Manfredonia – IL disagio mentale cresce a Manfredonia. Oramai da qualche tempo, in via G. Di Vittorio nei pressi della chiesa San Carlo Borromeo, un giovane di circa 22 anni, A. P., ostenta quotidianamente manie di (presunto,ndR) esibizionismo: lancia pietre, calci e si spoglia nudo in strada. Le attività commerciali del luogo denunciano i fatti a Stato.
Il titolare dell’autofficina, ivi presente, riferisce che nel giro di tre anni A.P. “ha danneggiato 7-8 macchine”: il 28/06/2011 in pieno giorno ha frantumato il vetro posteriore sul lato sinistro di una punto sole in riparazione presso la propria officina. “Chi paga i danni di quanto avviene? Li paghiamo noi e non possiamo pretendere nulla! Ci siamo recati da tutte le forza dell’ordine per sporgere denuncia: vigili urbani, carabinieri e polizia, solo quest’ultima è intervenuta, dicendo comunque di non poter far nulla. Non possono intervenire perché il soggetto ha problemi” (si ricorda che ufficialmente non risulterebbe alcuna denuncia a carico del ragazzo sporta al Commissariato e alla Stazione dei carabinieri, come riferito dagli stessi, ndR)
Il bar della zona riferisce che non hanno subito danni perché riescono a bloccarlo prima che entri nel locale e non ritengono che l’episodio incida sulla frequenza della clientela. Si mostrano dispiaciuti per il soggetto, ma, allo stesso tempo, chiedono un intervento volto alla risoluzione del “problema” perché sia garantita la tranquillità del luogo e per il bene dello stesso ragazzo: “Noi tutti vogliamo che venga aiutato. Possibile che nessuno possa fare niente? Possibile che questo ragazzo debba denudarsi in pubblico e che debba andare in giro da solo? Qualcuno deve intervenire!”
I bersagli preferiti dal giovane sembrerebbero il panificio e il tabacchino presenti nella via. Il soggetto partendo dalla propria abitazione si dirige correndo direttamente nell’una o nell’altra attività, disturba gli altri esercizi e, successivamente, prosegue il suo iter verso il supermercato DOK, laddove entrando si denuderebbe dinanzi ai clienti. Il panificio affronta tale situazione sia nelle ore notturne che diurne. I danni da esso subiti sono: la rottura della vetrina per mezzo di sassi e del marmo in granito posto sul bancone, che ha preso in mano e scaraventato a terra, prima della ristrutturazione del locale. Successivamente si sono verificati altri episodi, ma fortunatamente senza seguito di danni. Le pietre scagliate sono conservate dai commercianti.
Il tabaccaio sostiene di essere stato sputato in faccia e scaraventato contro il muro: “il ragazzo ha una forza tremenda, agisce imbufalito e paonazzo!… Stiamo parlando di una situazione incancrenita e le attività devono intervenire prima che succeda l’irreparabile! Bisogna bonificare il terreno pubblico di piazzale Bernini e recintare quello privato per evitare che lanci pietre. Nessuno si prende la briga di attivare il TSO”.
FOCUS TSO – Trattamento sanitario obbligatorio, procedure sanitarie normate e con specifiche tutele di legge, che possono essere applicate in caso di motivata necessità e urgenza clinica, avanti al rifiuto al trattamento del soggetto che soffra di una grave patologia psichiatrica o infettivologica non altrimenti gestibile, a tutela della sua salute e sicurezza e/o della salute pubblica. Dal punto di vista normativo, il T.S.O. viene emanato dal Sindaco del Comune (il Sindaco è la massima autorità sanitaria di un Comune) presso il quale si trova il paziente, su proposta motivata di un medico. Qualora il trattamento preveda un ricovero ospedaliero, è necessaria inoltre la convalida di un secondo medico, appartenente ad una struttura pubblica. La procedura impone infine l’informazione dell’avvenuto provvedimento al Giudice Tutelare di competenza. Il T.S.O. ospedaliero viene disposto quando: una persona affetta da malattia mentale necessiti di trattamenti sanitari urgenti, rifiuti il trattamento non sia possibile prendere adeguate misure extraospedaliere.
Il T.S.O. ospedaliero ha una durata massima di sette giorni, ma può essere eventualmente rinnovato e quindi prolungato nel caso ne permanga la necessità clinica motivata. Per quanto riguarda il T.S.O. ospedaliero, la legge indica la scelta del luogo di ricovero nei reparti di psichiatria esistenti negli ospedali generali (i cosiddetti Servizi Psichiatrici di Diagnosi e Cura, o SPDC).”.
Circa tre anni fa nel piazzale è stata danneggiata l’auto parcheggiata, di recente acquisto del commerciante, una opel meriva. Ha, inoltre, frantumato il parabrezza di una punto blu, il cui proprietario si era recato a fare acquisti nel negozio cinese, accanto al tabacchino. L’assessore alla “Solidarietà, Cultura e Politiche giovanili”, Paolo Cascavilla, intervenendo sulla questione pone in risalto dei punti fondamentali: la necessità di potenziare i servizi territoriali, deficitari da questo punto di vista, il ruolo della famiglia e della comunità. Asserisce: “Dobbiamo noi ammettere che il disagio mentale sta crescendo e ad esso non si può dare una risposta di ricovero in strutture a tutti i costi. Non essendo un tecnico della materia non so se questo soggetto sia un caso da ricovero in una struttura, oppure se con servizi territoriali sia possibile controllarlo meglio. Il grave problema delle ASL sono proprio i servizi territoriali”.
A livello europeo vi è l’impegno di limitare e ridurre i ricoveri in strutture, ma questo non è sinonimo di risparmio, contemporaneamente, infatti, vi sono investimenti sui servizi territoriali, il che significa fornire una presenza più stabile di figure professionali che siano in stretto contatto con le famiglie e che seguano questi casi quasi quotidianamente. “Il problema è dei servizi territoriali. Noi abbiamo all’interno del territorio una serie di servizi nuovi che dovremmo attuare proprio per far rientrare nel territorio i malati stabilizzati. Abbiamo investito parecchio”. Una persona autonoma con appartamento dovrebbe poter ospitare un parente con problemi, ma ormai stabilizzato e riportarlo nel territorio, ricevendo un’indennità di accompagnamento, contributo che va dai 600 agli 800 euro, e l’ausilio costante dei servizi territoriali. La soluzione, dunque, non va ricercata solo nel TSO, ma occorre valutare l’alternativa dei servizi territoriali.
IL RUOLO DELLA FAMIGLIA – Il secondo punto riguarda la famiglia: Il problema è della famiglia? Qual è l’approccio tra queste persone e la comunità?
“Io – dice Cascavilla – ho ricevuto e ho parlato con la famiglia e anche loro vivono questo dramma … Il ragazzo ha queste manie di esibizionismo esterno e, inoltre, è proprio dall’esterno che trova provocazioni. Non si tratta solo di questo caso che, tra l’altro, non conosco proprio bene, ma so di altri casi in cui figure o persone che possono essere gestite con una maggiore vicinanza, spesso vengono provocate e hanno delle forti reazioni. Da quanto mi è stato riferito sembrerebbe che A.P. non sia oggettivamente pericoloso, ma fa solo queste cose di forte esibizione, manifestata in certi periodi dell’anno, e comunque queste manifestazioni trovano, molte volte, la non indifferenza da parte degli altri”.
È prossimo un incontro tra l’assessore e gli operatori del Centro Diurno di Manfredonia durante il quale saranno affrontate tali tematiche: “Dovrò incontrare il centro di salute mentale e in particolare l’assistente sociale che segue questo e altri casi, a cui ho telefonato varie volte. Lei sostiene che il ricovero in una struttura diventa problematico. Lo scopo di questo incontro è capire cosa noi possiamo fare e come”.
Spesso la difficoltà nel comunicare spinge la comunità ad emarginare chi ritiene diverso. “Quando si parla di disagio mentale si è tesi ad accrescerlo. In realtà esso sta aumentando molto tra i giovani, è come se ci fosse una maggiore fragilità. Si entra molte volte in un circuito pericoloso dove c’è la necessità di un aiuto che può essere dato anche dal vicinato e dalle persone che ci circondano. Contano molto anche le associazioni. Ci sono alcune che si prendono cura di questi disabili mentali. In definitiva bisognerebbe fare uno sforzo diverso anche da parte della comunità”.
Il Comune ha finanziato di recente un progetto che prevede la realizzazione, nei pressi della chiesa San Carlo, di due centri adiacenti dell’ampiezza di circa 400 mq. Si tratterà di un Centro Diurno polivalente per i minori fino a 14 anni e di un Centro Diurno polivalente per i disabili, anche a livello psichico. “Se questo ragazzo potesse trovare un centro in cui recarsi, anche vicino alla propria abitazione, può darsi che il tutto potrebbe essere risolto con meno sofferenza personale e meno disagio per le persone vicine”.
Attualmente non esistono contributi diretti erogati dal comune alle famiglie di tali soggetti, esse sono aiutate e seguite dal Centro Diurno. Va fatta eccezione per i nuclei familiari che presentano carenza di reddito e che sono sostentati dal comune secondo interventi ordinari e normali. Il comune finanzia i servizi e le strutture beneficiarie attraverso una serie di bandi che riguardano: assistenza domiciliare, tossicodipendenza, strutture educative etc. Il contributo economico non è sempre positivo, talvolta può essere un palliativo e per questo bisogna stare molto attenti. “Se io sapessi che a questo ragazzo potrebbe essere utile un contributo economico per risolvere il problema interverrei”.
giusydoria@yahoo.it
lo viviamo giorno e notte il ragazzo in questione. è un soggetto pericoloso non solo per i sassi. ritrovarmelo completamente nudo che si dimena. spiegare ai bambini che piangono. sono stanca. sua mamma pare fregarsene e sinceramente sono stanca anch’io.
lo viviamo giorno e notte il ragazzo in questione. è un soggetto pericoloso non solo per i sassi. ritrovarmelo completamente nudo che si dimena. spiegare ai bambini che piangono. sono stanca. sua mamma pare fregarsene e sinceramente sono stanca anch’io.
nn è giusto che queste persone vanno in giro soli perchè i genitori percepiscono una pensione su di loro se nn sono in grado di portalli in giro lo mettessero una seconda persona che lo accompagni………
non conoscevo questo ragazzo fino a quando, ad agosto, fuori titta lo vidi discutere con un acoppia di fidanzati tranquilli..io ero con la mia signora e stavo entrando in auto, a un certo punto mi passa davanti gridando come un folle, staccò il tergicristallo di un auto e lo lanciò verso la coppia…mentre se ne andava verso la spiaggia libera, diede una spallata violentissima a una ragazza che faceva jogging sbalzandola all’aria..alchè corsi dall’auto per prenderlo, ma caddi a causa delle ciabatte e delle grida della mia signora…il giorno dopo stessa scena ai danni di un’altra ragazza che prese a schiaffi.. e cosi via ogni giorno..poi seppi che non era normale e che la polizia seppur chiamata ha le mani legate…ribadisco che è molto pericoloso e va rinchiuso in ospedale.
ma se al CIM curano con i -costosi- farmaci omeopatici…che vogliono?
Sindaco ci vuole un TSO subito!!!le posso garantire che ormai ha perso il controllo di sè quel ragazzo! per “fortuna” che quelle pietre vengono scagliate contro le auto ferme in V.di Vittorio e non prendono altre direzioni sui veicoli in corsa!! PROVVEDA SUBITO!! Grazie
Sono i risultati di un sistema assurdo derivato da leggi ancora più assurde, frutto del delirio collettivo degli anni ’70, che per inciso ha anche posto le basi del disastro economico di oggi, cui tutti assistiamo.
In nessun paese civile la comunità è lasciata alla mercè di persone con problemi psichici. Se è un problema di ordine pubblico, le Forze dell’Ordine e NON il parroco, o il medicastro di turno,che quasi sempre manco è uno psichiatra, ma i Polizziotti arrivano e se lo portano in cella, e/o al manicomio.
Il sistema italiano invece non è nè civile, nè, tanto meno, scientifico. La legge 180 di fatto nega l’esistenza stessa della patologia psichiatrica: una bestemmia scientifica che non trova equivalenti in nessun altro paese cosiddetto sviluppato!
I manicomi erano lager? E allora bisognava mettere in atto tutte le azioni necessarie affinchè tornassero ad assere luoghi più umani, ma NON chiuderli! Questa è la vera follia secondo me.
Oggi in pratica non si può toccare il matto di turno: si pretende che sia lui ad accettare la medicina!!!! Secondo voi in quanti casi su 100 accade che uno schizofrenico in piena psicosi, o un maniaco depressivo in fase maniacale ammettano di avere un problema e accettino il farmaco????
E un’altra cosa: 8 casi su dieci cui io ho assistito personalmente sono persone che si comportano in quel modo perchè sanno benissimo che nessuno può reagire e nessuno può fargli un bel niente.
I restanti 2 casi su 10 invece sono completamente pazzi!
è capitato ai miei zii, avevano un condomino pazzo e spesso faceva attentati sulle scale a mio zio sparando pugni a destra e a manca, i carabinieri non potevano fare nulla e dopo alcuni anni di invivibilità i miei zii si sono trasferiti, devono riaprire i manicomi, non si può lasciare in giro sta gente, sarà egoistico ma già dobbiamo vivere con la paura della criminalità che in italia la fa sempre franca, se ci si mettono anche i matti siamo apposto…
In primis E’ OBBLIGO DELLA FAMIGLIA CURARLO! (Se è curabile)
Se la famiglia non ne ha i mezzi economici documentati DEVE PROVVEDERE IL COMUNE senza scuse. Quel ragazzo non può vagare per strada: costituisce un pericolo per sé e per gli altri.
Il comune deve provvedere subito per l’incolumita’ dei cittadini.Se io o la mia famiglia ci trovassimo a subire atti di violenza da parte di sto soggetto, visto che il comune se ne lava le mani perche’ non puo’ far nulla, farei causa collettiva, class action al comune!!!
Non dovrebbe essere obbligo della famiglia curarlo: che sono psichiatri abilitati nella gestione di patologie mentali???
intervengano il comune e i servizi sociali e i vigili, quando chiamati, almeno si rechino sul posto per aiutare i malcapitati!!! invece di starsene al bar!!!
stamattina continua ankora e stiamo a guardare. lui e indifeso ma noi???.
ki e’ di competenza nn guardasse altrove guardasse la realta’ prima ke succede qualcosa ke nessuno vuole.
loro aspettano solo i voti ma poi fanno solo i pupi alla finestra.
aspettamo la competenza se si muove
i genitori dove sono o si prendono solo i soldi della pensione………
Stamattina ha fatto il bagno nella fontana di Piazza Marconi.
Denunciatelo (anche se dicono che è inutile), ci sarà un tutore legale (che si frega anche la sua pensione) e fateli ca….e i soldi dei danni dato che il tutore è il suo responsabile.
Saluti e scusate per il tono.
Fateli cacciare al Sindaco o al Comune i soldi dei danni che è ora che si svegli sta gente, dato che nonostante in genere non siano neanche medici, la legge li ritiene comunque abilitati a firmare le proposte di ASO e TSO.
secondo me e colpa dei genitori che lo fanno uscire di casa. purtroppo non e colpa sua se e nato cosi’. io lo so che si spoglia nudo per strada vicino ai bambini e adulti. lancia sassi enormi contro le auto. in un anno a rotto 22 macchine.