Bari, 12 febbraio 2021. In manette pluripregiudicato ed elemento di spicco della criminalità rurale e pastorale garganico, attivo principalmente nei Comuni di San Nicandro Garganico e Cagnano Varano insanguinati dalla faida di mafia scoppiata tra gli anni ‘80 ed i primi anni 2000 tra le famiglie “Ciavarrella” e “Tarantino”.
Il Giudice per le indagini preliminari del Capoluogo dauno, su richiesta della locale Procura della Repubblica, che ha diretto e coordinato le indagini condotte da militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha così disposto l’applicazione di misure cautelari reali nei confronti dell’imprenditore agricolo di Cagnano Varano per l’ipotesi di reato di aver percepito indebitamente erogazioni pubbliche dal 2004 al 2020 per centinaia di migliaia di euro.
Di conseguenza, è stato notificato all’indagato il sequestro preventivo per equivalente di beni e denaro per un ammontare di circa a 125.400 euro. Sotto sigilli sono state poste liquidità, un terreno e un fabbricato rurale interno allo stesso.

Da quanto si apprende dalle indagini condotte dai finanzieri della Tenenza di San Nicandro Garganico su segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie di Roma e dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata) della Guardia di Finanza, l’indagato risultava già colpito da misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e da diverse condanne definitive, per tentato omicidio, delitti in materia di stupefacenti, estorsione ed armi, ricettazione, seppur gravato da precedenti penali che, in base alla normativa antimafia, negano qualsivoglia erogazione da parte dello Stato, di altri enti pubblici o dell’Unione europea, dal 2004 al 2020 ha fraudolentemente chiesto ed indebitamente ottenuto finanziamenti e contributi – dall’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) a titolo di contributo P.A.C. (Politica Agricola Comune) e per l’acquisto di gasolio agricolo a tassazione agevolata quale Utente Motori Agricoli (U.M.A.) – a favore dell’impresa agricola di cui è risultato titolare.
Sono state inoltre bloccate le erogazioni dei contributi relativi all’anno 2020 che il pregiudicato, aveva già avanzato per la sua azienda agricola.
Il risultato conseguito conferma il costante presidio esercitato dalla Guardia di Finanza, in perfetta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, nell’azione di contrasto agli illeciti in materia di spesa pubblica nazionale e comunitaria, rivolta anche alla repressione dei casi di indebita percezione di finanziamenti e contributi in agricoltura il cui corretto impiego, invece, è di sicuro stimolo per la crescita del settore produttivo trainante della provincia daunia.
(i.m. Per StatoQuotidiano.it, 12 febbraio 2021)