Bari – INCONTRARE i ragazzi è il modo migliore per ricordare Cefalonia e il sacrificio di migliaia di militari poco più grandi di loro, che hanno gettato il primo seme della Resistenza italiana, nata nelle isole ionie e nel Sud nel settembre 1943. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna si è rivolto idealmente a tutti i ragazzi, ringraziando gli insegnanti degli istituti Marconi e Santarella di Bari, per aver tenuto a far partecipare le studentesse e gli studenti delle loro classi alla commemorazione del 70° anniversario della strage della Divisione Acqui, organizzata nel Sacrario ai Caduti Oltremare dalle Associazioni dei consiglieri regionali e degli ex parlamentari pugliesi.
“Dobbiamo rimuovere l’oblio vergognoso calato nel dopoguerra sulle vicende di Cefalonia, Corfù, Coo e questa storia non deve passare inosservata – ha aggiunto Introna – l’attenzione del Consiglio regionale è doverosa verso i caduti e i protagonisti di un momento di riscatto nazionale. Migliaia di giovani, in gran parte ventenni o poco più, abbandonati al loro destino senza ordini chiari, senza rifornimenti, con armi ed equipaggiamento enormemente inferiore ai tedeschi, con un referendum proposto dal Comando risposero ‘NO’ alla resa e affrontarono le truppe scelte germaniche”.
C’è molto di italiano: “una pagina di dolore storia e una prova di orgoglio, il meglio e il peggio della nostra storia”, secondo il presidente del Consiglio regionale. Queste memorie devono essere un valore per il Paese e “vanno portate avanti col concorso insostituibile delle scuole, per trasmetterle ai giovani e formare la loro coscienza di cittadini liberi, responsabili e consapevoli dei diritti e dei doveri”.
Con i presidenti dell’Associazione consiglieri Luigi Ferlicchia ed ex parlamentari di Puglia sen. Angelo Rossi, sono intervenuti il direttore del Sacrario, tcol. Donato Marasco, il presidente dell’Associazione Cefalonia Corfù, Costatino Ruscigno, il rettore dell’Università “Aldo Moro” Antonio Uricchio, l’assessore Elio Sannicandro in rappresentanza del Comune di Bari. Dopo la deposizione di una corona davanti all’altare del Sacrario, nei locali al piano interrato è stata inaugurata la mostra itinerante sulla Divisione Acqui”.
Redazione Stato
Da quanto dicono Introna e gli altri è evidente che di Cefalonia sanno molo poco o non vogliono dire il vero. A Cefalonia infatti il Comando Supremo ‘Badogliano’ fuggito a Brindisi dopo l’armistizio, toccò il fondo inviando il 13 settembre al gen. Antonio Gandin, com, te la div Acqui, un ‘ORDINE DI RESISTERE’ (“N. 1029 CS (Comando Supremo) Comunicate at generale Gandin che deve resistere con le armi at intimazione tedesca di resa a Cefalonia Corfù et altre isole”) senza aver PRIMA DICHIARATO GUERRA alla Germania (lo fu il 13 ott, !) e i nostri soldati furono assimilati -per la Convenzione di Ginevra- a ‘franchi tiratori’ passibili di fucilazione al momento della cattura. ALTRO CHE RESISTENZA ‘SPONTANEA’! Ai morti in battaglia circa 1400 si aggiunsero gli Uff. li fucilati dopo la resa come ‘capi’ di franchi tiratori per un totale di circa 1.700 Vittime di cui 136 Uff. tra cui mio Padre magg. Federico Filippini. I 9/10000 MORTI sono un’invenzione che si trascina de decenni. Per conferma di ciò chiedere a ONORCADUTI Min. Difesa/Roma
Un ultima cosa: la Presidente dell’ass. ne ‘Acqui’ G. Bettini non c’entra niente con Cefalonia: suo Padre infatti venne fucilato a Corfù e NON apparteneva alla div. Acqui’.
avv Massimo Filippini
Orfano del magg. Federico com. te il Genio della Acqui fucilato il 25 sett 1943 a Cefalonia
A proposito della Mostra itinerante sulla Div. ‘Acqui’ desidero precisare che essa può essere di un qualche interesse ESXLUSIVAMENTE per le foto dei poveri Caduti in essa presenti ma NON per il commento sulla triste vicenda basato -com’è- su una fantomatica SCELTA DI RESISTERE dell’intera Divisione smentita dall’ORDINE DI RESISTERE inviato al gen. Gandin il 13 settembre e su una strage di DIMENSIONI BIBLICHE che non ci fu assolutamente come è DOCUMENTATO DALLE REALI CIFRE DEI CADUTI ALL’UFF. ‘ALBO D’ORO’ del Min. Difesa a ROMA.
In proposito ciò che lascia sgomenti è l’ostinazione con cui i responsabili delle FFAA -nei cui Archivi si trova la relativa DOCUMENTAZIONE- continuano ad associarsi alle NON VERITA’ raccontate da interessati predicatori per SCOPI PURAMENTE IDEOLOGICO – POLITICI SENZA RISPETTO ALCUNO PER LA VERITA’ STORICA.
Distinti ossequi
AVV. MASSIMO fILIPPINI
(t.col. AM (ca)
Orfano del magg. Federico Filippini fucilato VERAMENTE DAI TEDESCHI il 25 sett. 1943 a Cefalonia
Autore de:
LA VERA STORIA DELL’ECCIDIO DI CEFALONIA
1998 e 2001;
LA TRAGEDIA DI CEFALONIA. UNA VERITA’ SCOMODA IBN ed. Roma 2004;
I CADUTI DI CEFALONIA: FINE DI UN MITO
IBN ed Rpma 2006