di proprietà della Regione Puglia.

La legge “Disposizioni per la gestione unitaria ed efficiente delle funzioni afferenti al Servizio Idrico Integrato”, approvata con ampia maggioranza, stabilisce le condizioni affinché l’Autorità Idrica Pugliese possa scegliere la soluzione migliore nell’interesse esclusivo dei cittadini pugliesi. Tra le opzioni possibili, vi è anche quella di affidare il servizio a una società in-house partecipata dagli enti locali, garantendo così la natura pubblica della gestione dei servizi idrici.

Per quanto concerne le questioni tecniche sollevate dai Ministeri degli Affari europei e del Sud e della Giustizia, gli uffici regionali stanno lavorando per fornire chiarimenti utili per una discussione costruttiva con la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Siamo aperti e disponibili a un dialogo politico con il Governo, auspicando che avvenga con uno spirito collaborativo conforme alla Costituzione e nel rispetto della decisione democratica emersa da un complesso processo, finalizzato a rafforzare la natura pubblica dell’acqua attraverso una gestione altrettanto pubblica.

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