Per il progetto del Comune di Foggia, “il finanziamento accordato dall’Unione Europea è di Euro 585.385,5. Che si aggiunge – secondo principi arcinoti che riguardano la finanza di matrice UE – a un impegno finanziario diretto del Comune sull’area protetta del Parco naturale regionale Bosco Incoronata”. “Attivando la procedura di conclusione anticipata del progetto, Bruxelles non ha revocato il finanziamento ma riconoscerà gli importi dei lavori svolti fino al 18 luglio prossimo e regolarmente rendicontati. Piuttosto che abbandonarsi a polemiche – mentre l’Amministrazione è personalmente impegnato a interloquire con gli uffici comunitari – tutti i soggetti coinvolti hanno la responsabilità di lavorare fino all’ultimo momento utile”.
“Il Comune conferma il suo impegno finanziario per 585.385,5 euro. Chi non crede più al progetto, può fare spazio ad altri soggetti e giovani appassionati che, sicuramente, non mancheranno di impegnarsi nello sviluppo. Si torna a sottolineare che, dopo una partenza stentata, l’Amministrazione si è impegnata per riattivare le procedure e il progetto è stato rimesso in efficienza. Non abbastanza per Bruxelles che ha rilevato, pur riconoscendo un salto di qualità nell’atteggiamento del Comune e del Parco, una troppo affannosa corsa contro il tempo con imprecisioni attribuite a tutti i beneficiari, le più gravi delle quali realizzate dai beneficiari associati. Una, in particolare, è stata rilevata circa la documentazione sull’attività svolta da un componente del Centro Studi Naturalistici Onlus, che ha dichiarato di aver svolto un certo numero di ore di lavoro nella giornata del 30 febbraio, come è noto inesistente sul calendario. Un equivoco, ingenerato dalla stessa modulistica UE, che tutti, responsabilmente, stiamo cercando di chiarire”.
“Così come stiamo cercando di chiarire che, aldilà delle inerzie iniziali, c’è ben poco di misterioso nella partenza lenta o ritardata del progetto LIFE+ Bosco Incoronata. Se il Comune avesse avuto la liquidità necessaria a fare spesa con anticipazioni, si sarebbero potute svolgere attività e rendicontarle in modo da assorbire il portafogli UE. È un problema di tutti i Comuni italiani, alle prese con una grave crisi di liquidità e con i rigori dei patti di stabilità interni. Quello di Foggia, anche questo è arcinoto, ha qualche problema in più che può indurlo a impegnare risorse per diverse o più urgenti priorità che richiedano l’utilizzo della cassa”.
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