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Gargano. In partenza la raccolta delle olive, perplessità su quantità e costi

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
12 Ottobre 2019
Lavoro // Manfredonia //

Manfredonia, 12 ottobre 2019. Si gioca tutta in questi giorni la partita della raccolta olivicola sul Gargano. L’assenza di piogge nel mese di settembre ha infatti messo a rischio una produzione che si prevedeva eccellente. “La raccolta delle olive partirà nei prossimi giorni – spiega Pino Grifa, produttore olivicolo di Manfredonia, nonché proprietario di un frantoio – purtroppo lo stress idrico a cui sono state sottoposte le olive potrebbe far scemare il livello da eccellente a buono o discreto”.

Dopo la cattiva annata del 2018, gli agricoltori sperano di rifarsi con la raccolta di quest’anno

Dopo la cattiva annata del 2018, gli agricoltori sperano di rifarsi con la raccolta di quest’anno, ma la pioggia ricopre un ruolo decisivo. “L’acqua è come la manna dal cielo – continua Grifa – Un mese fa le olive erano più grandi di come sono oggi”. A far sperare in bene, la pioggia con cui è cominciata la settimana. Se, però, non fosse sufficiente a bilanciare la siccità di settembre, potrebbe accadere che, tranne che per i produttori dotati di impianti di irrigazione, la produzione di olive si ridurrebbe addirittura del 50%.

Cosa ne pensa dei dazi doganali imposti dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump? “I dazi, al momento, sembrano aver interessato altri beni, ma non l’olio. In ogni caso penalizzerebbero i grandi produttori, mentre i piccoli sono già sfavoriti da importanti costi di produzione a fronte di una vendita al litro relativamente bassa”, evidenzia Grifa, rilevando come ogni litro d’olio, a seconda delle annate, abbia per il produttore un costo compreso in una forbice di 4/6 euro. “Com’è possibile che si trovi in vendita anche a meno di 3 euro al litro nei negozi?”, si domanda, ponendo l’attenzione sul fattore ‘qualità’ che contraddistingue la produzione dell’olio in Puglia a livello mondiale, ma che con una tale concorrenza rischia di passare in secondo piano, poiché il consumatore viene attratto da prezzi più bassi anziché dall’olio veramente ‘extravergine’.

Per essere più concorrenziali, visti gli alti costi che sosteniamo per il mantenimento degli olivi (spesso secolari), la concimazione, l’irrigazione e la raccolta, avremmo bisogno di maggiore attenzione da parte degli organi preposti, ad esempio con dei finanziamenti”. Ed in attesa che il settore agricolo possa trovare più attenzione sui banchi istituzionali, per il momento non resta che affidarsi a Giove pluvio.

A cura di Maria Teresa Valente

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