“La vicenda del Petruzzelli – ha detto Vendola – non puó essere in alcun modo separata dal chiarimento necessario sulla natura pubblica del Teatro e cosí la richiesta del Commissario straordinario Carlo Fuortes di una ricapitalizzazione dell’Ente da parte della Regione, e non solo, non può prescindere dall’allontanamento di qualsiasi dubbio in materia”.
“Vorrei ricordare – ha continuato Vendola – che sino ad ora lo Stato e la Regione hanno trasferito ingenti risorse per la ricostruzione di un bene che non può che essere pubblico. E’ vero che la questione della gestione del Teatro Petruzzelli è oggetto di numerose cause nelle quali la Regione ha sempre rivendicato l’appartenenza pubblica del bene. E’ anche vero però che questa selva di conteziosi non avrà esiti a breve termine. E allora, proprio per questo, mi rivolgo al Parlamento”. Per Vendola dunque appare indispensabile che sia la massima assemblea legislativa a pronunciare una parola definitiva. “Credo – ha detto Vendola – che sia assolutamente opportuno che il Parlamento rifletta sulla questione Petruzzelli e pensi ad un intervento legislativo chiarificatore che ponga fine ad ogni incertezza”.
Per quanto riguarda la richiesta di una ricapitalizzazione Vendola, rimarcando il rispetto dell’autonomia del Consiglio regionale, si auspica che “ogni possibile ricapitalizzazione del Teatro sia condizionata alla preliminare soluzione di tale profilo. Ciò potrebbe aiutare tutti i livelli decisionali, dal Parlamento, al Commissario, al Consiglio regionale, a risolvere una volta per tutte questa querelle lunga non meno di 50anni”. “Sarà per altro opportuno – ha concluso Vendola – che tutte le forze politiche comunichino all’opinione pubblica che il Consiglio regionale nell’ultimo bilancio ha lavorato, come non mai, su risorse scarse, per cui ogni eventuale trasferimento in favore del Petruzzelli, comporterà una corrispondente diminuzione di stanziamenti per altre voci”.
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Zullo (PDL): “Fondazione Petruzzelli: ora tocca ad Emiliano”
Una nota di Ignazio Zullo (Pdl
Se qualcuno può dimostrare- diceva Emiliano- mi dimetterò da Sindaco di Bari. Il PDL ha portato in evidenza con un video una serie di nomi attribuibili alla sua azione politica e alla CGIL che sarebbero stati assunti al lavoro senza procedure meritocratiche ad evidenza pubblica ed eccoti la risposta dei “padreterni”: la polemica e il vittimismo sui nomi messi in piazza.
Caro Emiliano, noi non vogliamo la polemica ma la trasparenza e un amministratore di Ente pubblico ha il dovere di rendere conto alla città e al popolo elettorale del suo operato a meno che non si convinca egli stesso di incarnare il “padreternismo”.
Emiliano scenda sulla terra tra i comuni mortali e ci dica con quali bandi e a seguito di quali metodi di selezione pubblica sono stati assunti i lavoratori della Fondazione Petruzzelli.
Ci sono tra le tante figure professionali assunte tecnici, macchinisti, collaboratori di segreteria, addetti all’info point, addetti di segreteria, impiegati amministrativi che, a differenza degli artisti per i quali si potrebbe anche sorvolare se di chiara e specchiata professionalità, devono obbligatoriamente passare attraverso una procedura di selezione pubblica.
Se ciò non è avvenuto, quelle assunzioni sono da definirsi apertamente come clientelari e politiche finalizzate al carrierismo politico con l’uso personale e distorto delle Istituzioni ed Emiliano deve dimettersi da Sindaco di Bari.
Non è più tempo dei “padreterni” ed è bene che Emiliano lo comprenda e, senza polemiche, renda conto alla collettività del suo operato così come fanno i comuni mortali./comunicato