Manfredonia – “LE cause dei decessi possono essere svariate: tanto naturali quanto antropiche. Da studi fatti nel Mediterraneo è emerso come oltre il 70% dei decessi di ‘Caretta Caretta‘ potrebbero essere riconducibili all’ingestione di plastiche. Naturalmente le attività dell’uomo legate al mare possono incidere negativamente sulla salute degli esemplari. Mi preme comunque ricordare che proprio grazie ai pescatori di Manfredonia il Centro di Legambiente ha potuto in questi anni svolgere un’importante attività di tutela di questi animali. Ad oggi infatti sono 950 gli esemplari recuperati”.
Così a Statoquotidiano il dr. Giovanni Furii, responsabile del Centro Recupero Tartarughe Marine di Legambiente con sede a Manfredonia.
L’intervento segue il rinvenimento stamani di un esemplare morto di ‘Caretta Caretta’ lungo la Riviera Sud di Manfredonia.
L’iter da seguire in caso di rinvenimento di un esemplare di animale marino. Si ricorda come in caso di ritrovamento di un esemplare di animale marino bisogna contattare il 1530 della Capitaneria di Porto alla quale spetta avvisare i veterinari dell’ASL di area C che hanno competenza per legge. Allo stesso veterinario il compito di stabilire le condizioni dell’esemplare: se vivo lo stesso va affidato alle cure del Centro di Recupero Tartarughe Marine; se morto lo stesso veterinario può predisporre un’autopsia che sarà effettuata dall’Istituto Zooprofilattico competente o destinare l’esemplare allo smaltimento a cura di una ditta specializzata con onere economico a carico del Comune che ha competenza.
FOTOGALLERY
Redazione Stato@riproduzioneriservata