Apricena – ”FENOMENO criminoso, basato su una complessa e organizzata rete di complicità, ricatti, delitti e violenze in genere a sfondo economico. Dopo l’unità nazionale, esso assunse una colorazione anche politica, come reazione alle autorità amministrative e giudiziarie centrali, svolgendo un’azione rilevante sia direttamente sul piano elettorale che sulle autorità, per ottenere talora condiscendenza e tolleranza. In definitiva, essa si pone ancora oggi come organizzazione sostitutiva e concorrente rispetto all’autorità legale, per realizzare un “ordine” fondato su di un accordo tra “amici“.”
In questi giorni abbiamo cercato di analizzare insieme a voi le sfumature dell’attentato terroristico allo “Charlie Hebdo”. Vi abbiamo parlato di quanto sia importante avere memoria degli eventi, di avere una coscienza critica e di esprimere la propria opinione sempre ma con rispetto per l’idea altrui. Adesso è arrivato il momento di dire qualcosa di più, che dovrebbe turbare la nostra moralita perché è avvenuto nei nostri “giardini”. Vi chiediamo di mettere a frutto le nostre parole e di prendere avvertenza di quanto avviene nel frattempo all’interno del nostro territorio. La mafia (che è uguale ai terroristi che hanno colpito lo “Charlie Hebdo”) quotidianamente uccide la speranza e il futuro di chi decide di restare nella propria casa natia investendo economicamente in impresa, mettendo al servizio delle comunità la professionalità e le competenze acquisite, impegnandosi nel sociale, rispettando l’ambiente; il tutto spinti dal nobile obiettivo di dimostrare che anche al Sud si possono sfruttare le qualità e le risorse che il territorio ha in dote. La mafia uccide la speranza e il futuro di ognuno di loro ogni qualvolta chiede il pizzo, incendia un’attività commerciale, colpisce le istituzioni, elimina fisicamente, minaccia un magistrato, commercializza la droga o interra i rifiuti.
Ed è proprio sui rifiuti che ci vogliamo soffermare per esprimere la nostra opinione e le aspettative che abbiamo. Black Land è un evento che grida ancora vendetta per la città di Apricena, come anche grida vendetta la sentenza “dolce” ricevuta da chi ha compiuto il reato. Eppure, il tutto, è passato inosservato per i cittadini di Apricena. Dopo un leggero furore nei giorni seguenti all’operazione delle forze dell’ordine compiuta lo scorso Maggio (e qui l’analogia con l’iniziale euforia e, in parte, ipocrisia con la quale molti solo per i primi attimi sull’onda emotiva hanno scritto sulle proprie bacheche #JeSuisCharlie), poi il totale disinteresse e l’indifferenza ha influenzato i cittadini nell’informarsi su cosa sia avvenuto in seguito: se il sito è stato bonificato? Quanto inciderà per la salute degli apricenesi? Chi ha compiuto il reato, cosa ha interrato e come è stato punito? E tante altre domande ancora potrebbero essere formulate.
La nostra intenzione è di non lasciare che la manipolazione mafiosa di annullare con la strategia della paura la volontà dei cittadini, spenga la luce e le dovute riflessioni su Black Land degli stessi.
È tempo che i genitori, i giovani, gli anziani, i più deboli, la politica e le istituzioni facciano fronte comune e chiedano informazione e giustizia per avere conoscenza di quello che si cela nelle viscere delle nostre terre.
Vorremmo risvegliare dal torpore chi giace tranquillamente con totale distrazione di quanto succede nel giardino di casa sua. Vorremmo che questi stessi uomini non si debbano indignare e scrivere riflessioni sui social network solo sull’onda emotiva di un attentato terroristico, ma che lo facciano con costanza e coerenza ogni volta che il “terrorismo nostrano” (la mafia) decide di ledere un diritto, la libertà o la salute di chi vive qui. Vorremmo che il coraggio prendesse il posto della paura; come “Charlie Hebdo” non ha ceduto alle minacce del terrorismo negli anni continuando a difendere la propria idea, la libertà d’espressione e d’informazione, auspichiamo con ottimismo che chi subisce oggi il dominio mafioso sfugga all’omertà e alla paura iniziando la lotta per un’idea di territorio più giusto.
Eppure, abitualmente, notiamo che su alcuni temi in cui si rischia di intaccare i tornaconti di chi utilizza la strategia del terrore per soddisfare la sua sete di potere, restiamo l’unica nota stonata in una sinfonia perfetta di indifferenza, disinteresse e accettazione condizionata della realtà da parte dei cittadini, della politica, delle associazioni e delle istituzioni.
Noi continueremo a coltivare l’importanza della memoria, della coerenza, della tenacia e del coraggio. Non lasciandoci trasportare solo dal furore emotivo che la notizia calda trasmette, in questi mesi abbiamo continuato ad occuparci della nostra “tragedia locale”, a stimolare i cittadini ad una riflessione e ad una reazione. E continueremo ad alzare la voce finché non si risveglierà la coscienza e lo spirito di combattere per difendere la dignità e l’orgoglio della nostra comunità.
Siamo giovani e il nostro compito è quello di avere il sogno di cambiare il mondo con l’ingenuità e la purezza che la nostra età ci permette. Nel momento in cui realizzeremo le nostre aspirazioni, potremo affermare che il nostro non sarà più un “paese strano” ma con maturità sarà divenuto un “paese virtuoso”.
Non abbiamo paura della mafia, perché la mafia è una montagna di merda.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” Paolo Borsellino”.
E’ quanto dicono in una nota i referenti dei Giovani Democratici Apricena.
Redazione Stato