(A cura del Dr Salvatore Aiezza)
Foggia – Ho sempre sostenuto, e la storia me ne dà ragione, di come la nostra amata Foggia abbia vissuto nel corso dei secoli momenti di grande importanza e di primario ruolo politico/economico/sociale: sia durante il periodo pre unitario che dopo il maro del 1861. Non è il caso di scomodare illustri e ben più autorevoli studiosi del sottoscritto, per ricordare i fasti Federiciani; lo sviluppo della città e della rete viaria, della quale i tratturi, di transumanziana memoria rappresentano la prova più evidente, piuttosto che le dieci facoltà universitaria, tutte di primaria importanza: dalla medicina all’agraria, alla Legge, già in atto a Foggia, unica nel meridione, dopo Napoli, nella seconda metà del 1800. Potremmo continuare ma per rispetto degli spazi concessi dalle giuste esigenze redazionali mi fermo. La premessa sopra riportata è necessaria per far comprendere ai tanti che, ancora oggi, si ostinano a denigrare Foggia: (molti dei quali pur avendo ricoperto ruoli istituzionali importanti poco o nulla hanno fatto per salvaguardare il ruolo storico della città), di quanto, invece, la stessa sia stata, sino ad un recente passato, “considerata” , non solo dalla politica.
E’, per esempio, del gennaio del 1951, uno splendido articolo , riportato da “Il Foglietto di Foggia, storico settimanale di informazione, nel quale si da’ conto della “recensione” che, della nostra città, fa l’autorevole e diffusa “Agenzia Italia”. Nell’articolo si riportano i giudizi, tutti altamente positivi, da parte della nota Agenzia In particolare sulla capacità delle nostre popolazioni di risollevarsi dalla distruzione provocata dalla guerra; sulla storia della città; i monumenti; sul grande Suo Maestro Umberto Giordano e non si manca di far cenno alla importanza della stazione e del nodo ferroviario.. “di primario ordine” e “il più importante tra quelli pugliesi….” E, visto che in questi mei si discute, a giusta ragione, del ruolo del nostro Gino Lisa e del sistema aeroportuale locale, che dire, dell’articolo sul “Corriere di Foggia del 28 marzo 1968’ e del 4 luglio successivi, , in piena espansione post-bellica, quando l’aeroporto nostrano era “vivo e vegeto” e sull’interesse della primaria compagnia aerea “Itavia”? La nota compgnia aerea , di livello internazionle, che già operava ed aveva un occhio di riguardo per la nostra provincia, dovuto alla lungimiranza dei propri amministratori , aveva individuato un bacino di utenza molto interessante, benchè, all’epoca, si fosse agli albori del turismo garganico, religioso , culturale, e venatorio, verso l’espansione dei voli, non solo in Italia ma anche in Europa.
Pensate che nel famoso e lussuoso Hotel del Faro di Pugnochiuso in un vertice tra tre importanti organismi che potevano decidere sulle sorti di una intera provincia: La Semi, l’Eni e l’Itavia si discusse sulle potenzialità turistiche del Gargano e non solo, e circa l’opportunità di ampliare l’offerta dei collegamenti aerei, da Foggia, verso le capitali europee. A leggere l’articolo sul numero pubblicato il 4 luglio del 68 , fa davvero venire un forte senso di malinconia per quello che poteva essere ma, per ottusità o incapacità, non è stato.
Si pensi che l’Itavia era lusingata dei risultati che si erano registrati a Foggia.. Ben 281 giornate lavorative e oltre tremila passeggeri; in arrivo e partenza…oltre il triplo quelli in transito. Si potevano facilmente ragiungere: Roma, Milano, Torino, Genova, Bologna, Forlì, Ancona e Pescara, facendo ritorno nella stessa giornata. E la discussione, l’epoca, era reltiva al possibile ampliamento dei voli anche per le località europee.
Sembra fantascienza ed invece era realtà…! Non mancavano gli incentivi. Due coniugi, con prole pagavano un solo biglietto, ottenendo gli altri con uno sconto del 40%. Si pensava, all’epoca, per aumentare l’offerta e la domanda, anche agli emigranti, offrendo il viaggio gratuito per quanti dovevano raggiunger Fiumicino o Foggia da altre località, per poi prendere l’aereo…. Questa, cari amici lettori, la situazione della nostra Foggia, fino a quando , qualcuno l’ha tenuta a cuore. Speriamo in un rapido e non più rinviabile risveglio e sussulto delle coscienze. Le potenzialità ci sono tutte: La volontà; l’interesse e le capacità di chi governa e amministra questa nostra realtà lo vedremo.